Anonymous.

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Erano davanti la scalinata del loro nascondiglio: una metropolitana abbandonata. Un giorno Oliver portò Kellin lì, per scappare dalla sua famiglia, dalla giornata iniziata male e continuata peggio, per evadere dalla realtà insomma. Da quel giorno ogni volta che sono andati lì c'era un motivo, e Kellin voleva scoprirlo.

"Come mai siamo qui?"

L'altro evitò palesemente il suo sguardo. Prima che potesse aprire bocca il telefono di Oliver squillò nella sua tasca: era un messaggio. Aprì il messaggio, e dopo averne letto il contenuto aggrottò la fronte. Kellin lo guardò con aria confusa, lanciando uno sguardo al telefono e rimanendo di sasso.

"Osservalo meglio."

Era anonimo. Gli si seccò improvvisamente la bocca. Che quest'anonimo alludesse a lui? No, impossibile. Era troppo improbabile che si trattasse del suo stesso anonimo e che sapesse quello che Kellin provasse.

"Che vuol dire?" chiese Oliver confuso, continuando a tenere il telefono in mano. Un altro squillo, un altro messaggio.

"Alza lo sguardo ed osservalo meglio, osservalo dentro."

Kellin lesse anche quel messaggio, avendo il sospetto ancora più forte che parlasse di lui, dato che di fronte all'altro c'era lui. Come ad ascoltare i suoi pensieri Oliver alzò lo sguardo, puntandolo negli occhi del ragazzo. Quest'ultimo non sapeva cosa dire o fare, sentendosi come in una bolla, troppo rintronato da quella situazione. Nel frattempo anche il suo telefono vibrò: il suono di un messaggio. Freneticamente prese il telefono, sbloccando lo schermo.

"Lascia che ti osservi. Si vede come lo guardi."

Era anonimo. Oliver fece per sporgersi verso lo schermo, per leggere, ma Kellin bloccò prontamente il telefono.

"Chi è?" usò il tono serio, quasi distaccato, che usava quando non voleva mostrare le proprie emozioni, qualsiasi esse siano.

"Non è l'anonimo di cui ti parlavo." mentì, ben consapevole di non poter mentire ad Oliver, se ne sarebbe accorto, ma un po' ci sperava. Quella storia non sarebbe saltata fuori.

"Non mentire a me, Kellin." Missione fallita. Non era solito usare il suo nome per intero, perciò davvero doveva dirgli la verità.

"Lascia che ti osservi. Si vede come lo guardi." recitò il messaggio con voce neutrale, o almeno ci provò. Sbloccò lo schermo, girando il cellulare verso l'altro. Ci fu silenzio per qualche minuto, forse troppo lungo. Oliver distolse finalmente lo sguardo dal telefono, e guardò verso l'entrata della metropolitana. Si mosse velocemente, iniziando a scendere le scale per entrare nel buio più totale che, Kellin sapeva, lui conosceva benissimo. Non sapeva se seguirlo o no, quindi rimase fermo lì, con il telefono sospeso a mezz'aria. Sentì il ragazzo fermarsi a metà scala, girandosi verso di lui come ad aspettare che si muovesse a seguirlo. Ed infatti Kellin ripose velocemente il telefono nella tasca, affrettandosi a seguirlo sugli scalini. L'altro riprese a scenderli a due a due, mantenendo una certa distanza col ragazzo.

"Merda."

Pensò fra sè e sè, maledicendo chiunque stia mandando quei messaggi. Si ritrovò a camminare nel buio, conoscendo ormai quel posto e riuscendo a muovervisi. Da lontano proveniva un leggero rumore di treno: probabilmente ne stava passando uno. Troppo perso nel suo vortice di pensieri non si accorse che Oliver si fermò; si fermò anche lui appena in tempo, davanti a lui, che però era di spalle.

"Com'è che mi guardi?" chiese all'improvviso Oliver, girandosi verso l'altro. Kellin avrebbe potuto giurare di aver sentito dell'insicurezza nel tono della sua voce.

Rimase in silenzio per qualche secondo, cercando di controllare la propria voce, in modo da farla uscire ferma al pronunciare le parole.

"Non so cosa intendesse."

Il tono della voce era fermo, il suo viso sicuramente era molto meno tranquillo, ma fortunatamente c'era il buio dalla sua parte.

La vista di tutti e due si era abituata a quella poca luce, così riuscivano a scorgere qualcosa del viso dell'altro. Quello di Oliver, come sempre in certe situazioni, era una maschera: neutro, inespressivo.

Il rumore di prima si avvicinò sempre più, portando insieme a sè sempre più luce. Da un bagliore si trasformò piano piano in una fonte di luce crescente in cui anche Oliver riuscì a vedere il viso ben illuminato dell'altro: era evidente che stesse mentendo. Lo sapeva riconoscere quando stesse mentendo, come l'altro sapeva farlo -ma non sempre- con lui. Si torturò l'interno della guancia, indeciso su come agire: lasciar vincere la razionalità o l'emozione? Nessuna delle due andava d'accordo con l'altra, almeno non con lui. Beh, quella volta, l'emozione la ebbe vinta: proprio mentre il treno della metropolitana iniziò a sferrare a tutta veocità, Oliver si avvicinò pericolosamente all'altro, non lasciandogli nemmeno il tempo di realizzare, e lo baciò.

Kellin si irrigidì inizialmente, non aspettandoselo minimamente, ma anzi pensando che l'altro non fosse affatto attratto da lui; subito dopo realizzò di star baciando il ragazzo che da sempre desiderava baciare, che da sempre gli piaceva. Ebbene sì, Kellin era innamorato di Oliver. Subito si rilassò, sentendo le braccia dell'altro scivolare dietro la sua schiena in un abbraccio, e poggiando le proprie mani sul suo petto, ovvero dove arrivava data la differenza di altezza. Accennò ad un sorriso, avvertito dall'altro sulle sue labbra, sentendo nascere una felicità sin da dentro lo stomaco. Approfondirono entrambi il bacio, lasciando spazio soltanto a qualche respiro, mentre i loro sapori si univano, le loro labbra si cercavano e si trovavano, e i loro cuori erano finalmente felici, tutti e due.

Ma questo momento durò poco, venendo rovinato da i telefoni di entrambi che segnalavano l'arrivo di un nuovo sms. Si bloccarono all'istante, ancora avvolti in quell'abbraccio, ma ormai con i visi più lontani. Non proferirono parola, sciogliendo l'abbraccio per prendere i propri telefoni.

Entrambi lessero il messaggio, per poi alzare lo sguardo, incontrando l'uno quello dell'altro.

"Merda."

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Okay, rieccomi qui con l'ispirazione notturna! Beh, che dire, abbastanza colpi di scena no? But.. tranquilli, non è finita qua! Vi ho lasciato con un pochino di suspence, tanto per assicurarmi di mettere ansia! E niente, grazie a chiunque la legga e voti, commenti o qualsiasi altra cosa! Alla prossima c:

p.s.: ringrazio sempre quella scema di Ehi_Leto che mi sopporta e consiglia, per evitare di farmi andare in crisi!

||Confused||Where stories live. Discover now