Sinners || Loki ||

By MadGeneration

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☞︎ COMPLETA ☜︎ •In revisione. Revisionata fino al capitolo 2. ⚠️QUESTA STORIA È PROTETTA DA COPYRIGHT, QUAL... More

Istruzioni per l'uso
Trama
Prestavolti
Prologo - Un'antica magia
1 - In onore di Loki
2 - Rinascita
3 - Ipnotica
4 - Una nuova cittadina
5 - Trova l'intruso
6 - Cambio di piani
7 - Un solo vincitore
8 - Prospettive inesplorate
9 - Giochiamo per vincere
10 - Giù, nell'oscurità
11 - Inganni e Sotterfugi
12 - Chi ci fermerà?
13 - Corde e Pugnali
15 - Emozionanti Paure
16 - Farsi Male fino ad Amarsi
17 - In mancanza di ossigeno
18 - Tradiscimi
19.1 - Lui sta nelle cose che più amiamo
19.2 - Lui sta nelle cose che più amiamo
20 - So come finirà
21 - Si invertono le parti
22 - Anime Rubate
23 - Una Nuova Era
Epilogo - Peccatori
Post Credits - Ogni cosa al suo posto

14 - Vecchie Conoscenze

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By MadGeneration

Galassia, Asgard.

«Tu eri proprio l'ultima persona che mi sarei mai aspettato di trovare qui nei miei campi di addestramento» disse Vali, vedendo quella sensuale donna dai capelli rossi fermarsi a pochi passi da lui.

Dopo quella cena, Hege aveva riflettuto parecchio sul da farsi. Non era stupida e sin dal primo momento in cui aveva visto quella donna nel palazzo, aveva capito che stesse nascondendo qualcosa.

Non si era bevuta quella storia dell'amica di Midgard la prima volta e non l'aveva fatto nemmeno la sera prima a quella cena.

Sapeva che sia Loki che lei stavano mentendo.
Ma non sapeva perché lo stessero facendo.
E scoprirlo era ormai diventato il suo obbiettivo.

Se solo avesse saputo che stava andando a immischiarsi in qualcosa di decisamente più grande di lei...

«So che cosa pensi, Vali» iniziò, attorcigliandosi i lunghi capelli tra le dita. «Quella donna e Odino non me la raccontano giusta» continuò, poggiandosi con la schiena al muro in pietra che delimitava quel parco.

L'uomo non rispose, si limitò a fissarla con circospezione, togliendosi l'elmo oro e liberando i suoi capelli castani. Era prudente e non avrebbe proferito parola fino a quando non sarebbe stato sicuro che anche lei pensasse ciò che stava dicendo.

«Beh, lo penso anche io» rivelò. «Insomma, non trovi strano che questa Lilith sbuchi fuori dal nulla, appena dopo la morte di Frigga e che abbia tutta questa confidenza con il Padre degli Dei?» insistette.

Vali, che nel frattempo si stava liberando del resto dell'armatura, arricciò le labbra e aggrottò la fronte. «Signorina Næss, non starà mica insinuando che Odino, il nostro re, è un bugiardo?» un sopracciglio alzato mentre la fissava serio.

«No!» esclamò lei, mettendosi subito sulla difensiva. Vedendo il comportamento di Vali a quella cena, aveva creduto che anche lui avesse qualche sospetto riguardo quella storia. Poteva essersi sbagliata?

«Sto solo dicendo che, forse, quella donna, non è chi dice di essere. E che, forse, sta raggirando tutti noi, compreso il povero Odino, ancora troppo triste per il lutto» spiegò meglio. L'uomo si passò una mano nei corti capelli, cercando di capire se davvero potesse fidarsi di lei, tanto da rivelarle ciò che pensava davvero riguardo quella situazione.

«Credi che non venga da Midgard?» le domandò, dandole le spalle, mentre riponeva una spada nella sua custodia.

«Sì e credo che non sia nemmeno chi dice di essere» rispose, seguendolo dentro quello che, a tutti gli effetti, poteva considerarsi il suo ufficio. «Insomma, ha detto di essere una guaritrice, ma di che tipo? Per quanto ne sappiamo potrebbe anche avere intenzioni maligne» continuò decisa, sedendosi su quella scrivania in legno e impedendogli di osservare alcune carte che si trovavano sulla superficie.

Vali sospirò pesantemente, decidendo di dar voce ai suoi reali pensieri. «Non sei l'unica che si preoccupa qui. Anche io credo che ci sia qualcosa di strano sotto tutto ciò» ammise, scrollando le spalle e poggiandosi più comodamente allo schienale della sedia.

Gli occhi di Hege si illuminarono, contenta di sentire quelle parole. Una felicità che però durò poco, dato il modo in cui Vali decise di continuare. «Far esiliare Heimdall, un uomo che è stato sempre fedele ad Asgard e al suo re. No, questa cosa continua a non convincermi»

Fu a quel punto che la donna si rese conto della possibile falla in quella sua mossa avventata. Hege voleva porre l'attenzione su Lilith, indagare su di lei, non voleva assolutamente che il punto focale si spostasse sugli inganni di Loki.

«Non arrovellarti sulle decisioni prese da Odino, sai che tutto ciò che fa, lo fa per il bene della città e del suo popolo» gli disse, poggiandogli una mano sulla spalla. Quel contatto fisico bastò per distrarlo dalla conversazione. Gli occhi di Vali si posarono su quelle dita sottili, risalendo per tutto il braccio scoperto della donna e soffermandosi sui suoi grandi occhi verdi.

«Dobbiamo solo aiutarci a vicenda e scoprire la verità su quella donna» proclamò.

४ ४ ४

Le mani che scorrevano curiose sui rispettivi corpi, gli occhi dallo sguardo quasi famelico che si cercavano. Le bocche insaziabili, intente a lasciare umidi baci e morsi, che provocavano quel piacere misto a dolore capace di far perdere la testa a entrambi.

Queste immagini apparivano disordinate nei ricordi dei due Dei. Nonostante quella mattina si fossero svegliati ognuno nelle rispettive stanze e non si fossero rivolti più parola dalla sera precedente, sembrava che le loro menti fossero come collegate, perché entrambi non potevano fare a meno di pensare a ciò che era successo. A ciò che avevano fatto.

Seduto sul suo enorme trono oro, Loki, aveva lo sguardo perso nel vuoto. Il gomito poggiato al bracciolo, una mano a sorreggergli la testa e l'altra stretta attorno allo scettro intrecciato.

Rimuginava su quanto accaduto dentro quella sala della guarigione. Si chiedeva come avesse fatto ad essere così debole, non si spiegava come fosse stato possibile che quella donna avesse avuto così tanto potere su di lui da farlo cedere senza ripensamenti.

Nessuno prima era mai stato in grado di attirare la sua attenzione in quel modo, di farlo eccitare tanto da staccare il cervello e mandare all'aria tutti i suoi ideali. Eppure lei ci era riuscita.

Con quel suo sguardo furbo, il sorrisetto di sfida e la sua bellezza così unica. Era stata capace di entrargli nella testa, anche senza bisogno di incantesimi. E ora lui si ritrovava confuso, con tutte le certezze ribaltate e la mente piena di dubbi.

Anche Lilith, dal canto suo, non se la passava tanto diversamente. Passeggiava senza meta in quei giardini sconfinati, calpestando l'erba verde, perfettamente tagliata. Indossava un tipico abito da ricca donna asgardiana, con pregiate stoffe e decorazioni. Quel giorno voleva passare il più possibile inosservata.

Molteplici erano i pensieri che turbavano la sua mente. E altrettanta era la rabbia che provava verso un qualcosa che nemmeno lei era in grado di spiegare. Era arrabbiata con Loki, per avere quel potere di attrarla così tanto. Era arrabbiata con Mephisto e la piega che gli eventi avevano preso. Ma soprattutto, era arrabbiata con se stessa, per essersi lasciata sopraffare.

Non era la prima volta in cui faceva del sesso occasionale o comunque del semplice sesso con qualcuno e non sarebbe stata nemmeno l'ultima. Ma di certo era la prima volta in cui, il giorno dopo, la sua mente continuava a tormentarla con i ricordi della sera passata.

Quasi poteva ancora sentire le lunghe dita affusolate di Loki scorrerle lungo la spina dorsale, stringerle le cosce, sfiorarle la pelle mentre strappava ciò che era rimasto di quel bellissimo vestito in pizzo nero. Se si concentrava, avvertiva ancora il suo sapore sulle labbra, il suo respiro sul collo e i suoi gemiti rochi di piacere.

"È solo sesso" si era detta. "Solo un modo per averlo finalmente in pugno. Solo il modo migliore che conosci per controllare qualcuno" aveva pensato, mentre lo aiutava a tagliare quell'abito con la lama del suo coltello.

Ma non era stato solo sesso.

Lo sapeva lei e lo sapeva anche lui, di questo ne era certa.

Aveva sentito qualcosa, nel momento in cui si erano uniti. Aveva avvertito una nuova sensazione, decisamente viscerale, risalirle dalla pancia sino al cervello e spazzare via ogni sua precedente convinzione.

Delle emozioni, un sentimento, incapace di spiegare, catalogare o nominare. Totalmente nuovo e sconosciuto alla sua psiche.

Un evento che, oltre ad averla profondamente scossa, la stava anche spingendo a fare un'altra cosa che mai si sarebbe aspettata da se stessa: andare a cercarlo.

E così, mandate al rogo anche le sue ultime certezze, si era addentrata nei corridoi di quel palazzo, diretta nell'unico posto in cui era certa Loki si sarebbe rifugiato dopo quanto successo.

Varcò le porte della sala del trono, addormentando le guardie, e richiudendosele dietro di sé. Un gesto che bastò per attirare tutta l'attenzione del Dio degli Inganni, che immediatamente aggrottò le sopracciglia e piegò la testa di lato.

Si fissarono per qualche secondo, senza dire una parola. Era come se si stessero studiando.
Gli occhi di Loki squadrarono la figura della donna, stretta in quell'abito azzurro, che metteva in risalto la sua carnagione scura. Mentre quelli di Lilith si concentrarono sul volto del Dio, che si stava impegnando per risultare impassibile.

«Che cosa vuoi?» le domandò con tono scortese, poggiando quello scettro al lato del trono e sistemandosi meglio sulla seduta. Ma Lilith non fece in tempo a rispondere, perché le porte della sala vennero riaperte bruscamente.

Kåre aveva appena fatto il suo ingresso, con un'espressione decisamente preoccupata in volto e il respiro affannato, come se avesse appena corso. «Signore, sono stato nel bosco...» disse, ignorando completamente la presenza della Dea e lasciando quella frase sospesa, mentre riprendeva fiato.

Loki lo esortò a continuare con un gesto della mano, alzandosi poi in piedi. «Delle guardie mi hanno chiamato, dicendomi di aver visto qualcosa di molto strano nella foresta. Così sono andato a controllare di persona, prima di avvisarvi» iniziò a spiegare. «Speravo che non fosse nulla di grave, ma, Signore, c'è qualcosa in quel bosco. Qualcosa che sembra essere, contro ogni logica, inspiegabilmente vivo e sta inghiottendo tutto ciò che lo circonda» rivelò, mordendosi l'interno guancia.

Loki e Lilith si scambiarono una veloce occhiata, capendo entrambi a cosa stesse facendo riferimento il consigliere. «È una macchina nera e-» le sue parole vennero interrotte dal Dio degli Inganni.

«Va bene, Kåre. Tieni questa informazione per te e riferisci ai soldati di fare lo stesso, l'ultima cosa che voglio è generare panico di massa» ordinò. «Io e Lilith ce ne stiamo già occupando» aggiunse poi, tornando a guardarla. Le labbra della donna si aprirono in un sorriso, mentre rimuginava su quella mezza verità.

Sì, avevano scelto di collaborare per sconfiggere Mephisto, ma di fatto ancora non avevano fatto niente, se non ingannarsi a vicenda e combattere contro di loro per raggiungere propositi personali.

Da quel momento, però, entrambi si erano resi conto che bisognava mettere da parte tutti i problemi e le antipatie. Perché se avessero atteso ancora, sarebbe stato troppo tardi per chiunque.

«Ora vai, Kåre» lo congedò, indicandogli la porta a doppia anta. Il consigliere obbedì all'ordine, rivolgendo, solo in quel momento, un timido sguardo a Lilith. Avvertiva la tensione che c'era tra i due, sapeva che qualcosa era successo tra loro, ma ancora non era in grado di dire che cosa.

Loki portò lo sguardo verso le finestre, osservando l'orizzonte, rimirando la città d'orata che si estendeva per chilometri. Prese un profondo respiro, facendo poi fuoriuscire l'aria a una cadenza ritmata. Lilith osservò ogni suo movimento, era come se stesse cercando di calmarsi, di reprimere tutti gli istinti e i pensieri.

E in effetti era così. Il Dio degli Inganni stava raccogliendo a sé tutta la sua calma, stava respingendo in un angolo buio della sua mente ogni ricordo della sera prima.

«Allora, direi che è arrivato il momento di smetterla con le perdite di tempo» parlò poi, scrollando le spalle e tornando a rivolgerle lo sguardo. La donna annuì semplicemente, volendo che fosse lui a continuare con quel discorso.

«Tu conosci Mephisto, sai i suoi punti deboli e le sue forze. Quindi, forza, se hai un qualche piano è il momento di esternarlo» le disse, con un tono misto tra il rassegnato e l'arrogante.

Lilith aprì la bocca, pronta per rispondergli, ma si rese presto conto che non aveva la minima idea di cosa dire. Per tutto quel tempo aveva desiderato di prendersi la sua vendetta contro Mephisto, di riprendersi ciò che si meritava. Ma in quel momento non sapeva nemmeno da dove cominciare per ideare un piano che potesse funzionare per davvero.

Tante erano state le cose successe, molto era cambiato nella sua vita. Quando pensava a come lo avrebbe sconfitto, non aveva mai messo in conto di farlo assieme ad un'altra persona. Una persona che aveva cercato di uccidere, con la quale aveva giocato sporco, ci era finita a letto e come se non bastasse, riusciva a farle perdere la capacità di ragionare razionalmente quando si trovava assieme a lui.

Queste erano tutte cose che mai si sarebbe aspettata. Erano tutte cose nuove.
Che la spaventavano, la elettrizzavano e la confondevano. E ciò non favoriva una condizione ottimale per ideare un piano di attacco.

«Oh, Dio, non mi dire che non hai idea di cosa fare. Dimmi qualsiasi cosa, ma non che non sai che fare» Loki la guardò con occhi spalancati e le braccia lungo i fianchi. Era nervoso, lo si poteva notare facilmente.

«Un piano ce l'ho» intervenne lei, quando un'idea le balenò in mente. «Ma non credo ti piacerà» aggiunse, sorridendo divertita.

Loki alzò un sopracciglio, visibilmente confuso. «Stupiscimi, allora» la spronò a parlare, sedendosi nuovamente sul suo trono.

«Dobbiamo scendere sulla terra» ammise velocemente. «Ma dobbiamo farlo con cautela e sotto un mio incantesimo di protezione, quindi tu potresti risentirne della mia magia» continuò, mentre la fronte di Loki si aggrottava e nella sua testa iniziavano a formarsi molteplici domande.

Ma decise di porre la sua più semplice. «Perché?»

«Perché è magia nera, richiede sempre qualcosa in cambio quando usata. E non è gentile nemmeno con gli ospiti, soprattutto se in possesso di altri tipi di mangia» spiegò, salendo quelle scale in oro e avvicinandosi a lui.

Pensava che avrebbe voluto parlargli, che avrebbe voluto chiedergli se anche lui aveva provato quelle strane sensazioni la notte precedente. Ma sapeva che prima c'erano cose più importanti di cui occuparsi e soprattutto non voleva cedere per prima.

«Grandioso» commentò lui ironicamente.

Ma Lilith non ci fece caso e continuò a parlare. «Avremo bisogno di un piccolo aiuto da due mie vecchie conoscenze» rivelò poi. E fu a quel punto che a Loki sorse il dubbio che forse avrebbe potuto ingannarlo.

Si chiese se stesse ancora facendo il doppio gioco, con lui e con tutti. Si domandò se, una volta arrivati sulla terra, avrebbe potuto consegnarlo nelle mani di Mephisto. C'era la possibilità che avesse mentito? Che in realtà fosse ancora dalla sua parte?

Per qualche inspiegabile motivo, il suo cervello rispondeva negativamente a quelle domande. Dopo la notte prima, qualcosa era cambiato. Si sentiva come legato a lei e ciò lo rendeva certo del fatto che avesse detto la verità su quella storia. Ricordava bene il risentimento, la rabbia, la tristezza e il dolore nelle sue parole, nelle sue espressioni, mentre, da dentro quella cella, gli raccontava la sua storia.

Perciò decise semplicemente e inconsapevolmente di fidarsi. Prendendo comunque le giuste precauzioni e tenendosi pronto a difendersi, in caso avesse dovuto sbagliarsi.

Dopotutto era pur sempre il Dio degli Inganni e fidarsi incondizionatamente non era nella sua natura.

«Una volta raccolte le giuste informazioni e i giusti aiuti, gli lanceremo un segnale, per fargli capire che anche noi sappiamo che lui sa e non abbiamo paura» Lilith si sedette su uno dei braccioli di quel trono, accavallando le gambe e portando lo sguardo verso la città di Asgard. Imitando quello che faceva sempre Loki.

«Lo conosco bene, so che questo lo infastidirà parecchio» aggiunse. Fu a questo punto che Loki si sentì di interromperla.

«E tu credi che sia intelligente far arrabbiare uno che comanda quella specie di macchia nera? Che forse ti sarai scordata, ma si espande regolarmente e sta inghiottendo tutto il bosco» puntualizzò, osservandola di sottecchi, non volendo farsi vedere mentre la guardava, ma volendo dimostrarsi sempre distaccato.

«No, non lo è. Ecco perché mi lascerai fare un incantesimo di protezione su Asgard» disse convinta, decidendo di staccare lo sguardo dall'orizzonte e portarlo su di lui, che immediatamente lo distolse dalla sua figura.

Un sorriso si formò sulle labbra di Loki, che scosse la testa, sinceramente divertito da quell'affermazione e dalla sua convinzione. «Questa è divertente. Davvero molto divertente» commentò, ma presto si rese conto che Lilith non sembrava star scherzando.

«Sono seria, Loki. La vostra magia non basta contro di lui, come hai detto tu: da sola non posso sconfiggerlo e nemmeno tu» gli ricordò, iniziando a giocherellare con la manica del suo vestito.

«Sorvoliamo su tutto questo preambolo, come pensi di fare per ucciderlo?» chiese, volendo arrivare al dunque.

«Sarà lui a venire da noi e portarci direttamente nella sua tana. Sarà lì che faremo la nostra mossa...» Lilith proseguì con la spiegazione di quel piano. Illustrando dettaglio per dettaglio ogni sua mossa.

Il Dio degli Inganni doveva ammettere che la donna aveva un'ottima inventiva. Quelle erano buone idee, anche secondo lui avrebbero potuto funzionare. O almeno ci sperava.

Terminato quel discorso, seguì una lunga pausa di silenzio, in cui entrambi rimuginarono sui dubbi che ronzavano per le loro teste. E non erano tutti riguardati quel piano d'azione, molti di quelli vertevano anche sulla loro notte passata a divertirsi assieme.

Poi fu Loki a rivolgerle il primo sguardo. Un'occhiata carica di domande, di cose non dette, che però rimasero tali, perché nessuno dei due ebbe il coraggio di parlare.

«Ci vuole un mostro per distruggere un mostro» questo fu tutto ciò che Lilith si sentì di dire, come per giustificarsi delle sue azioni, di ciò che aveva appena rivelato di voler fare.

🌟🌟🌟

Eccomi con il capitolo!

Pare proprio che Hege e Kali siano determinati ad andare a fondo della questione.
Li scopriranno? O si metteranno solo nei guai?

Intanto Lilith e Loki sembrano parecchio confusi dopo la loro notte assieme. Parleranno mai di quanto successo?
Ma soprattutto, che piano avrà ideato la Dea dell'Oscurità?

Per scoprirlo non dovrete fare altro che continuare a leggere😏

Lasciate una stellina nel caso il capitolo dovesse esservi piaciuto e non dimenticatevi di commentare facendomi sapere cosa ne pensate.
Per qualsiasi cosa non esitate a contattarmi.

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XOXO, Allison 💕

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