<amore prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno, non avere fretta> sussurro accarezzandogli una spalla rendendomi conto che non sono solo le sue mani a tremare ma tutto il corpo.
Non posso neanche minimamente immaginare cosa stia provando in questo momento e quanto sia difficile per lui essere faccia a faccia con quello che, forse, è il suo più grande demone.

<non so se ce la faccio...> sussurra spostando il suo sguardo sul mio e tutta la paura che vedo nei suoi occhi mi investe completamente.
È terrorizzato e io mi sento impotente.
Gli prendo le mani e lo costringo a guardarmi in faccia.

<devi farlo solo se te la senti, possiamo anche tornare a casa e ritornare tra qualche giorno, oppure non venirci mai più. Tua madre e tua sorella sono lì come anche probabilmente tutte le risposte di cui hai bisogno, ciò che devi capire però è se è ciò che davvero vuoi e senti che potrà aiutarti> dico cercando di trasmettergli tutto l'amore e la forza possibile.
Nathan si distacca da me e, appoggiando la testa sullo schienale del sedile, si passa le mani sul volto pensando a cosa fare.

<tornare indietro non cambierà niente della mia vita ma rimanere, vederle, parlarle e sapere potrebbe portare un cambiamento enorme> dice girandosi nuovamente verso di me e mordendosi l'interno guancia nervosamente.

<e tu saresti pronto ad affrontare questo possibile cambiamento?> chiedo conoscendo, in realtà, già la risposta.

Non risponde.
Prende il medaglione che fino a questo momento aveva nella mano sinistra e lo apre, osservando per qualche istante la foto del padre e della sorella che sono sempre stati il suo porta fortuna e fonte di coraggio.
Sembra quasi che ci stia comunicando e guardandolo fatico a trattenere le lacrime. Vorrei tanto poterlo abbracciare, fargli capire che è in grado di superare anche questo e che suo padre sarebbe così fiero di lui, ma so che è una battaglia che deve combattere lui.
Chiude il medaglione, lo indossa e dopo aver preso un grosso respiro mi guarda.

<andiamo> dice con gli occhi lucidi e io annuisco dandogli un bacio di incoraggiamento.
Scendiamo dall'auto e mano nella mano ci avviciniamo al portone d'ingresso.
Nathan suona il campanello ed è in questo momento che si rende davvero conto che non può più scappare.

<andrà tutto bene>sussurro esattamente poco prima che la porta si apra, facendo apparire davanti ai nostri occhi una donna con un grembiule da cucina e i capelli scuri legati in uno chignon spettinato.
La osservo e per quanto Nathan sia identico al padre, gli occhi sono uguali a quelli di questa donna e non c'è alcun dubbio: è sua madre.

<Nathan?>chiede la donna lasciando cadere a terra la pezza che aveva tra le mani, rimanendo scioccata.
Nathan è pietrificato sul posto, non muove un dito; avrei paura che gli fosse venuto un'infarto se solo non mi stesse stritolando la mano.

<Mamma>risponde con un tono di voce duro e che sembra dimostrare totale distacco, ma i suoi occhi lasciano intendere tutt'altro.
La donna lo squadra per qualche istante ma prima che io possa anche solo dire una parola lei indietreggia e ci chiude la porta in faccia.

<ma...>sussurro incredula per ciò che è appena accaduto.
Ci ha davvero sbattuto la porta in faccia?
Mi giro verso il mio ragazzo e il cuore mi si spezza letteralmente in due nel vedere la delusione nei suoi occhi.
Ha compiuto un lavoro con se stesso immenso per poter essere qui davanti, ha messo da parte tutte le paura che lo attanagliavano per riuscire anche solo a guardarla in faccia e lei che fa? Scappa un'altra volta.

<non ci posso credere, ora vede>dico pronta a suonare anche quaranta volte il campanello pur di farla uscire e far si che possa parlare con suo figlio, quando la porta si apre di nuovo.
La donna, stavolta senza grembiule, con i capelli sciolti e gli occhi pieni di lacrime, sorride verso il figlio e inaspettatamente lo abbraccia.
Nathan rimane sbalordito e, per quanto mi renda conto che sia una scena delicata, non riesco a trattenere una risatina: lei è immersa nell'abbraccio mentre lui non ha la più pallida idea se ricambiare e sentire quell'affetto materno che gli è mancato e ha desiderato per anni, oppure seguire la sua rabbia nei suoi confronti e quindi rimanere immobile o addirittura respingerla.
Sceglie la seconda ma non la allontana, aspetta che sia lei a lasciarlo andare, il che accade piuttosto presto.

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⏰ Last updated: May 02, 2022 ⏰

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Il miglior nemico di mio fratello, again.Where stories live. Discover now