35. 𝙶𝚒𝚘𝚛𝚗𝚊𝚝𝚎 𝚌𝚘𝚖𝚙𝚕𝚒𝚌𝚊𝚝𝚎

7 2 0
                                    

Corriamo in clinica dopo che il dottore ci ha chiamato a casa avvertendoci che dopo quasi 9 mesi Seb si è svegliato dal coma. Ho preferito aspettare a portare Hadden e Simòne, per vedere la situazione e capire cosa fare.

Arriviamo di corsa. "Oh bene, siete arrivate." dice il dottore appena ci vede. "Come sta?" chiedo subito. "Ora è sveglio, abbiamo appena finito di visitarlo. Potete entrare. Una alla volta, grazie." dice. Lascio entrare mia suocera per prima, mentre io mi siedo e aspetto. Lei mi sorride appena ed entra. Cerco di calmarmi ma ho davvero paura. Sono spaventata dalla sua reazione. Non so cosa aspettarmi. Attendo una mezz'oretta dove continuo a battere il piede per terra, guardarmi le mani, passarmele nervosamente nei capelli e mordermi il labbro. Quando sento la porta aprirsi mi giro di scatto.

Mia suocera esce. "Allora?" chiedo. "Lui sta bene.. almeno quello. Entra pure Hollie." dice lei. Io rimango confusa dalla sua reazione, ma scuoto la testa ed entro piano. Vedo Seb che sta seduto sul suo letto e guarda fuori dalla finestra della clinica. "Ehi." dico quasi sottovoce. Lui si gira piano e quando incontro i suoi occhi sento il cuore tremare. "Ciao." mi dice solo e torna a guardare fuori. Mi avvicino mettendomi quasi al suo fianco. "Come stai?" chiedo. Lui si gira a guardarmi, e mi sorride dolcemente. "Anche se sono stati 9 mesi, non è dura come pensavo. Devo riprendere un po' di cose." mi dice. Gli sorrido. "Ce la farai." dico.

"Che cosa ci fai qui?" mi chiede ad un certo punto e io mi paralizzo. "In che senso che ci faccio qui?" gli chiedo. "Pensavo fossi a casa a lavorare.." mi dice alzando le spalle. "Seb.. cosa intendi con riprendere un po' di cose?" gli chiedo cercando di capire cosa sta succedendo. Lo so ma ho bisogno di non crederlo. "Beh, devo diplomarmi e sposarmi, no?" mi dice. "Ma non ti devi sposare.." dico. "Si invece, mi devo sposare. Matrimonio convenzionale. Con Christel Wagner." mi dice e sento il mondo crollarmi addosso.

"Christel non è.. non state più insieme, Seb. Il matrimonio è saltato." dico nervosa. "No invece. Anzi, perché sei venuta tu al posto suo? Volevo vedere la mia ragazza, non la governante." mi dice confuso. Sento un pugnale attraversarmi lo stomaco. Non può davvero aver detto così. "Seb.." dico sull'orlo della disperazione. "Ma anche tu ti sei sposata? Ho notato adesso che hai l'anello." mi dice indicandomi l'anulare. Lo guardo sconvolta ed esco senza salutare dalla stanza.

La signora Gautier quando mi vede uscire mi ferma per un braccio. "Hollie.." mi dice ma io la fermo. "Poteva anche avvertirmi." le dico furiosa. "E di cosa?" mi chiede facendo finta di non capire. "Quando mi ha detto 'l'importante è che lui stia bene.'.. Lei sapeva già che lui aveva perso la memoria ma è stata zitta e ora pensa che io sia ancora la sua governante e che lui debba sposarsi con Christel.." spiego cercando di non urlare, ma lei mi ferma. "Hollie, aspetta.." mi dice vedendo che mi sto agitando. "È riuscita nel suo intento, sono passati 10 anni e non ha ancora accettato il fatto che suo figlio si sia sposato con me.. e ora con Hadden e Simòne cosa dovrei fare? Me lo dica.." dico cercando di non continuare a piangere. "Senti, ascoltami.." continua a dirmi la signora. "No, non voglio sentire scuse stupide per giustificare il fatto che non riesco ad essere accettata nella sua famiglia solo per la mia provenienza.. ho passato di tutto e di più.. ho perso mia sorella, e adesso mio marito non si ricorda neanche chi sono.. sono stanca." dico. Mi stacco dalla sua presa e la guardo. "Chiami un taxi per tornare a casa." le dico andandomene.

Sono nella mia macchina, con Arielle seduta al mio fianco. "Non posso crederci." mi dice solo. "Cosa posso fare? Sono talmente confusa che non so come comportarmi.." le dico guardandola. "Ascolta.. so che sembra meschina come cosa ma forse possiamo risolvere la cosa, ma devi farlo tu.." mi dice. "Ti ascolto." dico. "Domani dovresti incontrare Christel teoricamente.." mi dice. Capisco subito cosa vuole fare. "È una follia, Arielle. No, non chiederò a quella stronza sociopatica di stare anche solo a un metro da mio marito.. ti ricordo che ha rapito mio padre." le dico. "Hol, è una soluzione.. Seb ora è convinto di stare con lei.. chiedile di starci insieme e magari usi questo per 'ricattarla' e dirgli che sono passati anni da quel momento, che lui è sposato con te.. se non ci crede, ha 2 figli con te. E tutto tornerà alla normalità. Provaci Hol, non ci perdi nulla." mi spiega. "Non lo so, Arielle. Chris magari potrebbe usare questo per riprenderselo.. e se poi Seb vuole il divorzio? Darei a mia suocera una soddisfazione e non ho intenzione di farlo." le dico. "Non succederà Hol.. ci siamo anche io, Eric, Nathan.. non sei sola. Se lei rovina i piani penseremo ad altro. Ma per ora possiamo tentare." mi dice stringendomi una mano.

La guardo. "Devo chiamarla per andare da lei o ti ha lasciato qualcosa da dirmi sua madre?" le chiedo cambiamo discorso. "Mi ha detto che puoi andare quando vuoi, e se vuoi. Chris voleva un incontro amichevole ma se non vuoi andarci non sei obbligata. Quindi prenditi stasera per decidere cosa dire e come comportarti, e vedrai che andrà tutto bene." Le sorrido fiduciosa.

Accendo la macchina e vado verso casa. Dopo aver salutato i miei figli mi fiondo nella mia stanza, mi faccio una doccia di quelle lunghe per prendermi il tempo di metabolizzare la giornata e pensare a domani. Mi infilo un maglione e dei pantaloni per poi buttarmi a letto rimanendo a fissare il muro davanti a me. Senza neanche rendermene conto mi addormento.

La mattina la sveglia mi fa sobbalzare, la guardo e vedo che sono le 8.40. Hadden e Simòne non vanno a scuola il sabato perciò saranno ancora a letto e io mi sono presa dei giorni di ferie dal lavoro. Mi alzo con calma e comincio a prepararmi per l'incontro con Christel. Mancano ancora un paio di ore ma sento l'agitazione salirmi. Mi sciacquo il viso, mi trucco velocemente, mi sistemo i capelli e decido come vestirmi oggi: dei jeans e una camicetta nera andranno più che bene, con delle décolleté a tacco basso. Esco dalla mia stanza e vado a fare colazione, trovando Hadden e Simòne che mangiano con mia suocera seduta a capotavola. "Buongiorno tesori." dico rivolta sorridente ai miei figli. "Hollie.." prova a chiamarmi mia suocera sorridendomi, ma io la guardo più seria che mai. Non può credere che dimenticherò come si è comportata in clinica il giorno prima. "Oggi pomeriggio ho un impegno ma tornerò per ora di cena." le dico solo e vado in cucina a prendermi qualcosa: una tazza di caffè sarà più che sufficiente, dato lo stomaco chiuso.

Sento una presenza dietro di me e so che è mia suocera ma la ignoro. "Hollie." mi richiama e si mette di fianco a me, io mi giro a guardarla seria. "Mi dispiace per ieri, davvero. Non era mia intenzione umiliarti." mi dice. "Lo fa da 10 anni a questa parte.. ho reagito male solo per la situazione." dico. "Ora se non le dispiace, ho da fare." concludo abbandonandola li in cucina. Salgo in camera per mettermi un po' a concludere delle carte e far passare un po' di tempo. Continuo senza fermarmi o controllare l'orario, mi rendo conto che sto per saltare il pranzo se non fosse per Hadden che si è preso il disturbo di portami qualcosa da mangiare, lo ringrazio e noto che è arrivata l'ora: devo andare a casa Wagner.

Prendo la borsa, faccio un respiro profondo prima di uscire e mi dirigo in garage a prendere la macchina. Imposto il navigatore e parto sentendomi le gambe tremare.

𝚃𝚞𝚝𝚝𝚘 𝚎̀ 𝚙𝚘𝚜𝚜𝚒𝚋𝚒𝚕𝚎Where stories live. Discover now