Capitolo 13

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Prima di uscire chiesi al capo se potevo prendere il bottone con me. Il capo tentennò, ma me lo diede.
Uscii dall' ufficio e mi diressi a casa mia. Mi mancava tanto la mia privacy, la mia stanza e tante cose... Insomma volevo tornarci. Ma quando arrivai nelle vicinanze della mia abitazione vidi qualcuno che cercava di entrare.
Senza farmi vedere arrivai all'entrata principale. Poi, molto lentamente aprii la porta 🚪,  attraversai l' uscio e rimasi ferma in silenzio per cercare di capire se fosse entrato e da dove, da quale stanza.  Sentii dei passi...i rumori provenivano dalla mia stanza...poi

X:" Hanno messo tutto apposto." disse a bassa voce il primo intruso

X2:" Già...lo avranno fatto ieri o l' altro ieri di sicuro."

'Sono in due!' pensai sgranando gli occhi.
Stavo per farmi avanti quando qualcuno mi colpì alle spalle. Caddi a terra e persi i sensi.

Dopo un po' mi sentii scuotere:

C:" T/n svegliati! Mi senti? Sono io Chan!"

T/n:" C...Chan...sei...sei tu?"

C:" Ma si può sapere che ti è successo? Che ci facevi a terra," disse mentre mi aiutava ad alzarmi.

T/n:" Non lo so..."

C:" Quello che vorrei sapere è che ci fai qui."

T/n:" Entriamo in casa che ti spiego ogni cosa."

Entrati in casa gli raccontai dell' incontro con Jimin e del fatto che gli feci notare il bottone mancante.

T/n:" Credo sia tornato indietro per cercarlo."

C:" Pensi ci fosse lui in casa?" chiese Chan

T/n:" Non lo so, parlavano sottovoce."

C:" Parlavano?!"

T/n:" Si, erano più di uno. Non so quanti fossero. Quando ho sentito le due voci, qualcuno da dietro mi ha colpito."

C:" Allora non sai chi sia stato a colpirti È un guaio. Perché in questo modo non possiamo incolpare nessuno."

Ci guardammo demoralizzati. Poi continuai

T/n:" Comunque penso che dietro a tutto questo ci sono Jimin e Bobby, con i loro scagnozzi. Poco prima di essere colpita ho sentito uno dei due chiedere se lo aveva trovato."

C:" Il bottone..."

T/n:" Si, penso proprio di sì."

Chan voleva avvisare il capo Jaehyun, ma gli risposi di no. Altrimenti mi avrebbe tolto il  caso definitivamente. E io questo non potevo permetterlo.
A questo punto avevo intenzione di  andare fino in fondo a questa storia. Ero stufa, mi sentivo presa in giro da due miei ex compagni di scuola. Pensai:' Prima o poi vi farò arrestare. È una promessa.'

Il giorno dopo andai a far visita al 'caro Jimin. Fortunatamente lo trovai in casa. Mi fece accomodare.

J:" A cosa devo questa visita,?" domandò sempre con quel suo sorriso strafottente

T/n:" Smettiamola con questa farsa."

L' espressione di Jimin cambiò completamente

J:" Che vuoi dire?"

T/n:" Lo riconosci?" gli feci vedere il bottone, continuai

T/n:" L'ho trovato a casa mia, perché tu eri a casa mia. Avete messo sottosopra il mio appartamento con l'intenzione di spaventarmi. Non è così? Chi c'era con te? Provo a indovinate: Bobby. Avanti confessa!"

J:" Ma che stai dicendo? Io non confesso proprio niente."

T/n:" Avanti Jimin! Ti manca un bottone e guarda caso appartiene alla tua camicia. Come c'è arrivato  bottone li, da solo, volando?"

J:" Non volevo dirti nulla, ma mi hanno obbligato a farlo. Mi hanno minacciato di morte. Non avevo scelta."

T/n:" Come ti hanno obbligato? E perché non volevi dirmelo?"

J:" Perché se te lo avessi detto ci avrebbero ammazzato. Tutti e due."

T/n:" Tutti e due?!"

Poi avvicinandosi a me mi accarezzò il viso e disse

T/n:" L'ho fatto per proteggerti. E anche se non mi credi io ci tengo a te e non voglio che ti succeda niente."

Dopo che ebbe detto queste parole avanzò Bobby.
Rimasi a bocca aperta.

B:" Sei rimasta senza parole. Un lato molto apprezante da una donna."

Diedi uno spintone a Jimin e dissi alterata

T/n:" Sei spregevole! Ho pensato per un momento che veramente tu potessi cambiare."

B:" Perché ti sorprendi tanto?" chiese Bobby

T/n:" Io e Jimin andavamo in classe insieme. Siamo stati compagni di scuola..."

B:" Andiamo, pensi che basti questo per evitare a farti del male?" replicò Bobby con un mezzo sorriso maligno

T/n:" ...a farmi del male?" mi chiesi a voce bassa

Li guardai e ad un tratto Bobby disse al suo complice
B:" Jimin, prendiamola."

A queste parole mi girai di scatto, corsi verso la porta, nonostante le parole intimidatorie dei due ragazzi, riuscii a scappare.
Correvo a più non posso. Ero incredula a quello che avevo visto e sentito. Dai miei occhi uscirono delle lacrime. Si, stavo piangendo un po' per paura e un po' per delusione.
Entrai in un vialetto e mi nascosi dietro ad un cassonetto. Sentii...

J:"L' abbiamo persa!"

B:" Accidenti!

J:" Lasciamo perdere per adesso. Prima o poi la troveremo, e poi..."

Se ne andarono, io mi appoggiai al muro e scivolai su di esso fino ad arrivare a terra. Scoppiai in lacrime, misi le mani in faccia.
Pensavo a cosa potevo fare: un mio caro amico è scomparso, due miei conoscenti sono diventati delinquenti e mi stanno cercando per farmi la pelle. Ero disperata.







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