Like a Game || Mitch Rapp, Dy...

By lvlovestories

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[in fase di correzione] è solo attrazione fisica o c'è anche altro? [tratto dal libro] Mi staccai un secondo... More

Ecco qua i personaggi principali di questa storia!
Capitolo II
Capitolo III
Capitolo IV
Capitolo V
Capitolo VI
Capitolo VII
Capitolo VIII
Capitolo IX
Capitolo X
Capitolo XI
Capitolo XII
Capitolo XIII
Capitolo XIV
Capitolo XV
Capitolo XVI
Capitolo XVII
Capitolo XVIII
Capitolo XIX
Capitolo XX
Capitolo XXI
Capitolo XXII
Capitolo XXIII
Capitolo XXIV
Capitolo XXV
Capitolo XXVI
Capitolo XXVII
Capitolo XXVIII
Capitolo XXIX
Capitolo XXX
Capitolo XXXI
Capitolo XXXII
Capitolo XXXIII
Capitolo XXXIV
Capitolo XXXV
Capitolo XXXVI
Capitolo XXXVII
Capitolo XXXVIII
Capitolo XXXIX
Capitolo XL
Capitolo XLI
Capitolo XLII
Capitolo XLIII
Capitolo XLIV
Capitolo XLV
Capitolo 46 - "...gli amici non si guardano in quel modo"
Capitolo 47 - "...eravamo felicissimi quella sera"
Capitolo 48 - "...ho promesso di prendermi cura di te"
Capitolo 49 - "Vedi, avremmo dovuto fare sesso"
Capitolo 50 - "Andiamo a casa ok?"
Capitolo 51 - "Mark!"
Capitolo 52 - "Al lancio del bouquet"
Capitolo 53 - "Si, Mitch Rapp, Si!"
Capitolo 54 - "Ci proverò"
Capitolo 55 - "Tua moglie eh?"
Capitolo 56 - "E amo anche te"
Capitolo 57 - "Fidati di me piccola"
Capitolo 58 - "Destiny"
Capitolo 59 - "Vai ad abbracciarlo"
Capitolo 60 - "Ma perche ~Dylan~?"
Capitolo 61 - "Ha preso il tuo nasino"
Capitolo 62 - "Si, cavolo, si"
Capitolo 63 - "Ho già capito"
Capitolo 64 - The End

Capitolo I

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By lvlovestories

Sono esattamente le 5:43 del 4 settembre, oggi io e mio padre dobbiamo partire per Los Angeles.

Per cambiare un po' stile di vita.

Ma vorrei andare con tutti tranne che con mio padre, non voglio pensare al motivo per cui non ci vorrei andare con lui, ma è veramente una delle ultime persone con cui vorrei andare.

***
Arrivammo davanti alle porte dell'aeroporto, vetri alti qualche metro e quasi cristallini, ci si poteva specchiare, dove ci attenderanno ore di viaggio per arrivare a destinazione.

Mio padre, nel frattempo, mi porse dei soldi ordinandomi di andare a sigillare le nostre valigie per poi partire.

Iniziai a picchiettare la mano sulla coscia dal nervoso, perché sapevo che a mio padre non piaceva aspettare.

Come non detto..

Iniziai a intravedere il suo corpo robusto incamminarsi velocemente verso di me in mezzo alla folla.

Parli del diavolo e spuntano le corna.

<Forza Alyssa! Muoviti! Cosa stai aspettando li ferma??> mi disse continuando ad avanzare verso di me.

<Secondo te è colpa mia?> sbottai, stufa di tutte le inutili riprese, ma per fortuna nessuno se ne accorse.

<Lascia perdere, mi stai già rovinando la giornata!> mi disse con tono irritato.

Deve smetterla di comportarsi così, non lo sopporto più.

***
Finalmente il nostro aereo arrivò.
Io e mio padre iniziammo a dirigerci verso i collaboratori dell'aeroporto di terra che chiesero il passaporto e ci lasciarono passare.

Arrivati sull'aereo presi il mio posto, vicino al finestrino, mi piace tantissimo vedere le nuvole mentre sono in volo.
Mentre mio padre si mise nei sedili anteriori a quelli dove sedevo io.

Iniziai a guardare fuori per poi sentire l'aereo muoversi per prendere velocità prima di alzarsi in cielo.

Appena si alzò vidi il terreno sempre più piccolo fino ad arrivare ad avere un'intera visione di tutte le case intorno all'aeroporto, è sempre così emozionante.

Diciamo una delle poche cose che mi emozionano veramente.

Mentre sono in volo inizio a pensare alle persone che ho lasciato nella mia città per colpa di mio padre.

Sharon, la mia amica più importante, già mi manca, lei mi fa stare bene nonostante tutto quello che ho passato.

Compreso il fatto che sono stata lasciata da poco, più o meno un mese e quello stronzo si è permesso di tornare con la sua ex.

Questa cosa mi ha cambiata molto, infatti non voglio più avere una relazione.
Se dovessi incontrare qualche ragazzo, probabilmente farei qualcosa con lui solo per divertimento.
Magari cambiare ragazzo ogni giorno, non sarebbe male come idea.

***
Arrivati all'aeroporto di Los Angeles mio padre chiamò un taxi per portarci fino alla nostra nuova casa.

Appena arrivati, chiusi la portiera e m'incamminai verso il bagagliaio per prendere le mie cose ma senti la voce del tassista <Oh, non si preoccupi signorina, prendo io le vostre cose> ringraziai e mi girai verso la casa per vedere com'era.
<Mh accettabile> dissi sospirando, una delle solite ville che abbiamo sempre avuto, P A T E T I C O.

Fuori era davvero carina.

Appena entrata sbarrai gli occhi per tanta lussuria, era tutto perfetto.

Una volta entrata mi fermai a guardare tutto quanto, era tutto accogliente, i colori sovrani erano il nero e rose gold.
C'era una scalinata alla sinistra che portava al piano di sopra.
Sembrava un castello.

A questo punto ero curiosissima di sapere come fosse la mia camera.

In un nano secondo mi ritrovai davanti ad una porta e..il paradiso.

W O W, era tutto perfetto, letto, scrivania, televisione e perfino una vetrata dove si vedeva il panorama.

Vagando per la camera e mettendo a posto le mie cose, notai una porta, la porta del bagno.
Decisi di aprirla ed era piccolo ma molto bello.


'spazio autrice'
Hey, come vi sembra il primo capitolo? Secondo voi come mai il padre di Alyssa è così scontroso?
(premetto che è la prima volta che mi impegno per scrivere qualcosa, quindi scusatemi per eventuali errori)

Buona lettura!

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