LA MASCHERA E LO SPECCHIO-Sec...

By IvoAragno

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Giunto nella terra delle Yaonai, Aldaberon inizia una nuova vita. Per lui cambierà tutto; avrà nuovi amici, n... More

PROLOGO
1) IL GRANDE GIORNO
1a) LA GRANDE MADRE
2) LA RADURA
2a) LA GUARDIANA
3) LA PRESENTAZIONE
3a) IL MATRIMONIO DELLA FORESTA
4) LA FESTA
4a) RANUNCOLO
5) IL TOCCO DEL SOLE
5a) LA FERITA
6) TIMORE
6a) IL CENTRO DEL MONDO
7) IL VULCANO
7a) IL SUCCESSORE
8) IL CANTO
9)GLI ANTENATI
9a) NUVOLE
10)SANZARA
10a) RITORNO
11) TURBINI
11a) LA GROTTA
12)MESSAGGIO DAL PASSATO
12a) IL PORTALE
13) ANTICHI PADRI
14) L'INIZIO
14a) L'ORDINE
15) I SEI REGNI
16)LA BATTAGLIA DELL'INVERNO
17) LA RESISTENZA
17a) SUPERSTITI
18)LA BATTAGLIA DELL'ESTATE
19) I SOLUNI
19a) CONTRATTACCO
20)LA BATTAGLIA DELL'AUTUNNO
21) GLI UOMINI
22) IL DONO DELLA LUNA
22a) TRADIMENTO
23)L'INGANNO DI GIOTURNA
23a) LA BATTAGLIA DELLA PRIMAVERA
24)LA DISFATTA DI KARAHI'
24a) UN'ERA GIUNGE AL TERMINE
25) UN NUOVO INIZIO
25a) LA MALEDIZIONE
26)L'AGGUATO
26a) ORRORE SENZA FINE
27) IL MOTTO
27a) FUGA NELLA FORESTA
28)MARSAL
28a) IL FIORE BLU
29) OFFESA
29a) RITROVARSI
30)METAMORFOSI
30a) RIMORSI
31)PENTIMENTO
31a) RESA
32) CADUTA
33)FAGGIO PURPUREO
33a) PARENTI
34)IL POPOLO DEL SOLE
34a) PERDONO
35) INCONTRI
35a) ATTRARSI

15a) LE SCHIERE

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By IvoAragno

Anche la Ragacia era sorpresa: si avviò lenta e circospetta, annusando i dolci profumi che vagavano nell'aria. Appena dentro furono entrambe abbagliate da una luce feroce che ferì gli occhi.

Parandoli con una mano, a fatica la Luna riconobbe il Sole sospeso in alto nel cielo e si chiese come potesse trovarsi in quel posto. Non avendo risposte da darsi, non si domandò altro, andò avanti volando veloce e arrivò in vista di sei schiere compatte di anime che lente e agitate si spingevano avanti l'un l'altra.

Parevano vomitate da un punto unico della terra che ribolliva di corpi che si dirigevano verso sei direzioni differenti: una veniva direttamente verso di lei e la porta che aveva appena attraversato. Le altre, intuì, verso le cinque ancora nascoste chissà dove. Con uno schianto improvviso, alle sue spalle anche quella che si era aperta per lasciarla passare si serrò fragorosamente chiudendo del tutto il passaggio. Non era ancora venuto il Tempo degli Uomini, ma lei non lo sapeva.

Non poteva sapere che stava volando su cose non ancora successe e che quelle che vedeva erano le schiere di uomini e donne che avrebbero dominato il mondo dopo di loro. Il Tempo lo aveva stabilito. Lei era già il passato e quelle schiere il futuro. Tutti i popoli si stavano dirigendo inconsapevoli verso il loro destino, bramosi e impauriti dell'ignoto. Tra di loro vi erano anche le anime delle Yaonai e quelle del tuo popolo, marito mio, pronte a gettarsi nel Mare della Vita, fino a che il Fato non avesse deciso diversamente... ".

Wal ebbe un sobbalzo. Fece per aprire la bocca e domandare, ma fu fermato dalla donna:

"Abbi pazienza, tutto a suo tempo. Al suo passaggio nessuna di quelle anime la riconobbe. Erano troppo tese e occupate a pressarsi avanti l'un l'altra con lentezza estenuante.

Il suo volo proseguì, andò oltre le schiere e arrivò alla fine di quel mondo. Si trovò davanti alla porta di trasparente alabastro, scese dal carro, bussò tre volte come le era stato detto e attese. La porta era liscia, curata e bella. Non c'era serratura, né maniglia. Si apriva soltanto dall'interno. Quando la porta si aprì verso di lei, ancora non sapeva che si sarebbe pentita di averlo fatto. Ma tant'é, tutto era già stato scritto e nulla sarebbe valso a mutare la sua sorte. La Ragacia si agitò, cercando di trattenerla, ma lei le fece cenno di attenderla e proseguì.

Vide due uomini fermi dall'altra parte. Era attesa.

Ad accoglierla erano venuti Destino e  Caso, fedeli servitori del Fato. Non dissero una parola nel vederla, solo la fecero entrare e la condussero in una sala dove c'erano quattro vegliardi seduti a croce e che riconobbe come il Nord, il Sud, l'Est e l'Ovest. Il Nord le rivolse un sorriso freddo e beffardo, gli altri la ignorarono, seguitando a parlare tra loro. L'Est e l'Ovest allargavano le braccia sconsolati, parevano contrari a quello che stava dicendo il Nord. Il Sud era l'unico a mantenersi calmo scuotendo la testa, mentre il Nord gli inveiva contro con il dito puntato. In un cantuccio, discoste dai quattro, vi erano tre vecchie, sedute anch'esse. Una cardava la lana, l'altra girava la spola per filarla e la terza la raccoglieva in gomitoli, ognuno diverso dagli altri, alcuni più grandi, altri più piccoli. La vegliarda, lavorando a caso, dopo aver strappato con forza il filo, gettava i gomitoli su di un mucchio enorme al suo fianco. Nemmeno loro fecero caso al suo arrivo, che passò oltre e proseguì.

Dopo non molto, come comparso dal nulla le si parò davanti all'improvviso un uomo dal volto incomprensibile. Poteva essere giovane o vecchio, adirato o felice, preoccupato o sereno, non avrebbe saputo dirlo. Era imperscrutabile e lo riconobbe per questo. Era lui, il Fato. Finalmente l'aveva trovato. S'inchinò lievemente come fosse davanti a un pari e il Fato sollevò un ciglio.

Stava per dirgli il motivo che l'aveva condotta fino a lui, quando fu bloccata da un gesto della mano dell'uomo.

"Lo so chi sei e cosa vuoi " le disse con voce gentile, ma ferma "Non c'è nulla che io possa fare per te, mia cara Luna. Hai lasciato solo il tuo uomo e il Tempo si è messo in moto. Nemmeno io posso nulla per fermarlo, ormai. Gli eventi seguiranno il loro corso, che tu lo voglia o no. Per i Soluni il mondo non sarà più lo stesso, il vostro posto non è più là. Devi portare il tuo uomo in questo mondo, dove sarete ancora utili, ma ricorda, sarete in debito con me. Tu sarai punita per essere venuta a disturbarmi e con te anche il tuo uomo sarà punito. Adesso vai e non bussare mai più alla mia porta, perché tutto il mondo che conosci verrebbe distrutto".

Detto questo le voltò le spalle e andò accanto ai quattro vegliardi che seguitavano a parlare come se nulla fosse successo. La Luna si sentì umiliata come mai si era sentita prima. Credeva di essere importante, di essergli pari. Invece il Fato le aveva fatto capire che non era così, in realtà non contava molto. La gentilezza di quell'uomo l'aveva ferita più che se si fosse adirato con lei per quello che aveva fatto. L'aveva ricevuta per cortesia e congedata come una serva e non pareva nemmeno infastidito. Però una cosa le aveva fatto intendere: che il suo uomo era in pericolo e lei stessa l'aveva messo in quello condizione.

Lasciò rapida la sala, sicura che nessuno dei convitati avrebbe notato la sua partenza.

Il Destino e il Caso erano ancora a guardia della porta e l'aprirono davanti a lei che si avvicinò a grandi passi. Ancora le bruciava il trattamento che aveva subito. Era sola e umiliata. Voleva soltanto andarsene il prima possibile e dimenticarsi di tutto quanto.

Quando oltrepassò i due, il Caso, facendola sobbalzare dalla sorpresa, le disse :

"Buon viaggio Madonna Luna, se fate presto, forse tornerete".

Avrebbe voluto chiedere spiegazioni, ma già i battenti della porta si chiudevano dietro a lei. Era fuori e le due ante si serrarono con un soffio.

Un'ansia improvvisa le serrò la gola. Forse aveva fatto male a lasciare da solo il Sole. Non avrebbe dovuto fidarsi degli Elementi dei Sei Regni. Si precipitò verso Sagace che attendeva fedele dove l'aveva lasciata. Quando la vide tornare sana e salva, la Ragacia si mise in piedi ed emise un suono gutturale di contentezza. La Luna fu contenta di sapere che qualcosa era ancora come prima. Forse fu solamente una sua impressione, però le parve che anche l'animale fosse felice di vederla tornare. Forse nemmeno a lei piaceva molto quel luogo.

Partirono velocissime e andarono alla ricerca della porta che avevano attraversato all'andata. La Luna era fiduciosa:

<Seguirò la schiera di anime e arriverò prima di loro> pensò, ma presto si accorse che nulla le era più semplice da interpretare. Nuove regole e nuove scoperte vi erano all'orizzonte e lei non era attrezzata per le novità. Dopo aver vagato incerta avanti e indietro tra le varie schiere, capì che non era affatto facile.

Quale di quelle sei schiere andava nella direzione giusta?

Solo ora si accorgeva di non avere punti di riferimento a poterla guidare.

Era persa, non sapeva quale direzione seguire. Prese a girare in tondo sulle sei schiere alla disperata ricerca di qualcosa che potesse aiutarla. Scese di quota, arrivando quasi a sfiorarle con il carro.

Le anime parvero sbigottite alla vista di Sagace, poi reagirono e una pioggia di gomitoli di lana le vennero gettati contro. Rimbalzarono inefficaci contro il carro, contro Sagace, contro il suo corpo di Dea, per tornare poi ognuno verso chi l'aveva gettato. Fu più la sorpresa che l'efficacia di quei proiettili a convincerla a tornare verso l'alto. Ormai si sentiva disperata, tutto in quel mondo la respingeva, non sapeva più che cosa fare, tanto meno dove andare. Ma se solo avesse avuto meno fretta; se solo l'ansia per il destino del suo amato fosse stata meno impellente, forse avrebbe compreso.

Lei non sapeva che quei gomitoli erano tutto ciò che quelle anime possedevano. Era il loro destino, la vita futura che trepidavano di srotolare fino in fondo, prima di ricominciare da capo un'altra volta. Era un gesto d'amore il loro, non un rifiuto.

L'avesse saputo, forse avrebbe capito che quelle anime non volevano farle del male, bensì erano disposte a dare la loro vita per aiutarla, ma il Fato aveva disposto diversamente.

Quante cose si perdono nella disperazione e la Luna in quel momento era disperata come mai le successe prima. Aveva commesso uno sbaglio e non sapeva come rimediare. Il Tempo le aveva messo addosso la Fretta e con la frenesia che la segue non si ragiona chiaramente. Sapeva solamente che doveva tornare dal Sole a salvarlo.

Sebbene non potesse rendersene conto, fu proprio pensare al suo amore in pericolo che li salvò entrambi. Si ricordò di essere rimasta abbagliata dalla luce del Sole quando arrivò in quel mondo, perciò non doveva che voltarsi per averlo alle spalle e avrebbe trovato la direzione giusta.

Quando lo fece si sentì meglio. Il suo amore le aveva mostrato la via giusta. Le piaceva sentire la sua calda presenza sulle spalle, la faceva sentire più tranquilla e sicura.

In breve percorse tutta la schiera delle anime, la superò e arrivò alla fine del mondo. Vide la scogliera di roccia. Senza fermarsi si precipitò verso la spaccatura nella roccia che attraversò all'arrivo e vide la montagna aprirsi davanti a lei con un rombo possente. Imboccò il passaggio a una velocità folle, lasciandosi alle spalle la delusione e l'umiliazione subite. Quando sentì il boato della montagna richiudersi alle sue spalle, si ritrovò nel mondo dal quale era partita e faticò a riconoscerlo.


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