Twenty.

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Dopo quel grande, ma innocente, "ti amo", dopo quella così importante dichiarazione, Draco si sentiva in colpa.
Dannatamente in colpa.
Tutto ciò che il moro faceva era passare le sue giornate in ospedale con lui; i medici gli avevano detto che non l'avrebbero dimesso fino a quando non avrebbe acquistato per lo meno un po' di peso.
Harry non si allontana mai, era sempre lì. Il massimo che faceva era scappare per un'oretta, giusto il tempo per fare la doccia e raccattare qualche dolciume da rifilare di nascosto al biondo e, a volte, ci riusciva davvero. I suoi occhi verdi non lo perdevano mai di vista, ma Draco si rese conto che, in realtà, avrebbero dovuto; essi erano contornati da profonde occhiaie, che donavano a Potter un aspetto stanco e trascurato. I due dormivano insieme, e il più piccolo era certo che, in realtà, il dottore non dormisse più di tre ore a notte. Lo sentiva, percepiva il suo sguardo, e quando aveva provato a parlarne con lui, nulla era migliorato; Harry aveva bisogno di sentire il suo respiro, di ascoltare il suo cuore battere. Aveva bisogno di tenerlo controllato e di placare le sue paure. Aveva il costante timore che da un momento all'altro tutto sarebbe finito, e che avrebbe perso Draco per sempre.
Si, Malfoy si sentiva in colpa, come Dio solo poteva immaginare. Quel ragazzo stava rinunciando a tutto; alla sua vita sociale, ai suoi amici, perfino al suo lavoro. E tutti sapevano quando il lavoro contasse per Potter. Stava rinunciando a vivere la sua vita, per seguire lui, che sapeva solo sopravvivere.
E la cosa che faceva più male a Draco, era sapere di non aver fatto niente per meritarsi tutte quelle attenzioni, tutto quell'amore.
Non gli aveva mai dato la reale possibilità di conoscerlo davvero, quando invece Harry era sempre stato trasparente, cristallino. Non gli aveva mai fatto capire come si sentisse davvero e non gli aveva mai affermato di ricambiare il suo sentimento.
Non aveva mai fatto niente, non faceva mai niente, eppure lui era lì. Era lì sempre, e stava mettendo da parte sè stesso, solo per assicurarsi che lui non si sentisse solo o triste.
Era sempre lì, e riusciva a farlo sentire diverso, migliore. E lui ci voleva credere, ci voleva credere davvero.

"Bene, sono riuscito a portare il gelato. Credo che Mary mi ucciderà ma correrò il rischio. " tuonò trionfante "Ho preso pistacchio e stracciatella, ti piacciono, vero?" chiese mordendosi leggermente le labbra, nervoso, gesto che non passò inosservato al biondo.

"Sono i miei preferiti" ammise, mentre l'altro ragazzo si sedeva sul letto ed estraeva due cucchiai.
"Facciamo un gioco" propose Draco, timidamente e, quando vide Potter spalancare gli occhi, gli tirò una leggera pacca sulla spalla.

"Non in quel senso, idiota" rise "Io faccio una domanda a te, e tu la fai a me. Voglio sapere tutto." sussurrò, arrossendo.

Harry sorrise, gli occhi che emanavano amore.
Nel giro di mezz'ora, avevano finito il gelato e Draco aveva scoperto che Harry aveva gusti musicali altalenanti, che aveva scelto il suo mestiere perché voleva aiutare la gente. Aveva scoperto che amava il blu e l'oceano. Ora sapeva che era stato vittima di bullismo da piccolo, ma li aveva affrontato a testa alta.
Sapeva tutto; si era assicurato di sapere ogni virgola, ogni più piccola passione o paura di quel ragazzo che gli stava donando così tanto.

"Io h paura dei clown." rivelò allora Malfoy, quando scoprì che il moro non aveva particolari paure, sorprendendolo "Cioè non è vera paura, è che...Mi fanno sentire strano, mi mettono a disagio."

Harry, invece, continuava a sorridere.
Era così bello conoscere ogni sua sfaccettatura e viverlo quotidianamente. Sapeva che stava andando alla cieca, non sapeva a cosa l'avrebbe spinto quel ragazzino. Ma sapeva benissimo come lo faceva sentire, e non era una di quelle cose a cui poteva rinunciare.

"Film preferito?" domandò, levandosi gli occhiali per stropicciarsi gli occhi.

"Shutter Island, lo trovo...Non so come dire, affascinante, coinvolgente" cercò di spiegare l'altro.

"Harry?"

Il moro si era perso a fissare le loro mani, che si erano sfiorate per la milionesima volta, provocando in lui forti scosse di adrenalina.
"Uhm, si, dimmi."

"Posso baciarti?" chiese paonazzo Draco.

Ne aveva bisogno, aveva bisogno di sentirlo. Di sentire il suo profumo avvolgerlo e di essere stretto tra le sue braccia. Aveva bisogno di sentire le sue morbide labbra appoggiarsi sulle sue, anche solo per cinque minuti.
Voleva scappare dalla realtà, rifugiandosi in quel verde.
E Harry glielo permise.

Ehi, come state? tutto okay?
Volevo parlarvi di una cosa. In realtà ho solo bisogno di dirlo.
Non so quanto spesso riuscirò ad aggiornare e, più che per questioni di tempo, e per il fatto che non sto bene ultimamente. Più che fisicamente, mentalmente.
Avrei bisogno di perdermi anch'io, di parlare e di conoscere, ma non c'è nessuno.
Non c'è mai nessuno.
Volevo solo avvisarvi, però vi prometto che proverò ad aggiornare il più possibile.
🖤.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 02, 2020 ⏰

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