19.

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(Oh. Mio. Dio)

Sono seduta lì da sola in sala conferenze e sono ancora confusa per quello che è appena accaduto.

Dopo essere stata convocata dal consiglio di amministrazione per la valutazione delle mie prestazioni, mi hanno dato una notizia che mi ha colta di sorpresa.

Le loro parole mi risuonano ancora nelle orecchie.

(Due dipendenti sono stati selezionati per partecipare alla conferenza annuale che si tiene a New York... e io sono una di loro. Il consiglio dice che rappresenterò molto bene l'immagine dell'azienda.)

Amy: "Sì! Ma certo! Sono onorata di rappresentare l'azienda alla conferenza!"

... E' stata questa la mia risposta ai membri del consiglio seduti dall'altra parte del tavolo.

Ora che sono usciti dalla stanza, la mia eccitazione diminuisce e comincia a far posto all'ansia.

(Un'opportunità del genere di solito non è data al personale appena assunto... Oh, cavolo. Ora questa conferenza mi sta mandando in crisi. Perché diavolo ho detto di sì?)

Sto fissando il vuoto, quando una collega cerca di farmi tornare alla realtà.

Collega: "Amy? Stai bene?"

(Non siamo molto amiche... Ma sarebbe bello potersi confidare con qualcuno.)

Amy: "Oh, uhm. Tutto bene, grazie per l'interessamento."

Prendo velocemente le mie cartelline e tutti i fogli sparsi sul tavolo davanti a me.

Collega: "La valutazione delle prestazioni non è andata bene come pensavi?"

Amy: "No, veramente è tutto il contrario. Ho fatto meglio di quanto potessi immaginare."

Collega: "Allora come mai quella faccia seria?"

Amy: "Oh, niente, un problema personale."

Spero che se la beva e cerco di svignarmela.

Collega: "Ti va di parlarne? Sembri piuttosto sconvolta."

Amy: "No, non è niente di che. Ma grazie per avermelo chiesto. Lo apprezzo molto."

Collega: "Tranquilla. Sai dove trovarmi nel caso in cui dovessi cambiare idea."

La mia testa rimane avvolta tra i pensieri della conferenza di New York.

(Ho provato a respirare... a guardare video di gattini... ma nulla mi è stato d'aiuto. Ho davvero bisogno di qualcosa che mi aiuti a liberare la mente.)

Proprio in quel momento mi vibra il cellulare.

(Ah, Tom. Siamo usciti un paio di volte, ma non saprei definire bene la nostra relazione... E' tornato da Hong Kong qualche giorno fa e mi ha chiesto di uscire stasera. Me n'ero quasi dimenticata! Mi aspettavo di provare qualcosa nel vedere il suo nome sullo schermo. A questo punto forse non provo niente... Beh, comunque ho già accettato l'invito... Non posso tirarmi indietro adesso.)

Tiro giù la tendina delle notifiche e leggo il suo messaggio.

Tom: "Ehi, Amy. Ti ho scritto solo per dirti che non vedo l'ora di rivederti stasera. Visto che non abbiamo ancora deciso il luogo, hai per caso qualche idea? Cosa ti va di mangiare?"

Amy: "Ehi. Al momento non mi va nulla in particolare. Ad ogni modo, non mi va di andare in un ristorante. Non so perché, ahahahah."

Tom: "Tranquilla, allora andiamo in un bar. Hai sentito parlare del TwentyEight?"

Solo coinquiliniWhere stories live. Discover now