PROLOGO

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-Come va, sorellina? –

Farewell sprofondava nel caos. Le fiamme divampavano in ogni angolo e insieme alle urla disperate riecheggiavano gli altoparlanti che annunciavano l'evacuazione più e più volte, ma era ormai troppo tardi.

-Ha la febbre alta... credo che la lama le abbia perforato un rene, rischia la setticemia. –

- Questa è la National Emergency Response Organization

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- Questa è la National Emergency Response Organization. Ripeto: a tutti gli evacuati. Sgombrate le strade e trovate un riparo.

- Sono stata stupida, c'era questa...bambina piccola, una... cazzo di bambina piccola-

- Con un coltello...-

- Su, aiutami, forza...-

- Dai, andiamo...-

Deacon e Boozer sollevarono Sarah.

-Argh, merda...-

- Sta arrivando un altro branco, se restiamo qui è finita. -

-Dobbiamo salire sul tetto, e fermare un elicottero...- Propose Deacon, senza andare nel panico.

-D'accordo. –

Un elicottero della NERO si stava preparando per partire sul tetto.

-Aspetta, ci serve aiuto...è ferita.- Gridò Deacon.

Un uomo con una tuta interamente bianca, con guanti e stivali neri e una visiera di vetro, gli andò incontro nella direzione opposta all'elicottero.

-C-che le è successo?-

-Non è una di quelle cose là fuori...è una coltellata.-

-Qui siamo pieni.-

Deacon lesse in fretta il nome scritto sul cartellino.

-Ok, ascolta...O'Brian? Se non la portiamo subito in ospedale, morirà di sicuro.-

-Non ci sono più ospedali.- rispose O'Brian come se fosse ovvio.

-Ma come non ce ne sono? Avete dottori, infermieri, un'unita MASH!-

-Senti io sono solo un dottorando, ok? S- sono solo un volontario, non dovrei neanche essere qu..-

-O'Brian!- Deacon estrasse di colpo una pistola.

O'Brian, impietrito e con le mani in vista, notò Boozer, che arrivò lento a causa di una grave ferita alla gamba, e tentando di non perdere la calma cercò un compromesso:

-Ho posto solo per due, ok? Due.-

-Che vorresti dire solo per due? Noi...-

-Siamo oltre il carico massimo, posso prendere solo due persone!-

Deacon tirò un sospiro di rassegnazione.

-Ok... Forza, aiutami.-

Deacon e O'Brian caricarono Sarah sull'elicottero.

-Ehi, tesoro, è tutto ok... andrà tutto bene.-

-Faccio io.- Rassicurò O'Brian.-

-Torno subito.-

Deacon raggiunse Boozer, rimasto accanto alla porta, appoggiato al muro per il dolore.

-Ok, Boozer, andiamo, dobbiamo salire...-

-No, aspetta...-

-Saliamo sull'elicottero.-

-Ho sentito tutto. C'è posto solo per due in quel coso. Vai. Và con lei. Me la caverò.-

Boozer, che impugnava ancora il suo fucile, indicò con la testa la ferita. – Ne ho viste di peggio, lo sai, vero?-

-Sì, anch'io.-

Deacon tornò all'elicottero, pronto per il decollo.

-Dove andate?- chiese Deacon, con la voce sovrastata dal rumore delle eliche.

-Campo profughi, a ovest del Three Fingered Jack.-

Sarah aveva già capito.

-No...-

-Boozer non ce la farà mai, senza di me...- replicò Deacon indicando con il pollice dietro di sé. Deacon sfilò un anello dal dito e lo mise a quello di Sarah. Entrambi avevano gli occhi lucidi. – Lo rivoglio indietro.-

-Vieni o no?- Domandò O'Brian. Sarah chiuse gli occhi e rispose a malincuore al posto suo. -No...-

Deacon fa qualche passo indietro. Boozer lo raggiunse zoppicando. – Deek!-

Rimasero a osservare l'elicottero allontanarsi, la città invasa dal terrore e dalle fiamme.

-Che cosa hai fatto...?-.

?-

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