Capitolo 25

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Jakarta

Con la gara in Indonesia il circus della Formula E riprende il largo per le gare extraeuropee, si tornerà tra due settimane a Berlino prima di partire un'ultima volta per oltreoceano e finire la stagione in Inghilterra. Domani, otto maggio, sarà la festa della mamma, ma nessuno dei piloti è intenzionato a festeggiare, ora più che mai temono per la loro vita e purtroppo uno di loro domani dovrà fare il regalo più orribile che si possa fare a una madre, uccidere suo figlio in diretta mondiale. Tutti i piloti alleati di André e Jean, compresi loro due, adesso temono per la loro vita. Sanno che probabilmente Lucas non morirà oggi e tantomeno domani, e con lui è rimasto solo Nico Muller. Le probabilità che muoia uno di loro sono più alte di quelle di Nico, ma sperano di avere ancora un po' di tempo, nessuno vuole essere costretto a dire addio a un suo collega prima del previsto. Robin oggi è quello più in crisi, se ne sta nel retro del suo box il più a lungo possibile, cercando di nascondere le lacrime a tutti, improvvisamente sente che qualcuno potrà portargli via tutto oggi e, incredibile a dirsi, l'idea di morire non gli va più molto a genio. L'olandese non lascia avvicinare nemmeno il suo compagno di squadra, se ne sta rintanato in un angolo e cerca di placare il suo attacco di panico da solo, facendo dei respiri profondi.

Amore mio, non essere spaventato. È la voce di Antonio, che si fa sentire sempre più spesso da qualche settimana a questa parte. Robin non sa se interpretarlo come un fattore positivo o negativo, vorrebbe poter escludere senza problemi la seconda opzione, ma non se la sente.

"Toni... ho paura..." la voce di Robin è un sussurro tra i singhiozzi, quasi riesce a sentirlo il tocco leggero delle dita di Antonio che gli asciugano le lacrime, ma in realtà nessuno frena la loro corsa, nemmeno le sue stesse dita. "Mi manchi ogni giorno di più, ma non voglio morire..." dentro di sé l'olandese sta combattendo una battaglia all'ultimo sangue tra il desiderio di restare in vita e quello di morire per tornare dal suo amato e non avere più nessun problema.

Lo so Robin, andrà tutto bene, non morirai oggi. Sei diventato la versione migliore di te stesso in questi mesi.

"Ho bisogno di vederti di nuovo, di toccarti... non sono la versione migliore di me stesso Toni... non so nemmeno più chi sono davvero... e in fondo, che differenza farebbe morire per davvero? Sono morto con te a Marrakech sei mesi fa ormai..." l'olandese nasconde il viso tra le mani e tira le gambe verso di sé, cercando di farsi il più piccolo possibile, non riesce a calmare il suo respiro, e il pensiero di andare a correre oggi lo spaventa più che mai. "Non so nemmeno chi sta vivendo nel mio corpo in questo momento, non lo so più ormai... questo non sono io." le lacrime continuano a rigargli il viso, e spera di scomparire in qualche modo, di non essere costretto a correre.

Sei e sarai sempre l'uomo di cui mi sono innamorato, e nemmeno la più crudele delle vite, nemmeno il cambiamento più radicale cambierà i miei sentimenti per te. Torneremo a stare insieme, è una promessa. Robin vorrebbe poter fermare la sensazione che lo prende tutte le volte che la voce di Antonio sta per lasciarlo solo un'altra volta, vuoto che avanza lentamente dentro di lui che non riesce mai a contrastare.

"Ti prego non andare... ti amo..." mormora, ma il portoghese lo ha di nuovo lasciato da solo, e il terrore minaccia di non abbandonarlo tanto presto, se non chiederà aiuto a qualcuno. Robin si alza di forza dal suo nascondiglio ed esce dal suo box, asciugandosi come può le lacrime, in lontananza vede André appena fuori dal suo box ed è dal tedesco che lo conducono i suoi piedi, è la prima persona che ha visto e l'unica di cui si fida davvero in questo momento oltre a Sam, ma non sa dove sia l'inglese. L'olandese non dice una parola, ma il tedesco non ha bisogno di spiegazioni, non quando vede i suoi occhi rossi, non quando sente le sue braccia attorno a sé e il suo viso affonda nella sua tuta dorata, fregandosene di quello a cui potrebbe portare il suo gesto, ma a Robin non importa più. André lo abbraccia, stringendolo piano e sentendo le lacrime dell'olandese che iniziano a bagnargli la tuta, gli occhi nascosti al mondo per non mostrarsi fragile più del dovuto, gli occhi azzurri del tedesco che cercano all'interno del box suo marito, Jean che lo guarda apprensivo e il tedesco che improvvisamente sente tutto il dolore di Robin, gli occhi che gli si riempiono di lacrime e lui che abbassa la testa per coprirsi con la visiera del cappellino, lasciando che una lacrima furtiva gli righi la guancia.

Electric Hunger Games {FE Crossover}Where stories live. Discover now