Un dopo festa indimenticabile

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La mattina seguente Calum si risvegliò nella vasca da bagno mentre io e May stavamo dormendo in camera.

La nostra stanza non era molto grande però avevamo il bagno in camera. Quest'ultimo era piccolo, facevamo fatica a starci tutti e cinque ieri notte, però si era rivelato molto utile.            

Dopo che Calum vomitò, Ashton si tranquillizzò molto, devo ammettere che anche io tirai un sospiro di sollievo.

Decidemmo, dopo dieci minuti di discussione, di farlo dormire nella vasca da bagno, per paura che si soffocasse nel sonno cercando di vomitare.

Fu proprio lui a svegliarci quella mattina, gettandosi addosso a me.

<<Michael, mi sento una merda!>>

Lo abbracciai ancora mezzo addormentato, accarezzandogli i capelli.

<<Ti ricordi qualcosa, Calum?>>

Scosse la testa e indicò May con una mano.

<<Chi cazzo è questa? Pensavo fossi gay!>>

May si girò di lato e gli mostrò il dito medio.

<<È così che ringrazi quella che ti ha salvato la vita? Stronzo.>>

Calum sembrava ancora più spaesato di prima.

<<Cal, ti presento May Hemmings. L'ho conosciuta ieri alla festa e siamo venuti via assieme, siccome ci annoiavamo. Tu sei ritornato a notte fonda.>>

Mi guardò sorpreso, di solito non ritornava mai tardi dalle feste, soprattutto quando sapeva che io non c'ero. Non che fossimo spesso invitati alle feste.

<<Perchè non mi ricordo nulla?>>

<<Perché eri ubriaco marcio e ti ha trascinato Ashton fino a qua.>>

Calum cominciò a saltellare sul letto, urlacchiando.

<<Amico di Puffetto, gli hai vomitato sulle scarpe, fossi in te smetterei di gioire.>>

May si girò a pancia in giù, godendosi il silenzio dovuto alla paura di Calum.

<<Michael non è vero!>>

Lo guardai scuotendo la testa e sussurrando un "mi dispiace amico".

Calum soffocò un urlo sul cuscino e poi lo prese a pugni.

<<Puoi calmarti? Ashton era visibilmente preoccupato per te e si sentiva molto in colpa per quello che era successo. Sono sicuro che verrà a chiederti come stai.>>

Il mio migliore amico si lasciò prendere dal panico e si abbandonò sul letto a fianco a me.

<<Calum, mi stai forse nascondendo qualcosa?>>

May si girò verso di noi, improvvisamente interessata all'argomento.

<<Non mi dire che hai baciato Ashton da ubriaco!>>

Lui rimase zitto.

<<I-io non me lo ricordo, che è ancora peggio! Conoscendomi è possibile ma è come se il mio cervello fosse un buco nero>>

<<Brutta storia, amico. Ashton però non sembrava sconvolto ieri sera, magari non è successo nulla.>>

<<Sentite, posso sempre chiamare mio fratello e chiedergli se ha visto qualcosa.>>

Calum stava quasi per risponderle quando sentimmo bussare alla porta.

<<Merda. Io non ci sono, sono morto. Adieu!>>

Il mio migliore amico corse in bagno talmente veloce da sembrare un'apparizione.

<<May! Apri questa cazzo di porta, lo so che sei qua.>>

La mora alzò gli occhi al cielo e sussurrò "ma perché devo vivere così?"

Aprì la porta e Luke Hemmings entrò in camera nostra come una furia.

<<Perché non mi hai aiutato? Sono stato male tutta sta notte!>>

<<Già, May, il fratellino aveva bisogno della schiavetta personale perché non sa bere dignitosamente. Come hai fatto ad abbandonarlo?>>

May rise e mostrò il dito medio a Luke.

<<Non faccio parte della tua servitù come mamma e papà.>>

Lui batté un piede per terra, suscitando l'ilarità mia e di sua sorella.

<<La vostra amicizia fa schifo! Lui ti sta rovinando!>>

In quel momento, Calum uscì dal suo nascondiglio.

<<Hey, Calum! Carino il bacio con Irwin, sarete la coppia più bella della scuola!>>

<<Michael, mi sento male di nuovo.>>


Passammo il resto della mattina a consolare il povero Calum, che era in presa all'isteria e al panico. Per fino May cercò di aiutarlo, anche se secondo lei stava decisamente esagerando. Per pranzo decidemmo di andare in mensa, pensando che avrebbe fatto al moro uscire dalla camera e, soprattutto, mangiare qualcosa. Magari si sarebbe anche distratto e non avrebbe più pensato ad Ashton.

Calum indossava una felpa enorme e il cappuccio gli copriva il volto fino al naso. Era praticamente irriconoscibile e il suo scopo era proprio questo.

<<Avanti, Cal! Stai facendo un sacco di scene per niente. Eravate ubriachi, sono cose che capitano, sembri ridicolo.>>

May posò una fetta di pizza sul suo vassoio e afferrò una bottiglietta di acqua.

<<E poi, se ti nascondi da lui capirà che gli stai nascondendo qualcosa e se ne accorgeranno tutti. Devi fare finta di nulla e buttarla sul ridere.>>

Calum prese una mela e ci pensò su. Non fece in tempo a dare ragione alla nostra amica perché Ashton Irwin, in forma smagliante e con il suo solito sorriso, ci stava venendo incontro. Non biasimavo Calum per avere una cotta per lui, era veramente un bravo ragazzo e molto carino. 

<<Calum Hood, il ragazzo che stavo cercando. Come stai?>>

Io e May salutammo Irwin con una mano.

<<B-bene, mi dispiace per le scarpe.>>

Ashton diede un morso ad una mela e alzò le spalle con sufficienza.

<<Ne ho comprate un paio nuovo, non ti preoccupare. Allora, ci vediamo oggi pomeriggio per le ripetizioni?>>

May e io esultammo silenziosamente dandoci il cinque, Calum si limitò ad annuire.

<<Passo in camera tua alle cinque, poi andiamo in biblioteca. Così possiamo parlare di quella cosa.>>

Ashton ci salutò tutti con la mano e se ne andò.

<<Oddio, devo vomitare di nuovo.>>

Alzai gli occhi al cielo, quella era la terza volta che lo diceva in una mattinata.


**Spazio me**

Spero come sempre che il capitolo vi sia piaciuto. Sfortunatamente, questi sono capitoli "noiosi", in cui non succede molto ma vi assicuro che il drama comincerà molto presto. Scriverò il prossimo capitolo dal punto di vista di Calum, probabilmente, e si inserirà un nuovo personaggio.

Ringrazio di nuovo quella decine di lettrice a cui (spero) piaccia la mia storia, so che siete in poche (o pochi) ma per me è già un grande risultato. Inoltre, nonostante il numero ridotto di persone, voglio finire questa storia (a meno che non se la caghi più nessuno).

-A

Quarterback || Muke ClemmingsWhere stories live. Discover now