1 ~ 私の物歴史

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La mia storia

Si legge << Watashi no mono rekishi>>

私の物 significa "il mio"

歴史 significa "storia / racconto"

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POV (T/N) (T/C)

Mi chiamo (T/N) (T/C), sono una ragazza di 15 anni di origini italiane, i miei genitori, infatti, si sono trasferiti in Giappone per lavoro.

Non sono, o meglio non ero come la maggior parte della gente comune: mi piaceva distinguermi dalla massa, andare contro corrente e sfoggiare l'origine della mia famiglia, nonostante io amassi il Giappone, perché era una particolarità che mi contraddistingueva dagli altri.

Si forse ero un po' esibizionista da bambina 😅

In una massa grigia di persone io brillavo.
Brillavano i miei due grandi occhi color (C/O) da cerbiatto, chiamati così da mio fratello Tommy, perché erano profondi, pieni di gioia e di spensieratezza.
Da questi, vedevo il mondo a colori e la meraviglia in ogni cosa.
Tutto per me era importante, da Tommy, al compagno di scuola che incontri alla mattina, di cui fingi di sapere il nome; dalla statua del gatto color oro, che era davanti al mio ristorante preferito di sushi (a mio parere un po' pacchiana), alle foglie giallognole, rosse e arancioni, che in autunno si staccavano dagli alberi e riempivano le vie con i loro colori caldi.

Era come se vivessi in un mondo incantato e fatato, pieno di magia e di bontà, lontano dal tempo e dallo spazio.
Potevo stare ore e ore a parlare di cani, conoscevo tutte le razze, di animali vari, di Heros, la mia preferita era Midnight, e di cibo.
La mia vita era un sogno meraviglioso, che all'improvviso si trasformò in un incubo...

Tutto incominciò in un giorno come tutti gli altri; avevo 6 anni e non avevo ancora un Quirk.

Nella nostra famiglia, sia i miei genitori, che mio fratello, che mia sorella Vivi avevano ricevuto i Quirk più o meno alla mia età, perciò avevo ancora un po' di speranza.

Stavo tornando a piedi da scuola, ero felice e marciavo davanti alla comitiva con Tommy, mentre Vivi, da brava sorella maggiore, era dietro che ci guardava e rideva.
Io e mio fratello decidemmo, allora, di fare uno scherzo a nostra sorella, e incominciammo a correre il più veloce possibile.
Fu quello il momento fatale...

Dopo 700 metri, ci fermammo ansimanti, guardammo indietro e
Vivi non c'era più.

"Viviii, dove ti sei nascosta" urlò Tommy

"Boooo!" urlai io, pensando che si fosse nascosta dietro ad un angolo.

" Dividiamoci, magari in due la troviamo più facilmente" proposte mio fratello.

Guardai dappertutto: dietro agli alberi, ai rifiuti, alle colonne, nei vicoli e nelle strade; scesi persino fino ai margini di un canale artificiale.
Era scomparsa ormai da un'ora.
Ero preoccupatissima.
Se si fosse nascosta e poi persa???
Se fosse caduta e si fosse ferita o rotta qualcosa???
All'epoca non mi avvicinai neanche un minimo a ciò che in realtà accadde veramente.

Ecco che sentii un urlo.
Era Vivi...
Mi precipitai.

Arrivata nel vicolo, c'erano tre uomini e, in mezzo a loro, era sdraiata Vivi, pallida, ferita sulle braccia e sulle gambe, con le vesti stracciate e con una leggero taglio sull'addome, come se l'avessero accarezzata con un coltello.
Uno tra quei vermi la sollevò, schiacciandola contro il muro e toccandole il seno.

目子鹿 (Doe Eyes) ~ Bakugo x readerWhere stories live. Discover now