Tornai in ufficio, e cominciai ad indagare. Feci qualche telefonata qua e là. Ma come avevo previsto nessuno mi prese sul serio.
Così decisi di andare di persona da questi individui.
Arrivai dal primo sospettato: ero un nostro ex compagno di scuola. Era un tipo...come dire.... svampito? Sì, e già al tempo delle medie, beveva. Nel quartiere lo chiamavano Suga. Non so perché, ma lo avevano soprannominato così. Bussai alla porta: "toc toc".
Aprì la porta 🚪, mi guardò, io lo guardai, e lui esclamò:
S:" Ma che bella sorpresa! La mia cara amica t/n! Come te la passi?"
T/n:" Ti sei drogato per caso? risposi. Poi continuai:
T/n:" Ti avevo chiamato prima, e adesso esigo una risposta."
S:" Ma chi ti credi di essere? La polizia forse?"
Tirai fuori il distintivo e mentre glielo mostri risposi:
T/n: Si, come vedi sono una detective. Ed ora tu risponderai alle mie domande. Chiaro?"
Si fece serio ad un tratto, così mi fece entrare. Quando entrai vidi, un sacco di bottiglie di birra 🍺 vuote sul tavolo, cibo avanzato sui fornelli e quant'altro ancora. I pavimenti dalla sporcizia non si vedevano quasi. Mi disse mentre spostava alcuni vestiti sparsi sul 🛋:
S:"Vuoi accomodarti? Scusa il disordine."
Devo essere sincera avevo paura di sedermi su quel divano...ma alla fine accettai.
Suga cominciò con il dirmi che non ne sapeva niente di Han. E che non lo vedeva dal tempo delle scuole.
S:" Sai, ormai ho un altro giro di amici."
T/n:" Vedo... ma da quando sei caduto così in basso? Che ti succede? Con me puoi parlarne. Sono qui per aiutarti-"
S:" Non ho bisogno di aiuto. So cavarmela d solo."
Sospirai, alzandomi tirai fuori un biglietto da visita e gli dissi:
T/n:" Tieni questo è il mio numero. Se sai qualcosa o ti viene in mente una qualsiasi informazione chiamami. Ok?" sorridendo mi avviai verso la 🚪. Lui mi accompagnò e la aprì.
T/n:" A presto." dissi
S:" Si a presto." poi con un mezzo sorriso disse:
S:" Comunque è stato bello rivederti."
