Capitolo 4: Una nuova avventura

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Ormai mancava poco all'allenamento con i ragazzi e il nervosismo cominciò a farsi sentire. Mister Travis non aveva voluto darmi indicazioni, anzi, mi aveva addirittura caldamente invitata a prendere le mie personali iniziative con i ragazzi, dirigendo i miei allenamenti come se fossi stata la loro sola coach. La cosa che mi spaventava di più era pressarli troppo o non abbastanza, insomma, non saper dosare il peso del mio lavoro. Non volevo assolutamente che si affaticassero inutilmente ma non volevo neanche che prendessero sottogamba questa parte di allenamento.

-Ehi, Lily! – la voce squillante di Celia mi distrasse dai miei pensieri -Sei pronta? I ragazzi arriveranno a momenti –

Io annuii, facendole segno con un pollice in su.

-Sono davvero curiosa di vederti all'opera, sono certa che te la caverai egregiamente – m'incoraggiò Silvia, prendendo posto sulla panchina. Cammy e Willy arrivarono poco dopo, portando con sé le borracce e gli asciugamani puliti.

Dopo qualche minuto, vidi finalmente arrivare i ragazzi della Inazuma. Feci un bel respiro e mi preparai per affrontare la mia prima lezione in veste di allenatrice.

-Ciao Lily! – mi salutò Mark, sventolando la mano -Sono molto emozionato, non so proprio cosa aspettarmi da un allenamento con una campionessa di pattinaggio! –

Lanciai un'occhiata agli altri e la maggior parte di loro non sembrò affatto condividere l'entusiasmo del capitano.

Cominciamo bene, se andiamo avanti con questo mood entro la prima settimana mi odieranno tutti, che bello.

-Bene ragazzi – cominciai, assumendo un tono autoritario -Benvenuti al primo allenamento di preparazione atletica. Questa mattina vi ho osservati giocare e ho assistito anche alla strigliata che mr. Travis vi ha fatto –

I loro sguardi s'incupirono di colpo.

-Ci tengo molto a precisare che non condivido appieno tutto quello che è stato detto dall'allenatore, tuttavia, è innegabile che ci siano alcuni punti su cui bisogna lavorare e anche parecchio –

Il ragazzo con la cresta sogghignò, incrociando le braccia al petto: -E quali sarebbero, allenatrice? – il modo in cui marcò l'ultima parola mi fece saltare i nervi. Non mi stupii che anche uno pacato come mio fratello non tollerasse la presenza di quello sbruffone.

-Questo me lo dirai tu, Stonewall – lo ripagai della sua stessa moneta, zittendolo – Inizieremo con un esercizio molto semplice che dovrebbe farvi comprendere uno dei principali problemi che, al momento, ci sono nella squadra –

Divisi i ragazzi in due gruppi. Da una parte misi Jude, Axel, Xavier, Shawn, Austin, Caleb e Mark; dall'altra inserii Scott, Hurley, Thor, Jordan, Darren e Todd.

-Jack, tu guiderai il gruppo di Axel, Jude e gli altri. Mentre tu, Nathan, dirigerai l'altro. Ciò che dovrete fare sarà dettare il ritmo di corsa dei vostri compagni. Farete tutti cinque giri di campo, cercando di stare dietro al vostro capogruppo, mi sono spiegata? –

Todd alzò la mano per parlare con un'espressione terrorizzata sul volto: -Scusa tanto, Lily, ma è praticamente impossibile per noi stare dietro ad uno come Nathan, è troppo veloce –

-Sono d'accordo, le sue gambe sono il doppio delle mie, non è valido – biascicò Scott, mettendo il muso.

Io battei le mani, placando le lamentele: -Fidatevi di me e fate come vi dico. Se proprio non riuscite a stargli dietro, rallentate un po' ma non fermatevi per nessuna ragione. Ora andate! –

Dalle ceneriWhere stories live. Discover now