CAPITOLO 3 - Mi dispiace

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Era ormai calata la sera. Rick ha deciso di riunire tutti a cena nella sua abitazione per discutere delle decisioni prese con Ezekiel.

Arrivai nell'abitazione, erano già tutti lì ad esclusione di Carol e Morgan.

"Daryl! Bene, sei arrivato."

Mi disse Rick. Non dissi nulla, mi limitai a sedermi.

Poco dopo entrarono Carol e Morgan dalla porta sul retro.

"Bene, ora che siamo tutti ascoltatemi bene..."

Rick iniziò a spiegare gli accordi presi con il Regno, ci saremmo protetti a vicenda. Ci sarebbero state molte più spedizioni da fare. Ci servivano più armi.

"Dovremo darci da fare come non abbiamo mai fatto fino ad ora. Ci alterneremo nelle spedizioni. La prima sarà domani. Due di noi dovranno andare con Ezekiel, Carol, Morgan e Jerry. Ci serviranno delle scorte e Carol dice che nella casa dove si trovava lei ce ne sono un bel pò."

"Andrò io."  Dissi.

"No. Sai che non puoi uscire Daryl."

"Che diavolo significa? Tutti noi siamo a rischio qui dentro. Negan potrebbe prendere chiunque esca fuori di qui. Sono perfettamente in grado di badare a me stesso."

"E' così e basta. Tu mi servi qui."  Mi disse Rick con tono autoritario.

Non dissi nulla, lo guardai amareggiato, mi alzai e me ne andai.

Ero furioso, dopo tutto quello che è successo per colpa mia avrei dovuto anche starmene qui a guardare senza fare nulla? Cazzo se lo poteva scordare.

Cominciai a vagare a vuoto per Alexandria cercando di placare la mia rabbia. Ad un tratto mi ritrovai davanti a quella che una volta era l'abitazione di Carol. Decisi di sedermi sugli scalini del porticato.

Mi ricordai della prima volta che mettemmo piede in questo posto. Alexandria. Nessuno di noi si fidava, nessuno di noi credeva in questo posto, in particolar modo Carol. Lei detestava stare qui.

Ricordai la prima volta che venne in questa casa, la accompagnai e la aspettai fuori pulendo la balestra.

Uscì con una camicetta bianca con sopra un maglioncino celeste e dei pantaloni marroni, con un sorriso estremamente finto, mi chiese se mi fossi fatto la doccia, le risposi di no e lei mi minacciò di infilarmici mentre dormivo... le dissi che era ridicola. Altroché se lo era!

Pensando a quel giorno mi scappò un sorriso. All'improvviso sentii dei rumori di passi. Mi alzai immediatamente puntando la balestra.

"Ehi attenzione! Con quella potresti far male a qualcuno!"

Era Carol.

"Ah sei tu...che cosa ci fai qui?"

"Beh... questa è ancora casa mia...giusto? Dormirò qui stanotte."

"D'accordo. Allora me ne vado."

Feci per andarmene quando Carol mi fermò afferrandomi il braccio.

"Daryl aspetta!"

"Cosa?!"

"Se vuoi...puoi restare..."

"No grazie."

Risposi freddamente. Mi staccai dalla sua presa e ricominciai a camminare. Improvvisamente me la ritrovai davanti.

"Fermati. Si può sapere qual è il tuo problema?!"

"Non ho nessun problema."

"E allora perché ti comporti in questo modo?!"

"Perché questo sono io, sono fatto così, che ti piaccia o no."

Ti aspetteròWhere stories live. Discover now