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1979.

Torno a New Orleans in serata, cambiandomi in fretta per poter andare al locale sulla Rue Bourbon. Il taxi mi lascia all'inizio della strada, quindi proseguo a piedi arrivando davanti alla porta. Improvvisamente vengo avvolta da musica jazz e risate. Le luci sono soffuse, le persone sono tutte riunite intorno al bancone o al tavolo da gioco. Mi guardo intorno, soffermandomi infine su chi sta giocando a poker. Remy è lì, a servire le carte. Prima che possa avvicinarmi a lui, un altro uomo gli siede difronte. Ha un giubbotto di pelle marrone, i capelli a spazzola ed è alto almeno un metro e novanta. 

"Sei tu Remy LeBeau?" gli domanda ed io resto in attesa, a distanza

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"Sei tu Remy LeBeau?" gli domanda ed io resto in attesa, a distanza. Posso ascoltare tutto quello che si stanno dicendo. Adesso so come controllare il mio super udito. "Ti devo dei soldi?" risponde Remy. L'uomo nega di essere lì per un debito. "Allora sono Remy LeBeau in persona". Dopodiché inizia a mescolare le carte. "Il contro buio è cento, il buio è cinquanta. Posso servirti le carte?". "Cosa posso fare con diciassette dollari?" Remy e i suoi compagni scoppiano in una fragorosa risata. "Puoi chiamare un taxi, magari". L'uomo mostra un insolito ghigno, mettendosi i soldi in tasca. "Cosa la porta nella nostra bella città, signore?". Remy si informa sulla destinazione dell'uomo, mentre il barista mi chiede che cosa ordino. "Un Long Island". Mi fa un cenno, mettendo tequila, rum e gin in uno shaker. "Viktor Creed". Io e Remy sembriamo avere la stessa reazione, ascoltando quel nome. Viktor è l'uomo con le unghie lunghe e i canini appuntiti. "E chi è?" domanda Remy, visibilmente turbato. 

"L'uomo che ucciderò

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"L'uomo che ucciderò. Lavora su un'isola con uno che si chiama Stryker. Devo sapere dov'è l'isola". "E perché ritieni che io debba saperlo?". "Perché io so chi sei, Gambit. Tu sei quello che è riuscito a scappare e sei quello che mi porterà là". Remy si raddrizza sulla sedia. Percepisco il battito del suo cuore accelerato. Sento di dover intervenire, ma lui mi precede, rigirandosi le carte tra le dita. "Sono gran belle piastrine quelle che porti... anche gli uomini che mi hanno preso le portavano". L'uomo inizia a sudare freddo, prevedendo le mosse di Remy. Lui carica le carte di una forza bio-cinetica, travolgendo l'altro violentemente e facendogli distruggere il muro dietro il palco. 

 

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𝐁𝐞𝐜𝐨𝐦𝐢𝐧𝐠 𝐚𝐧 𝐗-𝐌𝐞𝐧 | 𝐋𝐮𝐜𝐲 𝐁𝐨𝐲𝐧𝐭𝐨𝐧Where stories live. Discover now