Capitolo 8

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Ci avvicinammo subito a lui. Mi inginocchiai:

T/n:" Suga! Stai bene?"
Gli toccai il collo:

T/n:" È vivo. Uf, per fortuna..."

Aveva ricevuto un colpo in testa. Si svegliò :

S:" Oh...che mal di testa..."

T/n:" Suga! Ben tornato tra noi."
Detto questo lo aiutai a rialzarsi. Lo facemmo sedere sul divano.

T/n:" Si può sapere che ti è successo?" gli chiesi mentre gli appoggiavo il ghiaccio sulla testa.

S:" Non lo so...ero appena tornato dalla spesa e stavo smistando la posta: quando...-

C:" ...ad un tratto qualcuno da dietro ti ha colpito." replicò Chan

Suga lo guardò stranito:

S:" Già, è andata in questo modo. Ma tu..
tu come fai a saperlo?"

C:" Sapessi...-"

T/n:" Comunque è strano..." dissi pensierosa

C:" Cosa vuoi dire?" chiese Chan

T/n:"Tutto questo. Prima la mia casa sottosopra, accompagnato da un messaggio minatorio: poi questo." poi rivolgendo lo sguardo verso i due ragazzi continuai :" Non vi sembra strano?"

C:" Pensi che queste situazioni possano essere collegate tra loro?" chiese Chan

Ci guardammo tutti e tre. Non sapevamo che pensare. Poi Suga ripensò a quel episodio, di quei due ragazzi che stavano scappando.

S:" Sapete cosa penso? Dovrebbero essere quei due ragazzi. Ti ricordi Chan?"

C:" Si, mi ricordo....hai pensato chi potrebbero essere?"

Ci pensò un po' su poi aggiunse:

S:" Credo che uno di loro sia... credo sia..
Jimin."

T/n:" Non è incredibile come questo nome salti sempre fuori ultimamente?" domandai alterata

Dopo essersi assicurati che Suga stesse bene tornammo in ufficio. Mi sedetti alla mia scrivania. Avevo degli elementi su cui lavorare ma non avevo prove. Non sapevo come andare avanti. Ero bloccata. Volevo solo andare da Jimin e parlare con lui, e tirargli fuori una confessione. Ma come fare? Non potevo dirgli che avevo dei testimoni altrimenti rischiavo di mettere Suga nei guai. Mi stavo spremendo le meningi.

Nel frattempo a casa di Suga...

Era in cucina e stava pensando a questa storia e se quel ragazzo potesse essere Jimin; e più ci pensava più si convinceva.
Sentì bussare la porta. Sovrapensiero non chiese chi fosse alla porta , ma aprì

X:" Ciao Suga. Piacere di vederti."

S:" Oh cavoli..."
















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