CAPITOLO 2

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I tre ragazzi, sempre con Talia che teneva i due cugini per le orecchie, raggiunsero la loro cabina.

"Ahio, Tals! Le orecchie!!"
La ragazza li lasciò andare. "Se non foste dei bambini, non dovrei fare la madre sempre!"

I due la ignorarono, preferendo guardare Bianca e Silena.

Le due ragazze erano ferma davanti alla pergamena, chiaramente ansiose di scoprire cosa contenesse.

"Ehy!"

Le due si girarono. "Percy, guarda, Lord Caos ci ha inviato una convocazione!" Silena indicò la pergamena. Bianca annuì frenetica. "Potresti leggerla il prima possibile? So che magari hai altri impegni, ma per favore? Almeno sapremmo quanto tempo abbiamo per prepararci al meglio, e potremmo comprendere in quale ambiente andremo ad operare." "Ragazze, tranquille. Non andiamo da nessuna parte. Caos ci ha avvertiti di cosa si tratta, e rimarremo qui. In poche parole, vuole fare un trattato di pace tra tutti i suoi fedeli." "Sembra una buona idea. Ma i Cavalieri a quel punto non sarebbero inutili? Ha detto se ha deciso di mantenerci in funzione o di distruggere l'ordine?"

"Non distruggerà i Cavalieri, vero?"

Il gruppo si voltò verso Zoe. "Zoe! Come fai a esserne sicura?" Le chiese Nico. La ragazza li guardò, con lo sguardo stanco e pesante. Improvvisamente, tutti si resero conto di quanto più grande fosse la ragazza rispetto a loro.

"Perché sono in giro da molto tempo, Nico, e sono consapevole che la natura dell'uomo, persino nella stessa famiglia, è di attaccare e rendere miserabile la vita del suo simile. Non cambierà mai, e i trattati di pace nel corso del tempo diventano un elenco di obiettivi da attaccare ed eliminare sistematicamente. L'uomo è una creatura violenta per natura. E i Cavalieri serviranno sempre proprio per questo motivo. Caos è molto più vecchio di me, e quindi ne è consapevole anche lui."

Poi guardò Percy negli occhi. "Mi sbaglio?" "No, Caos lo sa. E non scioglierà i Cavalieri."

Silena guardò la pergamena. "Te ne occupi tu, Percy?" Il ragazzo annuì, dicendo poi. "Vi informerò meglio quando sarete tutti presenti. Sapete come...?" "Certo, Percy, non abbiamo problemi con l'attesa se non c'è un'urgenza imminente. E comunque, sei un ottimo leader, quindi nemmeno con le urgenze siamo impreparati." Il ragazzo arrossì alla lode di Silena, sorridendole sinceramente. "Allora fate quello che volete fino a quando non vi convoco. Poi, parleremo a fondo di come organizzarci, anche nel corso delle trattative, e chi si occuperà di cosa. Ma prima dovrò conoscere i membri partecipanti e le loro iniziative in quel senso. A dopo, ragazzi." "A dopo, Percy."


***

Talia era seduta in riva all'enorme lago. Stava guardando l'orizzonte e pensava intensamente alle parole di Zoe.

"Talia?" La voce gentile e premurosa del suo ragazzo fece voltare la giovane. Lì, Luke la guardava esitante, premuroso e gentile, con quella dolcezza che la ragazza non riusciva a vedere sin dalla loro adolescenza insieme. Prima di diventare un albero, almeno.

"Luke." "Va tutto bene? Nico ha detto che dopo che tu, Percy, lui, Silena, Bianca e Zoe avevate parlato, ti eri allontanata frettolosamente. Per caso è successo qualcosa che ti ha sconvolto?"

La ragazza accarezzò il posto vicino al suo. Luke si sedette subito vicino a lei. "Pensavo a una cosa che aveva detto Zoe. Aveva ragione: l'uomo comincia sempre una guerra, non importa nemmeno il motivo dietro. Ogni scusa è buona." "E a cosa ha portato questa consapevolezza nuova per te?" "Sembra che il nostro destino sia sempre combattere. Cambiano gli schieramenti, le ragioni, ma le nostre azioni sono sempre arrivare, combattere, vincere e andare in cerca della prossima guerra." "Quindi? Pensavo ti piacesse portare la pace dove prima c'era conflitto." "Ovviamente, ma... non posso fare a meno di chiedermi... Qual è il nostro scopo?" "Portare..." "No, non il nostro come Cavalieri, Luke. Ma... il nostro? Il mio e il tuo? Siamo fatti per combattere e basta."

LA PACE PERPETUAWhere stories live. Discover now