Capitolo 2: Il dolore diventa distruzione

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5 anni dopo ....

"Inuyasha prendi!".
"Arrivo Choi".
  
I due piccoli hanyō [1] giocavano tra loro nel giardino del palazzo, felici di poter godere di qualche attimo di libertà, difatti potevano uscire molto di rado dalle loro stanze, a causa della loro natura demoniaca. I bambini correvano felici sull'erba, indossando abiti semplici, fatti con la veste del cane di fuoco, appartenuta a loro padre. Inuyasha aveva occhi ambra e capelli completamente bianchi, mentre la piccola Inuchoi aveva i capelli neri, come le orecchie, se non per una lunga ciocca bianca. Gli occhi erano eterocromatici, uno azzurro e uno ambra, ma nonostante le differenze fisiche entrambi erano due bambini vispi e allegri, e in questo erano proprio fratelli come soleva ripetere la madre. I due mezzodemoni non avevano mai avuto problemi nel palazzo, poiché la maggior parte dei servitori li aveva accettati di buon grado. 

Quel giorno la principessa Izayoi era seduta sul porticato del palazzo che dava sul giardino interno con un ventaglio vicino al volto, mentre i piccoli giocavano con una palla di cuoio. Inuyasha passò la palla a Inuchoi, lei fece per prenderla ma si fermò quando avvertì dei passi avvicinarsi e guardò verso le stanze che si intravedevano dalla porta a scorrimento.

"Cosa c'è?" chiese un piccolo Inuyasha guardando la sorella, con i suoi grandi occhi ambra, curiosamente. "E' lui..." annusò l'aria, quell'odore di complotto e malvagità, "E non è solo...questa sensazione non mi piace, andiamo vicino alla mamma", il bambino annuì e corsero vicino alla madre, prima che la guardia del palazzo, Takemaru Setzuna, e alcuni dei suoi uomini con indosso l'armatura da battaglia, li raggiunsero. La principessa li guardò, alzandosi mentre accarezzava la testa dei figli come per tranquillizzarli.

"Mio buon Takemaru che accade?"
"Principessa Izayoi" ,si inchinarono lui e i due uomini al suo seguito, "perdonateci, ma non possiamo accettare che i demoni facciano tutto questo...hanno completamente soggiogato il vostro fragile cuore..." l'uomo guardò i due hanyō con chiaro disprezzo, ricevendo un'occhiataccia da parte di entrambi i piccoli, "e loro ne sono la prova...vi prego, non odiatemi".

 Si alzò e prima che i bambini potessero capire che cosa stava succedendo la spada di Takemaru trapassò la madre, che cadde a terra con un gemito.

Inuchoi gridò: "NOOOOOOOOOO MAMMA!"

Il piccolo Inuyasha si buttò sul suo corpo iniziando a piangere disperatamente, colpito dagli spasmi dello shock e della paura,

"Mamma, mamma, rispondimi...RISPONDIMI!!!".
"Uccideteli, dopo di loro toccherà al padre". 

 le guardie che lo accompagnavano fecero per eseguire l'ordine, ma una presenza demoniaca si espanse improvvisamente,  pietrificandoli prima che potessero fare un' altro passo verso i bambini.

Inuchoi aveva gli occhi arrossati, la pupilla verticale ristretta, la mascella contratta snudava le zanne, il viso decorato da dai segni violacei. Tutto il suo corpo era contratto da una misteriosa tensione che, nonostante il suo fisico minuto, la rendeva minacciosa. La sua rabbia era qualcosa di indefinibile e terrificante, come quando su un campo di battaglia, i combattimenti cessano all'improvviso e tutto sembra tranquillo, ma in realtà una minaccia presente e oscura striscia silenziosamente intaccando lo spirito degli uomini, è ciò che le guardie e Takemaru stesso provarono in quel momento di fronte alla mezzodemone, l'angoscia di sapere che il nemico attaccherà, ma non quando lo farà. 

Inuchoi si era trasformata, non era lei, non del tutto, non si controllava era in preda alle proprie emozioni che spingevano prepotentemente la sua parte più inumana ad agire. Con voce innaturale disse:
"Si fidava.... vi aveva affidato la sua vita....il suo regno... e voi.... l'avete uccisa... solo perché...NOI SIAMO DEMONI!" nelle sue unghie fluì l'energia demoniaca mentre parlava e le sue zanne aumentarono di misura, "Non ve lo perdono..IO non ve lo perdonerò.... mai!" balzò sulle guardie, alzando la mano, colpendole così violentemente con una sola artigliata che queste caddero a terra in un istante, ma non le bastava, si avvinghiò al collo dei mal capitati tranciandoglielo di netto, sporcandosi di sangue e provando una sensazione estasiante.

"Inuchoi ..." Si voltò guardando il gemello che stringeva la madre morta e con viso terrorizzato, terrorizzato da lei, ma Inuchoi non si rese conto della cosa e disse accompagnata da versi animaleschi e dal fiatone: "Resta con lei" prima di seguire l'odore di Takemaru, che nel frattempo si era dato alla fuga.

Tutta quella energia demoniaca incontrollata aveva attirato l'attenzione di due daiyokai ma se uno corse subito verso la fonte di essa, l'altro sembrò quasi perplesso a sentire un'anima così simile alla propria. 

Inuyasha: Un Pericoloso SentimentoWhere stories live. Discover now