11.

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Stiles aprì gli occhi con ancora un silenzio pacifico che regnava nella stanza e nella casa, sbatté le palpebre un paio di volte per abituarsi alla luce che filtrava dalla finestra e poi guardò la sveglia sul comodino.
Segnava solo le cinque e mezza.
Sospirò, abbassando lo sguardo su Vicky, che dormiva abbracciata a lui; aveva il viso poggiato sulla sua spalla e respirava tranquilla.
La mano della ragazza era appoggiata sul petto di Stiles, e stringeva la sua maglia nel pugno, come per assicurarsi che non andasse via.
Stiles sorrise a quel gesto, pensando che fosse l'unica persona a farlo.
Rimase a guardare i lineamenti del viso di Vicky per qualche istante, prima che anche lei sospirasse, iniziando ad aprire gli occhi.

Le due iridi azzurre comparvero da dietro le palpebre, scrutando Stiles, poi Vicky sorrise <<ehi>> sussurrò <<ti ho svegliata?>> chiese lui e la ragazza fece cenno di no <<no ho il sonno leggero, ho sentito il tuo cuore battere più veloce quando ti sei svegliato>> spiegò.
<<Non so se considerarlo estremamente dolce o estremamente inquietante>> commentò lui sarcastico e Vicky ridacchiò, stringendosi nelle spalle.
<<Posso chiederti una cosa?>> chiese poi Stiles e la ragazza annuì, stiracchiandosi e spostandosi per guardarlo meglio in viso.
<<Come mai dormi afferrando la mia maglia così?>> domandò, mimandole il gesto.

Vicky esitò <<è un'abitudine che ho fin da piccola>> esordì <<non è una cosa particolarmente felice in realtà...>> aggiunse, guardando Stile poco convinta, non volendo rovinare l'atmosfera con una storia lugubre.
<<Non importa, voglio saperlo>> replicò lui <<se vuoi dirmelo>> si affrettò a precisare.
Vicky annuì, reggendo il viso con una mano <<quando ero piccola, capitava spesso che mio padre uscisse e tornasse a casa tardi, ubriaco>> iniziò <<mia mamma ci aveva già messi a letto, ma quando lui tornava mi svegliavo sempre>> continuò <<sentivo le sue urla e quelle di mia madre che cercava di farlo calmare>> sospirò <<le volte in cui era fuori di sé la picchiava, io mi mettevo a piangere e a quel punto Isaac veniva in camera mia, dormiva con me e io lo trattenevo per la maglia del pigiama perché avevo paura se ne potesse andare>> esitò un attimo, cercando di far riacquistare alla voce un tono normale <<quando mia madre è morta, avevo il terrore che nostro padre decidesse di prendersela con me, per questo ho il sonno così leggero, non è solo per i sensi più sviluppati, è perché dovevo...stare in guardia ecco>> concluse.

Stiles la guardava esterrefatto <<te l'avevo detto che non sarebbe stata una storia felice>> ridacchiò, stendendosi di nuovo e lasciando che Stiles la attirasse a sé.
<<Mi dispiace>> mormorò lui <<non te lo meriti, nessuno se le meriterebbe, ma tu meno di chiunque altro>> aggiunse, stringendola.
<<Ormai è passato Stiles, non ci si può dispiacere più di tanto>> sentenziò, alzando il viso verso di lui e guardandolo convinta.
<<E poi, tutti hanno almeno una storia drammatica in famiglia, io ne ho solo un po' di più>> sorrise, stringendosi nelle spalle.
Stiles sorrise di rimando, per poi abbassarsi e baciarla.
Vicky dischiuse le labbra, stendendosi sulla schiena così che il ragazzo potesse avere più accesso al suo corpo.

<<Stilinski>> sussurrò e Stiles si staccò, guardandola <<quanto tempo abbiamo esattamente prima che tuo padre si svegli?>> chiese Vicky, con un sorrisetto malizioso che le spuntava sul viso, accarezzando le braccia di Stiles e passando al petto e all'addome del ragazzo, giocando con il bordo della sua maglia.
Stiles spalancò lo sguardo, traendo un respiro profondo, mentre le mani di Vicky si insinuavano sotto la stoffa <<abbastanza, decisamente abbastanza>> acconsentì, fiondandosi sulle labbra della ragazza, che ridacchiò nel bacio.



Stiles chiuse il proprio armadietto, trovandovi dietro Scott, che lo guardava divertito e allo stesso tempo preoccupato.
<<Ah!>> strillò il ragazzo <<Scott mi hai spaventato a morte! Cosa avevamo detto delle inquietanti apparizioni mannare?>> lo ammonì e Scott alzò gli occhi al cielo.
<<Tu hai un problema>> esordì Scott e Stiles lo guardò confuso <<lo so, ne ho più di uno, ma non è molto delicato farmelo notare così>> borbottò, appoggiandosi con una spalla all'armadietto.
<<No no, tu hai un problema enorme e quel problema si chiama "Isaac lo scoprirà, scappa finché puoi">> spiegò Scott e il cuore di Stiles perse un battito.
<<A parte che ti si legge in faccia che hai fatto sesso>> continuò Scott e Stiles arrossì <<non è vero!>> esclamò e l'alfa lo guardò con un sopracciglio inarcato <<non è vero che mi si legge in faccia>> si corresse.

Scott sospirò divertito <<e poi si sente l'odore di Vicky su di te da metri di distanza>> aggiunse il lupo.
Stiles lo guardò allarmato <<così tanto?>> chiese e Scott annuì <<tanto>> ripetè <<tanto del tipo che non te la caverai come l'ultima
volta>> asserì.
<<Beh e che scusa posso usare?!>> gesticolò freneticamente Stiles <<non so, ma ti conviene trovarne una velocemente perché Isaac sta venendo qui>> Scott fece cenno con il viso dietro le spalle di Stiles e il ragazzo si voltò, notando il beta parlare con due ragazzi alla fine del corridoio.
<<Ok ho un'idea>> esordì, afferrando Scott e trascinandolo verso gli spogliatoi di lacrosse.


<<Cosa diavolo ti è successo?!>> esclamò Vicky, accanto alla Jeep insieme ad Allison, quando vide arrivare Stiles.
Il ragazzo era fradicio dalla testa ai piedi, con i capelli che ancora gli gocciolavano sulla fronte.
<<L'ho fatto per te, dovresti ringraziarmi>> le disse e Vicky inarcò un sopracciglio <<non credo di cogliere il profondo messaggio>> replicò sarcastica.
Stiles lanciò un'occhiata ad Allison, che guardava la scena divertita <<oh lei sa tutto>> lo rassicurò Vicky, capendo l'esitazione del ragazzo <<giusto, le ragazze parlano>> borbottò Stiles tra sé e sé, facendo ridere Vicky e Allison.

<<Comunque è stata l'unica idea che mi è venuta per togliermi il tuo odore di dosso così che tuo fratello non mi aprisse la gola in due>> spiegò.
Vicky si coprì il viso con una mano <<Stilinski sei un caso disperato>> rise <<no la risposta giusta era grazie Stiles, ti sarò per sempre debitrice>> la corresse lui.
Vicky scosse la testa sempre sorridendo <<sali in macchina, andiamo a prenderti dei vestiti asciutti>> disse, facendo cenno a Stiles di salire sulla Jeep.
<<Ci vediamo domani>> salutò poi Allison, che annuì, dandole un bacio sulla guancia <<aspetta che lo racconti a Lydia, riderà per giorni>> sogghignò e Stiles la guardò male.

<<Sicuro che non ci fosse un modo meno...bagnato, per liberarti del mio odore?>> chiese Vicky divertita, seduta ai piedi del letto di Stiles, mentre lo guardava cercare una maglia da mettersi.
<<Ovvio, ma ho deciso comunque di fare una doccia completamene vestito>> rispose ironico e Vicky alzò gli occhi al cielo.
Si mise in piedi, avvicinandosi a lui con un sorrisetto <<beh dovrai trovare una soluzione migliore, a meno che tu non voglia farti molto spesso docce completamente vestito>> lo informò <<molto spesso?>> Stiles inarcò un sopracciglio e Vicky annuì ridendo, gettandogli le braccia al collo e collegando le loro labbra.


<<Stilinski è la nona notifica che ti arriva, hai intenzione di visualizzare almeno?>> Vicky guardò Stiles alzando il viso dalla spalla, stesa accanto a lui sul letto.
<<Ma ce l'ho in silenzioso>> borbottò Stiles confuso, estraendo il cellulare dalla tasca dei pantaloni <<non sono davvero in silenzioso, noi li sentiamo lo stesso>> spiegò brevemente Vicky e Stiles inarcò le sopracciglia, iniziale a scorrere i messaggi sullo schermo <<ecco un'altra cosa che non sapevo dei lupi mannari>> ridacchiò.

<<Oh...>> disse poi <<perché oh? Oh non è un buon segnale>> si allarmò Vicky, mettendosi seduta <<non esattamente>> Stiles fece una smorfia, alzando lo sguardo su di lei.
<<Stanno venendo tutti qui>> annunciò poi e Vicky aggrottò lo sguardo <<perché?>> chiese <<vogliono "una serata normale in casa">> lèsse i messaggi e Vicky sorrise.
<<Ah e Lydia e Allison portano le pizze>> aggiunse, per poi guardarla.

Vicky continuò a sorridere <<è una bella cosa>> annuì <<siamo come una famiglia>> mormorò.
Stiles la guardò addolcito da quella frase così ingenua <<si>> le accarezzò una guancia con la mano, per poi baciarla.
Vicky si sporse verso di lui, spingendolo contro il materasso, mentre Stiles la faceva sedere sopra di sì, accarezzandole le gambe.

<<Non credo ci sia tempo>> ansimò però Vicky staccandosi e Stiles la guardò estremamente contrariato <<credimi, può esserci tempo>> la riattirò a sé e Vicky rise <<no dico sono praticamente qui>> disse.
<<Come fai a sentirli di già?>> chiese Stiles sorpreso <<la macchina di Isaac ha i freni che fanno un rumore assordante, la riconosco da qualsiasi distanza>> ridacchiò, scendendo dal letto e mettendosi in piedi.
Stiles sbuffò <<secondo te ci sarà mai un momento giusto per dire a Isaac che io e la sua dolce sorellina facciamo più che abitare insieme?>> chiese retorico, notando Vicky e alzandosi in piedi.
La ragazza rise, scuotendo la testa <<no, credo proprio di no>> sospirò, dando un ultimo bacio a stampo a Stiles per poi uscire dalla camera.

Per caso || Stiles Stilinski Where stories live. Discover now