Erik ed Elysa erano lì, a guardarsi come se il mondo esterno non fosse esistito.
-Fammi male- aveva detto, ad un tratto Elysa.
Erik aveva spalancato gli occhi e si era crogiolato nella sua confusione per due secondi, poi, guardandola fissa negli occhi, le aveva preso la mano sinistra e l'aveva portata alle labbra.
Prese a tirarla dalla stessa mano che le aveva baciato, la portò su per le scale, in camera da letto. Le sfilò gentilmente il golfino, la maglietta ed, infine, i pantaloni.
Elysa lo lasciava fare senza opporsi, mentre lo scrutava e notava che ciò che gli presentava davanti gli piaceva. Avrebbe voluto fare come poco prima, affondare le sue mani nei capelli di lui in un lungo e appasionato bacio, ma sapeva che lui aveva un carattere dominante e non glielo avrebbe mai permesso.
Erik la abbracciò intento a riempirle il collo di baci umidi ed Elysa poté sentire il rigonfiamento nei suoi pantaloni.
La ragazza si sentì potente.
Spinse le sue anche contro quel rigonfiamento ed Erik gemette; non ce la faceva più, voleva affondare dentro di lei, ma sapeva che doveva prepararla, altrimenti le avrebbe fatto troppo male e, in fondo lui non voleva fargliene troppo, ma giusto un po'.
Elysa poggiò la mano destra sulla patta di Erik, cercando di assumere il controllo della situazione, ma lui non glielo permise.
Ancora un pochino, solo un pochino ancora. Spogliala Erik, lecca la sua intimità e riempila con le dita prima di farlo col cazzo. È così fottutamente bella, ogni secondo che passa sento il cazzo fare sempre più male...
Erik non poteva darsi pace.
Sganciò il reggiseno color carne della ragazzina che aveva davanti, poi la spinse sul letto. Elysa finì sdraiata e, quando Erik cominciò a sfilarle le mutandine, non oppose alcun tipo di resistenza.
Elysa sapeva che era una follia, giacere con quell'uomo, misterioso, tenebroso, sadico e Dominatore. Dominatore con la "D" maiuscola.
Erik si era piegato sul letto e aveva appoggiato la lingua proprio lì, lì dove Elysa sentiva annidarsi un qualcosa di violentemente intenso. Aveva cominciato a muovere la lingua umida a chissà quale ritmo, facendo divincolare tremendamente Elysa.
-Mmm, sei così bagnata mia dolce Elysa... Non vedo l'ora di affondare il mio cazzo nella tua fichetta...- le aveva detto Erik tra una leccata e l'altra. La ragazza voleva che si muovesse, che la piantasse di interrompersi. Dentro di sè pregava per un orgasmo. Erik continuava a leccare, questa volta veloce, tanto che Elysa stava velocemente arrivando al punto di non ritorno, ma sul più bello Elysa non sentì più la sua lingua nel suo intimo e volle piangere.
Erik le aveva negato un orgasmo straordinario.
Dopo dieci minuti aveva infilato un dito nelle sue profondità, dapprima lentamente, poi più veloce, facendo arrivare Elysa di nuovo al culmine, ma interrompendosi sul più bello nuovamente.
Erik non voleva farla arrivare subito all'orgasmo, almeno sarebbe stato più intenso.
Finalmente infilò il cazzo dentro di lei e per Elysa fu una sofferenza unica. Avrebbe voluto spingerlo fuori, ma lui non avrebbe potuto fare più piano.
Ad un certo punto, dopo che lui aveva cominciato ad andare più veloce, si sentì una lacerazione, alla quale Erik ghignò in modo molto cattivo e molto sadico.
Sentiva fluire il sangue sul suo cazzo e non c'era cosa più liberatoria che avere sverginato una come Elysa.
Adesso ti farò molto male, piccola troietta.
Erik continuò, spingendo sempre più velocemente e sempre più violentemente ed Elysa urlava, urlava pazzamente in preda alle lacrime ed affondava le unghie delle mani nella schiena di lui.
Non puoi più sfuggirmi, ti sfonderò in ogni cazzo di buco.
NdA: buonasera a tutti i lettori, vedo che siete cresciuti velocemente anche se nessuno mi lascia mai un commentino :'(
A parte chiedervi la vostra opinione, volevo ringraziare la mia prima follower freehanna
Grazie mille
E grazie anche a tutti quelli che, prima o poi, metteranno in chiaro la propria opinione.
Un bacione
Clo