Scatto 1

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Prima di cominciare il racconto volevo dire a chiunque sia capitato su questa storia che se avete intenzione di leggerla, lasciate una ⭐️ e un commento con il vostro giudizio sul mio racconto e io ricambierò 💜
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Era un sabato pomeriggio, alla vigilia di una festa a cui ovviamente non ero stata invitata mi ritrovavo nel supermercato vicino a casa.

Il frigo era vuoto, la lista diceva: uova, latte, burro, affettati, insalata, vino ( per mia madre).

Ho trovato subito le uova, erano come sempre nella prima corsia sul quinto scaffale, ne ho presa una scatola quando il liquido di un uovo che si era evidentemente rotto mi è scivolato sulla mano, le ho scartate, non so voi ma non ci tengo a mangiare uova marce.

Fatto sta che poi sono passata alla ricerca del latte, il migliore amico di mio papà, era alla fine della seconda corsia in alto.

Il burro si trovava con gli altri formaggi, gli affettati lì accanto e l'insalata non ricordo sinceramente.

Mancava solo il vino.

Tecnicamente non avrei potuto comprare alcolici non avendo ancora compiuto 18 anni, però si da il caso che la cassiera è la migliore amica di mia madre, complici da quando avevano la mia età, quindi, sapendo che il vino era per lei non mi ha mai dato problemi.

Pensando a cosa avrei cucinato quella sera e a quanto non avevo voglia mi sono diretta con passo svelto alla corsia degli alcolici.

Prima di infilarmi tra gli scaffali ho dato una sbirciata veloce per vedere se ci fosse già qualcuno, so che può sembrare una cosa ridicola ma mi imbarazza che gli altri mi vedano scegliere vino e liquori, mi guardano come fossi un'alcolizzata.

Una volta un signore mi ha chiesto dove fossero i miei genitori e si è messo a strillare dicendo che stavo rubando delle birre.

Mi trovavo dall'altra parte rispetto a quelle cazzo di birre.

Quel sabato però sbirciando la corsia che sfortunatamente non era vuota ho scorto quattro ragazzi, erano: Noah, Milo, Brendon e Amber.

Bene, state pensando a chi potrebbero essere?

Che fossero miei amici è da escludere, ho solo un amico come vi ho già detto...

Partiamo da Noah: lui è il tipico ragazzo alto, desiderato, popolare ma quello che molti non sanno è che è un fottuto vandalo, oltre che un prepotente.

Quando eravamo piccoli era quel bimbo che ti ruba sempre la merenda, che ti sputa in un occhio se non gli piaci o che è capace di mettere tutto il suo gruppo contro di te semplicemente perché si annoia.

Nel corso degli anni ho pensato molto a cosa provocasse tutta quella rabbia, quella frustrazione, sono convinta che i bulli a loro volta in qualche modo hanno subito delle violenze, che possono essere di natura fisica o psichica, ma pur sempre violenze.

Da queste violenze possono nascere due tipi di persone: quelle che fanno del male agli altri e quelle che fanno del male a se stesse.

Noah è sicuramente uno di quelli che scarica tutto sugli altri, il suo rancore, la sua frustrazione, la sua rabbia, la sua paura.

So anche cosa ha scatenato il lui tutto questo, essendo io una ragazza che osserva, che osserva molto: il padre lo picchia e picchia sua madre e lui Noah, il capo dei ragazzi, l'atleta, "quello popolare" che a scuola regna, a casa è semplicemente un figlio che non è in grado di tenere testa a suo padre.

Milo invece è la spalla destra di Noah, il suo migliore amico, il suo complice, anche lui come Noah mi ha fatta soffrire ma lo trovo comunque un ragazzo più tollerabile rispetto al suo amichetto.

Ciò che so su di lui è che è un ragazzino contorto, come chiunque abbia la nostra età del resto...

È palesemente innamorato di un ragazzo che ricambia i suoi sentimenti. Qual è il problema? Il problema è che si è scelto come migliore amico un fottuto omofobo.

In più ha come genitori dei pazzi furiosi fissati con la scuola e lo studio che si aspettano sempre molto più di quel che il loro figlio possa dare.

Penso sbaglino, perché rimarranno sempre delusi, credo che il segreto per essere felici sia non avere mai alte aspettative, se tu non ti aspetti nulla dalla vita: se non avrai nulla non ci rimarrai male perché non ti aspettavi nulla se invece avrai qualcosa non potrai che esserne felice.

Tornando a Milo, lui in generale non è malaccio, il problema è che si fa trascinare facilmente da Noah che ha una grande, direi troppo grande influenza su di lui.

Brendon fa sempre parte del gruppetto, uno spacciatore, è questo che è, quello che procura la roba ai suoi amichetti, un tossichello stronzo che vomita rabbia sugli altri.

Beh vi starete chiedendo cosa è successo a lui...
o magari no...

Comunque, ora ve lo dico: tre anni fa sua madre è morta, cancro al seno e lui che ci era terribilmente affezionato non si è più ripreso, in realtà credo che lui  sia uno di quelli stronzi dalla nascita, era un bulletto anche da bambino, ma sicuramente da quando la madre ha esalato l'ultimo respiro tra le sue braccia è drasticamente peggiorato.

Ultimo anzi ultima componente del gruppo è Amber, ovviamente è la troietta della banda: l'unica ragazza, non so bene come abbia conosciuto gli altri, so solo che è una specie di ragazza collettiva per loro...

Non giudicò eh, però non penso che dovrebbe vendersi così e poi cosa ci guadagna lei? Non lo so questo ancora non l'ho capito.

Fatto sta che come loro è una stronza ma il suo passato per me è un mistero, ha cambiato scuola, è arrivata da noi al secondo anno e si è ambientata in un giorno meglio di quanto io sia mai riuscita ad ambientarmi in quattro anni.

Tornando a quel sabato pomeriggio, Noah, Milo, Brandon e Amber ovviamente erano stati invitati alla festa e come al solito erano stati incaricati di procurare tutto ciò di cui quei cretini avevano bisogno per divertirsi, per questo erano lì, in quella corsia.

Non mi avevano vista, ero lì in piedi, nascosta, con la mia macchina fotografica al collo, li guardavo lì dal mio angolino, Amber stava chinata a 90, come sempre in posizioni provocanti, le piaceva stuzzicare, sentirsi gli occhi addosso stava guardando i colli di alcune bottiglie su cui le etichette e i prezzi.

Noah stava arraffando più alcol possibile, infilava tutto ciò che riusciva ad afferrare sotto il giubbotto, un bomber blu e bianco che non gli donava particolarmente ma spazioso e sicuramente comodo se hai intenzione di rubare delle bottiglie.

Milo, che faceva da palo, continuava a ripetere che li avrebbero beccati e sarebbero finiti nelle grane e che dovevano togliere i codici a barre se non volevano che uscendo, il supermercato con i suoi allarmi iniziasse a far più rumore della musica su cui avrebbero ballato quella sera.

Brandon dal canto suo aveva già stappato una bottiglia, aveva portato la birra alla bocca e se la stava felicemente trangugiando come nulla fosse,

proprio anti sgamo direi...

Io continuavo a starmene ferma, in silenzio, in disparte, non sapevo bene che fare: se avessi avvertito qualcuno il mio nome in qualche modo sarebbe saltato fuori e quegli stronzi avrebbero avuto un buon motivo per ricominciare a tormentarmi, come da bambini.

Però non potevo nemmeno far finta di nulla, stavano facendo qualcosa di sbagliato, ma tralasciando ciò che stavano facendo dovevano pagarla per tutte quelle persone che avevano fatto soffrire.

Mentre riflettevo le mani hanno agito da sole, è stato quasi istintivo, con la mente altrove il corpo ha come preso una decisione da sé, ho afferrato la macchina fotografica, l'ho lentamente alzata fino al volto, il mio dito ha schiacciato, senza consultarsi con  il mio il cervello e...

Click

Avevo scattato quella prima, dannatissima foto.

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⏰ Last updated: Nov 23, 2020 ⏰

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