Rivals {L.S.}...

By GliSmutDeiLarry

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Louis è l'esuberante capitano della squadra di baseball della Gran Bretagna, il tipo di ragazzo che domina og... More

> Prologo - Ponendo le Basi <
1 - Introduzioni & Inviti
2 - Seconde Prime Impressioni
3 - Primo Giorno
4 - Facendo Progressi... Più o Meno
5 - In Fuga
6 - Conoscerti Meglio
7 - Tempo di Festa
8 - Gioco del Silenzio
9 - Malintesi & Appuntamenti
10 - Un Picnic Perfetto
11 - I Scream, You Scream, Ice Cream
12 - Buffonate del Grande Giorno
13 - Confessioni da Drive-In
14 - Harry 2.0 Causa Problemi
16 - Urlarlo ai Quattro Venti
17 - Spara Cazzate, Ricevi Mazzate
18 - Crimine e Punizione
19 - Baci allo Zucchero Filato
20 - Fight Club
21a - Cuore Infranto (L)
21b - Cuore Infranto (H)
22 - Serenata
23 - Rovinando il Momento
24 - Covent Gardens

15 - Ritorno alle Origini

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By GliSmutDeiLarry

Dopo il bar, Harry si ritirò rapidamente a casa e si chiuse al sicuro nella sua camera da letto. Questa fastidiosa sensazione di preoccupazione, tristezza e autodistruzione stava diventando fin troppo familiare e ad Harry non piaceva, neanche un po'. Si seppellì nelle sue coperte e fissò il soffitto, perdendosi nei suoi pensieri incasinati.

Harry si rese conto che non si sentiva arrabbiato. Ovviamente, era ferito, ma non era nemmeno questa l'emozione predominante.

Si rese conto di essere spaventato, spaventato a morte.

Harry aveva paura che questo Louis che era arrivato a conoscere fosse troppo bello per essere vero, che il vecchio Louis stesse tornando e che Harry sarebbe tornato ad essere ridicolizzato ancora una volta. Aveva paura che forse, solo forse, tutto significasse più per Harry che per Louis. Aveva paura che tutto sarebbe finito presto.

Ora certo, una parte di Harry pensava che probabilmente stesse solo reagendo in modo eccessivo. Forse i giornalisti avevano colto Louis in un brutto momento, poteva essere stressato dopo la partita o frustrato per qualcosa di completamente estraneo o semplicemente stanco. Un'altra parte di lui pensava che a Louis non fosse mai importato, che fosse tutta una complicata situazione per far sembrare Harry un idiota. E infine, Harry pensò che forse Louis si era reso conto che poteva fare di meglio e non voleva che nessuno pensasse che uscisse con uno scherzo come 'Harry Styles'.

Nella mente di Harry sorse un altro dilemma. Come diavolo avrebbe fatto a trovare una soluzione alla sua nuova crisi esistenziale? Avrebbe dovuto chiamare Louis, chiedere risposte e dirgli come si sentiva? O avrebbe dovuto farselo scivolare di dosso e comportarsi come se non ne fosse affatto influenzato?

Sentendosi sconfitto, si accasciò nel suo letto e chiamò Niall per avere un'altra sessione di "Niall sistema la merda nella vita di Harry" ​​(un evento settimanale a cui entrambi i ragazzi si erano abituati).

Il biondo venne in suo soccorso, come al solito, e i ragazzi si rintanarono ancora una volta nella camera da letto di Harry cercando di elaborare una strategia.

__________

Louis si sentiva malissimo. Davvero malissimo. Louis sapeva che Harry avesse visto l'intervista. Aveva solo bisogno di spiegare, quella non era la storia completa e non era così che andarono le cose. Il video era stato modificato, Louis disse tutto ciò in un ordine diverso, a domande diverse, per ragioni diverse.

Ma ora, Harry stava ignorando le continue chiamate e messaggi di Louis e il liscio si sentiva senza speranza. Non si preoccupò nemmeno di andare a casa di Harry, era ovvio che il ragazzo non volesse vederlo. Perché avrebbe dovuto? Louis era un mostro che distruggeva ogni cosa buona che aveva ed Harry ne era stato la prova più e più volte.

Louis entrò barcollando nella sua cucina, versandosi un bicchiere di whisky. Sapeva che un bicchiere non sarebbe bastato. Abbandonò il bicchiere mezzo pieno e decise di portare con sé l'intera bottiglia.

Louis sprofondò nel suo divano e ne bevve un sorso, sentendosi come se il suo io perduto del liceo stesse tornando a perseguitarlo. Non combatté però, non fece quello che aveva fatto altre volte in cui si sentiva in questo modo. Non lo versò via e non fece un pisolino per superare i suoi dolori. Stava migliorando ad evitare il suo "ubriacarsi da triste". Ma questa volta il suo cuore era troppo pesante, perché sapeva che non avrebbe mai smesso di ferire Harry, non importava quanto si sforzasse.

Sarebbe sempre stato visto come il cattivo, qualunque cosa facesse.

Almeno Louis aveva una costante. Non poteva rovinare una relazione con qualcosa che non era vivo, non poteva ferire il suo whisky e nemmeno il drink poteva ferire lui.

__________

L'orologio segnava le 2:23 del mattino, Harry era profondamente addormentato nel suo letto e Niall era disteso accanto a lui. Harry aveva il sonno leggero e il russare di Niall continuava a svegliarlo, quindi decise di arrendersi. Andò barcollando in cucina per versarsi un bicchiere d'acqua e magari guardare un po' di televisione, finché non si sarebbe addormentato sul divano.

Ma Harry ebbe una sensazione inquietante, sentì uno strano rumore provenire da fuori la sua porta. Non riusciva a capire bene cosa fosse, sembrava un piangere o piagnucolare o tirare su con il naso o qualcosa del genere. Come d'istinto, Harry afferrò la sua mazza da baseball e si avvicinò silenziosamente alla porta.

Ma quando guardò attraverso lo spioncino, non vide nessuno. Forse se lo stava immaginando, forse il suo palazzo era infestato dai fantasmi o forse Harry era solo un pazzo di merda. Non lo sapeva.

Aprì la porta, lasciando chiusa a chiave la tacca più alta in modo che si aprisse solo parzialmente. E fu allora che Harry lo vide.

Louis era seduto nel corridoio, le ginocchia al petto e il viso nascosto tra le mani. Una sola rosa era posata accanto a lui sulle piastrelle, il suo telefono, le chiavi e il portafoglio si aggiungevano alla pila. Stava piangendo, era così ovvio adesso.

"Louis?" Sussurrò Harry, temendo che se avesse parlato troppo forte il ragazzo si sarebbe spezzato.

Il csstano sussultò, alzando di scatto la testa. I suoi begli occhi azzurri sembravano vuoti, un piccolo barlume di speranza apparve una volta che incontrarono quelli verdi di Harry. Si rialzò in piedi, le gambe traballanti e si schiarì la gola. "Ciao." Disse con voce graffiante.

"Cosa ci fai qui? Stai bene?" Chiese Harry, aprendo la porta ed entrando nel corridoio, preoccupato.

Louis si chinò per raccogliere la rosa. "Non riuscivo a dormire. Ho cercato di chiamarti, ma non rispondevi e sono venuto qui per spiegarti cos'è successo. Ma sono un po' ubriaco e non mi ero reso conto che fosse così tardi e io-"

"-Entra, Lou. Va tutto bene, mi dispiace." Disse Harry tremante, il cuore che doleva per il senso di colpa quando sentì le parole di Louis.

Louis porse il fiore ad Harry, che lo prese gentilmente, prima di prendere il resto delle sue cose ed entrare nell'appartamento.

"Siediti sul divano. Preparo un caffè. Dobbiamo solo parlare piano, così non svegliamo Niall." Disse Harry con voce rassicurante, appoggiando una mano sul fianco di Louis per guidarlo dentro.

Louis annuì e andò in soggiorno. "Mi dispiace Harry." Sussurrò nell'oscurità.

Harry accese una piccola lampada nel soggiorno, prima di mettere su la caffettiera. "Lo so, Louis." Sussurrò di rimando. "Stavo solo cercando di prendermi un po' di tempo per pensare."

"Non ho mai detto tutto quello, lo giuro. Beh, l'ho detto, ma non si trattava di te. Ok, alcune cose si, ma non capisci. Hanno modificato il filmato, hanno tagliato tutte le cose che mi hanno chiesto. È stato terribile." Spiegò, mentre una lacrima gli scendeva lungo la guancia. "Ecco perché ero arrabbiato, ecco perché ho chiesto perché mi stessero parlando e perché sono scappato via. Non volevo che tu fossi coinvolto, così ho provato a finirla lì, so che mi odierai e non vorrai stare con me-"

"-Non dirlo mai. Non ti odierei mai, non vorrei mai non stare con te, okay? Mi dispiace così tanto di essere stato arrabbiato con te, avrei dovuto aspettare la tua parte della storia e non avrei dovuto prendermela così tanto. Mi dispiace, Lou." Disse velocemente Harry, dimenticandosi del caffè e spostandosi per sedersi accanto a Louis sul divano. Poteva sentire l'odore dell'alcol sul ragazzo ora e sapeva che Louis doveva essersi sentito davvero malissimo. Aveva detto che beveva solo quando era triste.

Louis strinse Harry in un forte abbraccio. Non disse niente, seppellì semplicemente il viso nel collo del riccio e lo tenne stretto. Harry posò un dolce bacio sulla guancia di Louis e avvolse le braccia intorno alla vita del ragazzo. Rimasero così per un po'.

"Haz?" Louis sussurrò alla fine.

"Sì?" Harry rispose in tono sommesso.

"Promettimi che stiamo bene? Promettimi che non te ne andrai?"

Harry si staccò per guardare negli occhi stanchi di Louis. "Te lo prometto. Non vado da nessuna parte. Siamo io e te." Gli disse.

Louis premette le sue labbra su quelle di Harry, un mix tra il sapore di whisky e burrocacao alla ciliegia. Questo bacio era disperato, sembrava che entrambi ne avessero più che bisogno questa volta. Questo bacio diede ad entrambi il conforto di cui avevano bisogno. In quel momento, entrambi sentirono che le cose sarebbero andate bene.

Dopo molti baci, un po' di pianto e tanto caffè, Louis ed Harry si addormentarono in un groviglio di corpi sul divano.

---------------

🏸⏲️💎

Angolo autrice:
Ehiiii, nuovo giorno, nuovo capitolo! E che capitolo... non so voi, ma a me é sembrato peggio delle montagne russe.
Volevo dedicare un piccolo spazio di questo A/N per ringraziare ogni singola persona che ha votato, commentato o anche solo aggiunto la storia al proprio elenco, grazie davvero, siete speciali, volevo che sapeste che mi date la voglia di continuare a tradurre! 😭❤️

Chiara xx

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