THREE

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Due giorni dopo Harry Potter era di nuovo davanti a quella porta, con un vassoio in mano.

Quella dannata porta.
                                                             Quella porta che nascondeva un ragazzo debole, incompreso e impaurito.

Il moro continuava a pensare ad un modo per aiutare quella povera creatura, fissando con sguardo vuoto la porta davanti a sé.                                                                                                                  Prese un respiro profondo e, non appena entrò nella stanza, sul suo volto comparve un sorriso carico di affetto e tenerezza.                   

Draco dormiva rannicchiato sul letto con tutti  i capelli fuori posto. Il suo bellissimo viso però era contratto in un espressione carica di dolore e paura, come se stesse cercando di uscire dall'incubo che stava succedendo nella sua testa.                                                                                               Improvvisamente iniziò a scalciare e ad agitarsi.                                              Fece cadere le coperte, dimenandosi con disperazione, urlando.

Il dottor Potter accorse subito, cercando di svegliarlo.

"Draco...Ehi Draco. Va tutto bene, svegliati, ti prego."

Il ragazzo continuava a muoversi agitato, così Potter gli prese le spalle e iniziò a scuoterlo.

"Svegliati Draco, forza."

All'improvviso i suoi occhi grigio spento si spalancarono e si riempirono subito di lacrime. Cerco di liberarsi subito dalla presa del moro e si lasciòl cadere in un pianto disperato.

Harry se ne stava lì, a guardare quel povero ragazzo piangere e disperarsi.

Una lacrima cadde sul cuscino del biondo.                                                                                                             Ed Harry non fece niente.

Un'altra lacrima.                                                                                                                                                                 Harry strinse con forza la mascella; non poteva...

Una terza lacrima.                                                                                                           Harry chiuse le mani  a pugno, con tanta forza da far diventare le nocche bianche.

Una quarta lacrima.                                                                                                           E a quel punto Harry perse tutta la razionalità che aveva.

Prese il ragazzo per i fianchi e lo spiaccicò contro il suo corpo. Mise le mani a coppa sul suo viso e gli baciò letteralmente via le lacrime.

Malfoy nel frattempo entrò in uno stato di trans, con le labbra rosee che formavano una perfetta O.                                                                                                                                                                                    Non appena si riprese si alzò di scatto dal letto e prese il block notes, che aveva lasciato sul comodino.

Grazie per avermi svegliato. Di solito non lo fa mai nessuno e mi sveglio solamente perché cado dal letto.

Harry sorrise intenerito e disse
"Non preoccuparti. Fai spesso incubi?"

Ogni notte.

Rispose solamente il paziente.

"Vuoi dirmi cosa sogni?"

No. Scusa, so che vuoi aiutarmi ma non mi sento ancora pronto per parlarne.

"Capisco. É normale, tranquillo."

Ad un certo punto però, il telefono di Potter inizió a squillare.
Il biondo abbassò lo sguardo; nonostante tutto non voleva che qualcosa o qualcuno portasse via Harry da lui.
Non quel giorno.
Non in quel momento.

Harry mise il silenzioso e si avvicinò al ragazzo.

"Ti ho portato la colazione."

Non ho fame, ma grazie del pensiero.

"Devi mangiare qualcosa. Su, non ti farà male."

Draco si morse il labbro e prese un cornetto al cioccolato, ma poi prese il block notes e scrisse

Mangio solo se tu mangi con me.

Harry sorrise, di nuovo, e prese un cornetto alla marmellata, addentandone un pezzo.
Il biondo guardava con terrore puro la sua colazione.

"Non è avvelenato, se è quello che ti stai chiedendo." Scherzó il medico per alleggerire l'atmosfera.

Al ragazzo scappò una piccola risata.
E in quel momento, il cuore di Harry perse un battito.

"È bello sentirti ridere, sai?"

Malfoy arrossí, al punto di diventare rosso come un peperone.
Chiuse gli occhi e addentó il suo cornetto.
Sgranó gli occhi, come se fosse la cosa più buona che avesse mai provato in vita sua.

Dieci secondi dopo il moro scoppiò in una fragorosa risata.
Il biondo invece lo guardò con lo sguardo di chi non capisce cosa sa succedendo.

"Oddio...Ti sei sporcato tutto il naso e la bocca!"

Draco arrossí e fece per pulirsi ma Harry lo fermò.

"Faccio io." Disse soltanto.

Bació piano il naso di Draco e lo succhió piano nei punti sporchi.
Poi passò alle labbra; stava per appoggiare le proprie labbra a quelle del biondo, quando questo gli tirò di scatto uno schiaffo.

Harry rimase...di sasso.

Il suo cellulare squilló di nuovo e, stavolta, il moro rispose.

Era Hermione, la sua migliore amica.

"Ciao Harry! Ti va di venire per pranzo?" Chiese allegra come sempre.

"Certo, arrivo subito, Hermione."

Draco nel frattempo si stava maledendo mentalmente.

Non poteva averlo fatto sul serio.

Non poteva aver veramente trattato male l'unica persona che cercava ancora di aiutarlo.

Potter prese le sue cose e se ne andò, senza dire una parola, lasciando di nuovo il biondo da solo, nell'oscurità.

Psychiatric Love||DRARRYWhere stories live. Discover now