...dissennatori?

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Harry aprì gli occhi, scosso da un improvviso brivido. Si strinse nella giacca consunta che zia Petunia gli aveva dato dall'armadio delle cose usate che Dudley ormai non metteva più, e si sistemò gli occhiali dalla montatura dorata sul naso.
Aveva ancora tempo prima di doversi cambiare, pensò mentre si passava le mani nei capelli arruffati, cercando di svegliarsi completamente.

Si girò verso la ragazza accanto a lui, ancora nel mondo dei sogni, e lesse il suo nome sopra un suo libro che, stropicciato, giaceva accanto a lei: (nome).
Stava per aprire un pacchetto di gelatine tuttigusti che Ron gli aveva spedito con quel suo gufo spennacchiato, Errol, quando sentì nuovamente un brivido di freddo: guardò verso il finestrino e vide con stupore che sul vetro si stavano formando dei cristalli di ghiaccio.

"Ma che.." pensò, sollevando un sopracciglio. Improvvisamente vide con orrore una mano scheletrica posarsi sulla maniglia della porta, aprendola lentamente. Il ragazzo non riusciva a muoversi: congelato dalla paura e con un grido bloccato in gola, non poteva fare altro che guardare terrorizzato il treno riempirsi di figure incappucciate e tetre.

Si sentì di colpo come se tutta la gioia e la felicità nel mondo fosse sparita: la figura gli si era avvicinata e si era abbassata il cappuccio, rivelando un orrido non-volto, ed una bocca che somigliava più ad tunnel senza fine, che si apriva con lentezza. Harry sentiva che i sensi gli stavano venendo meno, quando all'improvviso una voce femminile lo risvegliò dalla trance senza fine nella quale stava cadendo. "Expect- EXPECTO PATRONUS!"

Una luce abbagliante si diffuse nella carrozza, e la figura incappucciata indietreggiò bruscamente, emettendo un orrendo grido. Un'animaletto fatto propriamente di luce stava saltellando nella carrozza: un coniglietto bianco. L'incantesimo svanì quasi immediatamente nell'aria.

Prima che Harry si potesse riprendere del tutto, la porta, ancora una volta, si aprì bruscamente. Un uomo dal viso sottile, gli occhi castani ed una singolare cicatrice che gli attraversava il volto, si sporse all'interno, affannato.
Doveva aver attraversato tutto il treno perché, rivolto uno sguardo fulmineo alle persone nella carrozza e dopo aver chiesto se stessero tutti bene, si era diretto rapidamente verso gli altri scompartimenti.
"Cosa...che cosa è successo?" Riuscì finalmente a chiedere Harry, sconvolto dagli avvenimenti improvvisi.

come una serata autunnale (Harry Potter)Onde histórias criam vida. Descubra agora