Capitolo 9

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X:" Ciao Suga! Piacere di vederti."

S:"Ho cavoli..."

Vi chiederete chi è questo tizio. Ve lo svelo subito: si chiama Bobby. Bobby era un nostro compagno di scuola, solo che lui è 2 anni più grande di noi. Poi crescendo ognuno prende la propria strada; e lui ha preso quella sbagliata.
Comunque ora Bobby era li davanti a Suga. Lui entrò e disse:

B:" Non ti è basta la prima volta."

Suga lo guardò e allora cominciò a capire:

S:" Allora sei stato tu a colpirmi ieri..."

B:" Vedo che capisci: hai detto qualcosa a t/n?"

S:" A che proposito?"

B:" Oh Suga dai... sai benissimo a cosa mi
riferisco." disse Bobby con sarcasmo

Suga rimase in silenzio.

B:" Da questo silenzio capisco che qualcosa tu gli abbia detto."
Poi innervosendosi continuò :" Cosa gli hai riferito? Avanti dimmelo, altrimenti la prossima volta non te la caverai tanto facilmente."

S:" Insomma...si può sapere che vuoi da me?" chiese Suga un po' intimorito.

B:" Soltanto che tu rettifichi. E chiaro? Devi soltanto dirle che hai mentito, che ti sei sbagliato. Altrimenti non vorrei trovarmi nei tuoi panni." detto questo se ne andò.

Suga rimase lì in piedi dov'era, scioccato.
Poi dopo qualche secondo chiuse la porta a due mandate. Poi si appoggiò ad essa: e pensò a cosa fare.
Pensava a quello che mi aveva detto e alla minaccia che aveva ricevuto. ' Ora che faccio...?' pensava. Suga ama la giustizia ma la paura 😱di poter subire percosse o peggio di rischiare la vita, prese il sopravvento. Così prese il telefono e ritrattò tutto quanto.
Io rimasi scioccata dalla reazione di Suga. Allora presi la decisione di parlare con Jimin.
Andai a casa sua. Toc toc.

T/n:" Jimin. Sono io t/n. Possiamo parlare?" nessuna risposta

T/n:" Jimin!"

Quando toccai la maniglia della porta 🚪questa si aprì. Allora con circospezione entrai. Era tutto in ordine.  'Che strano...' pensai  'è aperto e non è successo nulla.'
Dato che ero entrata cominciai a guardarmi in giro. Non mi resi conto, ma ero entrata nel suo ufficio. Mi misi i miei guanti per non lasciare le impronte. Guardai sulla sua scrivania, e scorsi tra alcuni fogli il suo block notes.

T/n:" Guarda guarda...vediamo che abbiamo qui. Appuntamenti...indirizzi e..aspetta, questo numero di telefono lo conosco." Presi il mio telefonino e guardai nella mia rubrica e sorpresa: era quello di Suga.

T/n:" Ma perché lo ha scritto in una pagina a caso? Non lo ha registrato sul telefonino?"

Ma ad un tratto sentii la porta aprirsi: Jimin era tornato a casa.
Non sapevo che fare e cosa inventarmi. I passi si stavano avvicinando, stava per entrare in ufficio. 'Ed ora che faccio? Cosa mi invento?'

The detective Where stories live. Discover now