Rivals {L.S.}...

Por GliSmutDeiLarry

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Louis è l'esuberante capitano della squadra di baseball della Gran Bretagna, il tipo di ragazzo che domina og... Más

> Prologo - Ponendo le Basi <
1 - Introduzioni & Inviti
2 - Seconde Prime Impressioni
3 - Primo Giorno
5 - In Fuga
6 - Conoscerti Meglio
7 - Tempo di Festa
8 - Gioco del Silenzio
9 - Malintesi & Appuntamenti
10 - Un Picnic Perfetto
11 - I Scream, You Scream, Ice Cream
12 - Buffonate del Grande Giorno
13 - Confessioni da Drive-In
14 - Harry 2.0 Causa Problemi
15 - Ritorno alle Origini
16 - Urlarlo ai Quattro Venti
17 - Spara Cazzate, Ricevi Mazzate
18 - Crimine e Punizione
19 - Baci allo Zucchero Filato
20 - Fight Club
21a - Cuore Infranto (L)
21b - Cuore Infranto (H)
22 - Serenata
23 - Rovinando il Momento
24 - Covent Gardens

4 - Facendo Progressi... Più o Meno

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Por GliSmutDeiLarry

Era passata una settimana dal primo allenamento di Harry con il team GB e le cose stavano andando bene. Tutti i suoi compagni di squadra si stavano avvicinando a lui, Harry stava facendo amicizia ed era incluso e si sentiva veramente parte della squadra. Anche Louis stava lentamente, ma inesorabilmente, mostrando ad Harry un lato migliore. Sì, il ragazzo dagli occhi blu continuava a ridicolizzare Harry all'infinito e faceva di tutto per sminuire il ragazzo. Ma ora? Louis si complimentava con Harry, lo aiutava con il lancio e lo sceglieva anche per essere nella sua squadra agli amichevoli. Harry sperava che potessero davvero avere una possibilità di andare d'accordo.

Quel giorno l'allenamento venne annullato. Cowell aveva una riunione a cui partecipare e disse alla squadra che avrebbero potuto avere un giorno tutto per sé, perché a quanto pare il tempo libero era ancora più scarso nell'industria sportiva di quanto non fosse in quella musicale. Informò i ragazzi di una sessione di allenamento facoltativa nella palestra sponsorizzata e "suggerì" a tutti di frequentarla. Harry sapeva che sarebbe andato, era determinato a raggiungere la stessa resistenza fisica degli altri della squadra.

Liam stava chiamando e chiamando, cercando di convincere Harry ad uscire con lui, Luke e Ed. Harry continuava a declinare e declinare.

"Oh, andiamo, amico." Piagnucolò Liam. "Nessuno va alle sessioni di allenamento! Ecco perché sono facoltative! Non è un grosso problema lasciar perdere."

"Liam. Non sono neanche lontanamente in forma come te e il resto della squadra. Anche Cowell mi ha detto il primo giorno che ho bisogno di allenarmi! Devo andarci." Rise Harry, spiegando al suo nuovo compagno.

Liam alzò gli occhi al cielo, anche se Harry non era lì per vederlo. "Oh come ti pare, Harry. Abbiamo visto tutti i tuoi addominali nello spogliatoio. Sono abbastanza sicuro che tu sia in buona forma." Schernì. "Anche Luke e Ed sono d'accordo con me."

Harry si limitò a scrollare le spalle, afferrando la borsa della palestra dal tavolo e mettendosela sulla spalla. "Potrei sembrare in forma, ma muoio un po' dentro ogni volta che corro nelle basi. Quindi, me ne vado. Che ne dici se stasera mi incontro con te e i ragazzi, ok?" Suggerì Harry, dirigendosi verso la porta d'ingresso.

"Va bene, nerd. Scrivimi quando hai finito. Ciao Harry, divertiti!"

Harry riattaccò il telefono e si diresse verso il parcheggio. Ultimamente, con l'aumento della copertura mediatica su Harry e il suo passaggio al baseball, c'erano stati più paparazzi che mai fuori dall'attico di Harry, quindi la sua scorta di sicurezza era quasi raddoppiata (soprattutto perché Harry odiava i paparazzi e non pensava di poterli gestire mentalmente). Le guardie gli fecero un percorso e corse verso la sua macchina, saltando rapidamente sul sedile posteriore con un respiro sollevato.

La corsa in palestra fu breve e rilassante, ma Harry era ansioso di andare in palestra e sollevare dei pesi. Praticamente corse dentro, canticchiando una delle sue canzoni mentre camminava. Harry non era esattamente il tipo da palestra, quindi era davvero entusiasta di allenarsi.

Quando entrò nell'edificio, fu sopraffatto dall'odore di sudore. Era disgustoso e ricordava ad Harry i motivi per cui non andava in palestra in primo luogo. Oltre a ciò, Harry era l'unica persona in tutta la palestra oltre ad un uomo che lavorava alla reception. Esaminò l'intero posto, ma Liam aveva ragione, nessuno era andato ad allenarsi.

Harry si diresse sul retro e si tolse la maglietta nera, immaginando che dal momento che era solo non avrebbe avuto importanza se fosse stato a torso nudo. Si sistemò i pantaloncini bianchi e allacciò le scarpe un po' più strette prima di infilare i suoi riccioli castani in una crocchia disordinata.

Harry collegò le cuffie e salì sul tapis roulant, iniziando con una leggera corsa. Prese lentamente il ritmo, aumentando la velocità fino a quando non arrivò quasi allo sprint.

Dopo un po' rinunciò al tapis roulant e passò ai pesi. Non aveva mai usato macchine di sollevamento prima, decise di mettere dei pesi casuali sull'asta finché non risultasse troppo pesante. Alla fine capì bene e si mise al lavoro.

"Beh, sembra che la Popstar si stia mettendo al lavoro. Sicuramente non me lo aspettavo."

Harry quasi lasciò cadere l'asta, sorpreso perché pensava di essere solo. Fece fatica ad abbassare il bilanciere, asciugandosi le mani sui pantaloncini in seguito. Louis era entrato nella stanza ad un certo punto, si mosse per mettersi davanti ad Harry. Inutile dire che stava così bene. La sua frangia era infilata in una sottile fascia rossa. Indossava una canottiera bianca bassa che metteva in mostra le sue delicate clavicole e la pelle sporca di inchiostro scuro. Indossava pantaloncini neri e scarpe da ginnastica. C'era un largo sorriso sul suo viso mentre incrociava le braccia toniche sul petto.

"Immagino che potresti metterla così." Disse Harry con un debole sorriso, asciugandosi la fronte con il dorso della mano. All'improvviso si sentiva impacciato, a disagio per essere sudato e senza maglietta di fronte all'uomo che era probabilmente il più in forma e il più bello della sua squadra.

"Sono sorpreso che tu non sia fuori con Liam. O con il tuo piccolo fidanzato, Luke." Louis rifletté, facendo scorrere gli occhi sul corpo di Harry senza scusarsi.

"No." Riuscì a dire Harry, sentendosi agitato. "Liam mi ha invitato fuori, ma ho rifiutato."

"Hai rifiutato i tuoi amici per andare ad una sessione di allenamento? Beh, sono impressionato." Disse Louis mentre si avvicinava di qualche metro alla panca, buttando giù la borsa.

"E tu? Non esci con Zayn oggi?" Chiese Harry, osservando attentamente Louis. I suoi occhi si soffermarono sul sedere di Louis quando il ragazzo si chinò per afferrare i suoi pesi. Harry si schiaffeggiò mentalmente e pensò: devo smetterla di essere un pervertito.

Louis scosse la testa casualmente. "Nah. Zayn e io eravamo molto uniti, ma ultimamente non siamo più così in buoni rapporti. Usciamo solo, o parliamo per quello che vale, quando siamo a baseball o quando l'intera squadra va ad una festa." Rispose, mettendo alcuni pesi sull'asta.

"Oh." Disse Harry, non proprio sicuro di cosa dire. Ovviamente voleva chiedere cosa fosse successo tra i due, ma lui e Louis non erano esattamente amici e pensava che avrebbe oltrepassato i loro limiti.

"Mhm." Louis mormorò sottovoce. Guardò Harry per un momento, il viso pieno di un'espressione che Harry non riusciva a leggere. Poi, il ragazzo iniziò a togliersi la canottiera.

Gli occhi di Harry si spalancarono, lo stomaco tonico di Louis divenne visibile. "Cosa fai?" Chiese velocemente Harry, cercando di nascondere il fatto che stesse morendo per il corpo da dio greco di Louis.

"Se tu puoi toglierti la maglietta, allora posso farlo anch'io. Non è così, Signor Styles?" Louis strizzò l'occhio, lanciando la canottiera in modo che atterrasse nella sua borsa. Si sedette sulla panca e si distese, afferrando saldamente il bilanciere. "Mi fai da spotter?"

Harry lo fissò senza espressione per un momento, completamente distratto, prima di riprendersi. Si schiarì la gola, annuendo un po', troppo avidamente prima di dire: "Sì, certo." Attraversò la stanza in pochi passi per arrivare dietro Louis, guardando il ragazzo. I loro occhi si incontrarono ed Harry quasi svenne, Louis aveva degli occhi bellissimi ed erano ancora più carini così da vicino.

Louis tolse l'asta e iniziò ad alzarla su e giù, emettendo soffi morbidi ad ogni ripetizione. "Allora." Sospirò. "Ti sta piacendo?"

"Piacendo cosa?" Chiese Harry, guardando le braccia di Louis muoversi su e giù come se fosse in trance.

"La squadra, idiota. Di cos'altro dovrei parlare? Voglio dire, davvero Popstar, è un bene che tu sia carino." Lo prese in giro Louis, facendo una debole risata mentre l'asta gli arrivava al petto.

"Pensi che io sia carino?" Chiese Harry, suonando più eccitato di quanto avrebbe dovuto. Una parte di lui odiava Louis, ma l'altra parte era come una fangirl dodicenne con la sua cotta.

Louis sorrise, scuotendo la testa divertito. "Calmati, tigre. È un modo di dire. Significava che sei stupido." Louis fece una pausa. "Ma nell'impresa di essere una persona più gentile, suppongo che ammetterò, che sì, lo penso."

"Sì?" Ripeté Harry, scioccato.

Louis spinse indietro il bilanciere e lo posò, Harry lo aiutò. Louis si mise a sedere, ancora a cavalcioni sulla panca, e affrontò Harry. "Dovrei essere cieco per dire che non lo sei. O almeno un bugiardo patologico. Potrei essere uno stronzo, ma sono onesto." Disse semplicemente.

Harry si massaggiò la nuca. "Oh. Beh, ehm, grazie Louis. É, ehm, molto gentile da parte tua." Disse Harry imbarazzato.

Louis rise sommessamente, appoggiando il mento su una mano. "Nervoso, eh Popstar?" Sorrise, guardando Harry con gli occhi spalancati.

"No. Assolutamente no. Ovviamente no, duh. Perché dovrei essere nervoso? Perché hai detto che sono carino? Mai. Voglio dire, è una buona ragione e tutto il resto, ma non lo sono e-"

"-Harry. Stai zitto, cazzo." Louis sorrise, interrompendo l'eccessivo divagare del ragazzo dai capelli ricci.

Harry si morse forte il labbro inferiore, sentendosi imbarazzato. Non aveva idea di cosa stesse succedendo, pensava che quella sensazione fosse fin troppo familiare quando si trattava di Louis. "Scusa." Sussurrò praticamente.

"Nessuna ragione per scusarti." Louis si alzò.

Harry era senza parole, non sapeva cosa fare o come agire. "Perché mi odi?" Sbottò a caso, nemmeno rendendosi conto di ciò che aveva detto finché non fu troppo tardi.

Louis rise, sembrava quasi che stesse prendendo in giro Harry. "Io ti odio? Non ti odio esattamente. Siamo solo completi opposti." Alzò le spalle. "Ma in realtà mi piaci."

"In che senso siamo completi opposti?" Chiese Harry.

"Tu, Popstar, hai avuto tutto in mano. La tua carriera musicale ti è stata data su un piatto d'argento dal momento in cui i giudici ti hanno visto ad X-Factor. La tua carriera nel baseball è stata un contratto firmato, sigillato, consegnato dopo che uno scout ti ha visto giocare una volta. E io? Non mi è mai stato dato niente e probabilmente non succederà mai. Combatto per ciò che voglio e disprezzo le persone che non devono lavorare. E tu, Signor Styles, non hai lavorato."

Questo è stato tutto ciò che è servito per far partire Harry. Si dimenticò di Louis che gli diceva che gli piaceva, di come stavano effettivamente interagendo civilmente, ed era furioso.

"Oh, davvero? Cominciamo con la musica, va bene? Cosa facevo nei sedici anni prima di fare l'audizione per X-Factor? Te lo dico io, a scuola mi prendevano a calci in culo e le mie canzoni venivano scaricate nel water dai miei compagni di classe, finché non ho trovato un modo per creare qualcosa di importante. Cos'ho fatto dopo? Ho prodotto e scritto la mia musica e ho fatto tutto il programma del mio primo tour. Non avevo nemmeno un vero direttore di scena o una troupe fino a metà del mio primo anno. Cosa sto facendo adesso? Lavoro più che posso per stare al passo con voi coglioni che ci giocate da anni, e lo sto già facendo meglio. Quindi non osare dirmi che mi sono state date in mano delle cose, Louis. Tu non sai niente di me." Praticamente urlò Harry, spingendo gentilmente Louis. Era furioso, giurava di non essersi mai sentito così arrabbiato.

Louis sembrava colto alla sprovvista, inciampando leggermente per la spinta di Harry. I suoi occhi azzurri erano assenti e la sua bocca era leggermente spalancata. "Harry-" Iniziò.

"-No. Non voglio sentirlo. Sto cercando di essere gentile con te, di darti il ​​beneficio del dubbio e vedere il meglio. Ma questa è almeno la quarta volta che sei stato cattivo con me senza motivo. E non me ne starò zitto come fanno gli altri ragazzi. Quando capirai come fermare tutto questo, chiamami. Ho speranze per te, davvero, ma tu stai facendo del tuo meglio per rovinare tutto." Lo zittì Harry. Attraversò la stanza con passo pesante per prendere la sua borsa e la sua maglietta.

"Andiamo. Non c'è bisogno che sia così. Hai chiesto il mio ragionamento e io te l'ho dato. Hai chiesto questo." Louis si difese, afferrando le sue cose e seguendo Harry verso la porta.

Harry camminò un po' più velocemente, cercando di scappare. Aveva provato così tanto a dare una possibilità al ragazzo, Louis era così bello e aveva mostrato alcuni segni di un lato tenero, ma Harry non avrebbe sopportato che gli venisse detto che non aveva lavorato per arrivare dove era. "Lasciami in pace!" Disse al ragazzo.

"Harry! Per favore, mi dispiace! Non intendevo questo!"

"Perché ti importa se ora sono arrabbiato? Non ti importava pochi minuti fa. Non ti importava al Club Rose o quando mi sono unito per la prima volta alla squadra. Non mi interessa se non lo intendevi, perché continuerai a farlo ancora e ancora!" Harry sbuffò, gettando la borsa sul marciapiede per rimettersi la maglietta.

"Dammi solo la possibilità di cercare di essere gentile, okay? Posso provarci." Provò Louis debolmente, fissando il ragazzo con occhi imploranti.

Il motivo per cui Louis voleva una seconda possibilità era ben oltre la conoscenza di Harry, non aveva idea del perché una persona che faceva di tutto per essere cattiva avrebbe voluto un'altra possibilità. Ma Harry era debole. Ed era uno facile e perdonava sempre. Il suo più grande punto di forza, ma anche il suo più grande difetto.

"Hai una possibilità per essere una persona migliore, Louis. Non so perché lo vuoi e francamente non mi interessa. Voglio esserti amico, quindi dimentichiamo ciò che è successo, okay?" Espirò Harry.

Louis sospirò di sollievo e annuì con la testa. "Mi dispiace. Grazie. Avevi ragione fin dall'inizio, sono uno stronzo e sono sconsiderato e sono maleducato. Ma... ma neanche tu mi conosci. E penso che questo sia un punto di partenza." Disse lentamente. "Va bene?"

Harry annuì e incrociò le braccia. "Va bene." Rispose.

Louis fece un sorriso sghembo. "Sai, Popstar, pensavo davvero che mi avresti colpito." Rifletté.

Harry roteò gli occhi, sporgendosi per spingere di nuovo Louis prima di prendere la sua borsa. "Stai zitto." Borbottò, combattendo contro un sorriso. "Sei fortunato che non l'abbia fatto."

Rimasero in piedi per strada per quasi venti minuti finché Peter arrivò a prendere Harry. Con un addio imbarazzante e un'uscita improvvisa, Harry si sentiva più strano che mai. Era solo contento che lui e Louis non si sarebbero più attaccati l'un l'altro, o almeno avrebbero tentato di non farlo. Una settimana e quattro discussioni sono state tante, soprattutto per una rivalità tra compagni di squadra, ed è stato bello avere quella speranza di amicizia.

Tutto quello che doveva fare ora era vedere se Louis si sarebbe fatto avanti.

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🌊🐬🧊

Angolo autrice:
Primo litigio pesante tra Louis ed Harry, ma il ricciolino gli ha dato una seconda possibilità, che ne pensate... ?
Heeeey, scusate il ritardo, ma ieri sono arrivata a Palma di Maiorca e non ho avuto davvero tempo😅.

Chiara xx

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