Capitolo 2

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Fantastico. Veramente fantastico.

"Chi diavolo è quella?" disse Nicki scioccata.

"Una nuova naturalmente..."risposi. Ebbene si. Kyle era venuto a scuola in compagnia di una biondina, più grande di lui per giunta. Troia. Quella era la dodicesima nel giro di una settimana.

"Buongiorno Stewart! " mi disse con la sua solita espressione idiota. "Buongiorno..." risposi debolmente fissando la ragazza accanto a lui. "Allora ci vediamo dopo." disse la biondina. "Certo, a dopo Janet." e detto questo le diede un forte abbraccio. "Ma guarda come sono intimi, scommetto che si conoscono solo da ieri!" mi disse Nicki sprezzante. Non sapevo cosa rispondere, dopotutto aveva ragione. Odiavo me stessa per questo. Cosa darei per dimenticarlo. Ero talmente presa da questi pensieri che mi ero dimenticata del compito di fisica. Merda non avevo ripassato nulla. Fortunatamente Nicki era un genio, forse una dei primi dell'Istituto. Con i capelli neri corti e il look da dark non sembrava affatto una studentessa modello. Finii per copiare tutto da lei.

Janet,Janet,Janet... Quel nome mi rimbombava nella testa come un martello pneumatico. -Eppure non sono così brutta...- mi dicevo. Apparte la statura (si sono tappa...). Era strano, visto che a uno come Kyle bastava che tu fossi femmina e che respirassi. Avevo davvero qualcosa di gravemente sbagliato per non piacere a un ragazzo con così poche pretese. Dopo scuola incontrò di nuovo la biondina, Janet. Non potei fare a meno di assistere a tutta la scena. Lei gli corse incontro e lo abbracciò. Lui ricambiò. Troia, Troia, Troia. Forse era una mia impressione, ma in quel momento lui mi stava guardando con la coda dell'occhio. I miei dubbi furono chiariti da Nicki:" Ma... Ti sta guardando o sbaglio?"

"Forse..." detto questo me ne andai lasciando Nicki indietro, più furiosa che mai. "Ehi!" urlò lei cercando di raggiungermi. " Ma come? Te ne vai così? Senza fare nulla?"

"Cosa dovrei fare?! Non è colpa mia se mi sono innamorata di un donnaiolo stronzo come quello!" Lei rimase senza parole. Era ciò che lei mi ripeteva sempre, ma come darle torto? Kyle era davvero un donnaiolo stronzo e neanche io stessa riuscivo a spiegarmi cosa ci avessi trovato in lui tanto da non riuscire a dimenticarlo nemmeno dopo quattro anni. Era una mia caratteristica, prendermela con tutti quando ero incazzata. Non mi ero accorta di aver trattato Nicki come uno straccio e non era la prima volta...

Quando ebbi finito con le riflessioni personali sul mio carattere di merda lei era già lontana, girata di spalle che andava via. Aveva deciso di tornare a casa allungando il tragitto piuttosto che venire con me come sempre. Forse sarà per questo...che lui non mi calcola...

Tornai a casa stanca e afflitta. Fui costretta a fare un sorriso forzato per non sentire i miei chiedermi cosa fosse successo. Funzionò solo a metà. Dopo pranzo Philip entrò in camera mia senza bussare, come sempre. "Ehi grassa, cosa è successo?" "Ti ho già detto che peso 20 volte meno di te..." "Non cercare di cambiare discorso." "Non è successo proprio niente." "Non puoi ingannare il tuo fratellone sai?" "Ho litigato con un'amica va bene?!" Lui si avvicinò cautamente fino a quando i nostri visi non furono a pochi centimetri di distanza. Mi analizzò bene la faccia. Ridusse gli occhi a due fessure:" Sembri sincera..." "Lo sono!" sbottai. "Quante storie!" disse "Vedrai che domani farete pace!" e così dicendo andò via sbattendo la porta. Finalmente potevo stare in pace. Anzi no.

Paul entrò in camera.

"Cosa c'è ancora?!" non ne potevo più di dare spiegazioni. "In quanto tuo fratello maggiore pretendo di sapere la causa di quel broncio."

"È già venuto Philip!"

"Io sono più grande di Philip..."

"Tra 22 e 24 anni non c'è una grande differenza!"

Love DrunkWhere stories live. Discover now