"You can run but you'll never escape."

360 31 25
                                    

"Merda."

Recitarono in coro. Lo stesso identico messaggio inviato ad entrambi.

"non siete mai stati soli."

E adesso? Cosa voleva dire con quello? Kellin, ancora vicino al corpo di Oliver, guardò quest'ultimo con aria confusa e spaventata. Di rimando, Oliver distolse lo sguardo già poco visibile dal buio.

Il silenzio di quella metropolitana abbandonata venne spezzato da flebili sussurri indecifrabili.

"Oliver.."

Mormorò allora Kellin, fin troppo paralizzato da quella situazione. In risposta, soltanto altri sussurri provenienti da chissà dove.

I sussurri pian piano diventarono sempre più scanditi, sempre più decifrabili.

"Siete contenti, ora? Sei contento, Oliver? E tu, Kellin?"

Erano diventati un vero e proprio vociare basso e fastidioso, tanto che Kellin si era definitivamente staccato dal corpo di Oliver, rimanendo ancora paralizzato ad occhi sgranati, guardandosi intorno, alla ricerca di una qualche provenienza.

Dall'altro lato c'era Oliver che ancora si trovava con il telefono ormai con lo schermo oscurato in mano, forse in uno stato non completamente cosciente.

I mormorii cessarono tutti insieme, improvvisamente. Vi era di nuovo il silenzio piatto, interrotto soltanto dal flebile respiro dei due ragazzi che a quel punto cercarono lo sguardo l'uno dell'altro, un appiglio per tornare alla realtà.

Di nuovo il silenzio fu interrotto dal suono di entrambi i telefoni, avvertendo l'arrivo di un ennesimo messaggio.

Kellin tornò accanto ad Oliver, sbloccando il telefono senza esitazione.

"Siete contenti ora?"

Stesse parole dei mormorii uditi poco prima. Alzarono entrambi lo sguardo, rimanendo a fissarsi a vicenda per qualche secondo, con i volti illuminati dalla luce soffusa del cellulare.

Il silenzio ancora più assordante venne interrotto da una voce straziante, un lamento crescente, sempre più alta. Per una frazione di secondo, Kellin pensò di conoscere quella voce, ma quella sensazione se ne andò così come era arrivata.

"Siete contenti ora?!"

Questa volta non era un flebile sussurro, affatto, era un urlo vero e proprio. Il cuore di entrambi fece un balzo, tanto da portarli a sussultare. I lamenti si fecero sempre più frequenti e sempre più strazianti, tanto da portare Oliver a prendere la mano di Kellin ed iniziare a correre.

"Dove stiamo andando?"

Chiese Kellin ad alta voce, cercando di sovrastare i lamenti ormai insopportabili.

"Via di qui."

Urló semplicemente Oliver, senza nemmeno voltarsi. Kellin seguì Oliver senza fiatare, cercando soltanto di scappare il più lontano possibile da quello strazio.

Ad ogni passo si allontanavo sempre di più dalla voce roca e bassa ma comunque straziante che li stava torturando da fin troppo tempo, ad ogni passo entrambi speravano che tutto finisse.

Senza nemmeno accorgersene si ritrovarono entrambi alla base delle scale d'uscita, completamente illuminati e infastiditi dalla luce dei lampioni di quella -ormai- tarda notte.

Di corsa salirono quei gradini, lasciandosi alle spalle la metropolitana e tutti i suoi rumori, sentendo finalmente il silenzio e l'aria pulita sferzargli il viso.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Jan 18, 2015 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

||Confused||Where stories live. Discover now