15) Tra ghiaccio, neve e sangue

Start from the beginning
                                    

Giunti a destinazione in circa mezz'ora, si trovarono ad uscire da una fredda caverna ghiacciata sbucando in un ampio spiazzo coperto da neve. Da lì si potevano vedere altre montagne in lontananza ma, mentre la cacciatrice si fermò con occhi sognanti, il cacciatore adocchiò delle stalagmiti di ghiaccio dietro le quali si accovacciò.
Estraendo un binocolo aspettò di incrociare lo sguardo con l'allieva e, alzando un pollice, le fece segno di cominciare.
"Devo...andare?" domandò vedendolo annuire "Cosa? Voi non venite? Non dovreste farmi...da...mentore?" chiese con tono scemante mentre, con un dito di fronte alle labbra, lui l'esortava a stare in silenzio
In risposta alle sue parole e al suo alto tono, acuti e striduli versi gutturali rimbombarono per il luogo. Alzandosi da quelli che sembravano cumuli di neve, dei Giaprey, piccole bestiole bianche con striature grigie e piccole creste azzurre, cominciarono ad avvicinarsi e a lanciare flebili versi di sfida.
Andando in panico di fronte agli animali mai incontrati, la ragazza sfoderò la spada e, saltando in avanti, tirò un disperato fendente contro la sconosciuta bestia più vicina a lei. Questa, però, saltò all'indietro per poi saltare di lato. Vedendo la giovane caricarla, il Giaprey si voltò correndo in un punto isolato e chiudendo una sottospecie di linea che i restanti Giaprey avevano formato.
"Mi stai prendendo in giro?" domandò impettita
Correndo contro la bestiola per chiudere le distanze, Natalie sentì un'improvvisa fitta fredda sul fianco, ora ricoperto da un sottile strato di ghiaccio. Guardandosi attorno notò come tutte le bestiole si erano avvicinate eccetto per quella che la stava distraendo. Con un salto all'indietro si voltò di scatto, lanciando un fendente ad una delle bestiole che rimase ustionata dalla fiammata scaturita dal fioretto.
Sentendo una seconda fitta ghiacciata sul braccio, vide anche questo congelato prima di spostare il suo sguardo su di un terzo Giaprey che sembrava star soffocando. Senza preavviso questo allungò il collo nella sua direzione, aprendo le fauci e lanciandole una piccola palla di liquame bianco che, prontamente, schivò lasciando che colpisse l'esemplare alle sue spalle. Il liquame ghiacciò istantaneamente addosso al Giaprey colpito ma questo, abituato alle frigide temperature, ignorò il colpo per lanciarsi contro di lei e provare ad azzannarla.
In quel momento, però vide il primo esemplare che aveva adocchiato fare un saltello all'indietro e poi, facendo pressione sulle zampe, lanciarsi contro di lei. Schivando entrambi gli attacchi con una capriola si voltò verso la bestia che ora stava alle sue spalle, tirando un ampio fendente che affondò tra le sue carni dopo aver anche sfiorato il becco di un ulteriore animale ma, mentre era impegnata, il resto del branco cominciò a fare lo stesso. Prima colpendole la spalla e poi buttandola a terra, altre due bestie la colpirono prima che le restanti corressero all'assalto.
"Pensa in fretta!" sentì urlare
Agitando la spada per proteggersi dalle fameliche bestiole, la cacciatrice affondò un braccio sotto la neve e, mentre sentiva delle fini zanne perforarle la gamba, lo alzò di scatto lanciando in aria una piccola coltre bianca . Scattando in piedi e correndo alla cieca mentre non era vista, strinse i denti mentre la fitta di dolore si diramava dalla gamba al resto del corpo. Andando a sbattere contro qualcosa, però, ricadde all'indietro finendo nuovamente a terra.
"Male, male, male" farfugliò
Riaprendo gli occhi, Natalie rimase momentaneamente scioccata osservando l'ostacolo in questione. Troneggiando sulla sua piccola figura, un gigantesco Giaprey dalla mastodontica cresta azzurra, dal becco marchiato di rosso sotto agli occhi e dai lunghi artigli azzurri, tranquillamente, aveva abbassato il muso per osservarla con torpidi occhi gialli.
Rialzandosi di scatto mentre la bestia fece un salto all'indietro, lo vide alzare il becco al cielo, lanciando uno stridulo richiamo gutturale che riecheggiò tra le nevi e, immediatamente, altri piccoli Giaprey lo raggiunsero accerchiando entrambi.
"Gia-Giadrome?" si domandò retorica
Con un rapido passo all'indietro la bestia si lanciò in aria atterrando di fianco a lei, voltandosi e provando ad azzannarla, mostrandole da vicino i seghettati denti simili ad aghi che decoravano lo stretto becco. Colpendolo sul muso con lo scudo, la cacciatrice gli tirò un veloce fendente al collo prima che, colpendola alle spalle, un Giaprey la buttasse a terra per poi riprendere le distanze.
Parando un colpo d'artigli con lo scudo, affondò il fioretto nel petto del capobranco che indietreggiò non appena vide la fiammata proveniente dalla lama. Caricandolo nuovamente gli corse incontro lanciando fendenti all'aria che, solo sporadicamente, vide andare a segno aprendo tagli superficiali.
Fendente dopo fendente, salto dopo salto, portandolo fino al precipizio, la ragazza si fermò mentre, abbassandosi, il predatore le lanciava sottili versi come se volesse intimorirla. Stringendo la spada, Natalie si lanciò alla carica contro il Giadrome che, però, saltò passandole sopra la testa, costringendola a fermarsi per non cadere lungo il versante della montagna. In quel momento la giovane sentì una fitta ghiacciata sulla schiena, poi un'altra e un'altra ancora mentre il liquame lanciato delle bestie raggruppate alle sue spalle congelava sul suo busto e sulle sue gambe.

Lasciandosi cadere in ginocchio, abbassò le braccia lasciando cadere il verde fioretto sulla bianca neve e, guardando verso le bestie, osservò il Giadrome avvicinarsi con furtivi passi e con un movimento serpeggiante. Dopo qualche secondo e fatto un passo indietro, la Viverna si diede lo slancio balzando nella sua direzione ma, riprendendo la spada in mano, rinvigorita da una scarica di adrenalina, la ragazza rotolò di lato ponendo fine all'improvvisata farsa.
Rialzandosi strinse un pugno tirandolo sul muso della bestia che non aveva ancora compreso la situazione. Seguendo con un fendente ed un colpo di scudo, la cacciatrice si strinse al suo collo e, mentre il Giadrome si dimenava, Natalie puntò il fioretto all'esile busto, affondandolo tra le carni con tutta la sua forza e sentendo anche il chiaro rumore di qualche costola rompersi.
La Viverna capobranco smise di muoversi dopo istanti di irrequietezza, rilasciando deboli e soffocati versi prima di cedere sotto il proprio stesso peso, cappottandosi contro la ragazza che cadde a terra con lui.
Sotto i suoi occhi, i Giaprey rimasero immobili per alcuni istanti prima di disperdersi correndo in tutte le direzioni, provando ad allontanarsi da lei, dopo aver concepito quello a cui avevano assistito.
"Ho...ho vinto?" si domandò tra sé e sé
"Non hai vinto" corresse Alexander che, pian piano, l'aveva raggiunta "Hai ucciso un Giadrome per poi rimanere bloccata sotto la sua carcassa. Se arrivasse un Tigrex saresti morta"
"Però ho vinto"
"Non è quello il punto"
"Non l'avete negato..." considerò "quindi ho vinto!" esultò
Accettando un aiuto per rialzarsi e per levarsi le croste di ghiaccio di dosso, Natalie osservò il cadavere della Viverna Uccelliforme, concedendosi qualche istante per guardarsi attorno prima di chinarsi.
Con calma passò la mano lungo le bianche e grigie scaglie, arrivando poi al liscio becco leggermente incrostato di ghiaccio a livello delle zanne. Sfoderando il coltello da scalco osservò Alexander che, con un cenno del capo, le fece segno di procedere.
Affondando la piccola ma affilata lama nello scalpo, Natalie rimosse la celeste cresta simbolo del suo potere. Passando le dita sulle piccole zampe tagliò con precisione i due artigli più grandi che subito ripose nelle bisacce. Col piatto della lama, infine, passò le scaglie controcorrente facendone saltare alcune che recuperò e che ripose col resto del suo umile ma significativo guadagno.
"Natalie, permetti due domande?" esordì il mentore
"Certamente..."
"Come mai ti sei guardata intorno prima di cominciare a scalcare?"
"Per...per vedere se ci potevano essere altre minacce. Per favore non ridete" rispose imbarazzata "non è che abbia paura!" si discolpò
"Va benissimo" ridacchiò lui "è quel che volevo sentirmi dire, ottima risposta"
"Davvero?"
"Davvero. Seconda domanda, come ci si sente ad aver completato il tuo primo contratto in solitaria?"
"Come fate a sapere che è il mio primo contratto da sola?" domandò sospettosa
Mentre lo vedeva sorridere con fare furbo, Natalie realizzò l'importanza di quelle parole e, assalita dalla crescente euforia, cominciò a saltellare sul posto alzando le braccia al cielo e fecendosi cadere il cappuccio dalla nuca, lanciando un urlo di gioia e lasciando che rimbombasse tra le Montagne Nevose perché tutti potessero sentirlo.
Scuotendo il capo e sospirando mentre si permetteva un sorrisetto soddisfatto, Alexander legò le zampe del Giadrome per poterlo riportare fino al Campobase. Spostando lo sguardo sulla ragazza oramai inebriata da quel sentimento, ricordò per qualche instante le sue prime battute di caccia in compagnia altrui, l'euforia, la gioia, l'orgoglio, il vanto, le risate e le battutacce scontate che piovevano mentre si curavano vicendevolmente le ferite.
"Natalie" la chiamò e questa smise di saltare "a casa parleremo dei dettagli prima che ti rifaccia la tinta" annunciò per poi poggiarle una mano sulla nuca "ottimo lavoro" si complimentò scompigliandole gli sbiaditi capelli e rialzandole il cappuccio "ho ancora alcune riserve ma mi stai dimostrando di aver fatto la scelta giusta..."

Monster Hunter - Cavalieri del NordWhere stories live. Discover now