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James

Mi gettai verso la porta, ma Jack e Robert mi trattennero.

«Non puoi andare di là, ti espelleranno dal Torneo!» esclamò Lucille.

Io mi liberai dalla presa dei ragazzi e mi voltai verso di lei: «Non mi importa dello stupido Torneo! Quello la ammazza, ti rendi conto?! Andiamo, perché la gente ci tiene così tanto ad ammazzare Ellie!»

Whig incrociò le braccia al petto: «Non sai cosa potrebbe succedere se dichiarano la Prova nulla. Non puoi rischiare che succeda qualcosa anche a Liz... Devi restare lucido.»

Il primo istinto fu quello di tirargli un pugno e tornare nella Sala Grande, ma realizzai che aveva ragione. Farmi squalificare non l'avrebbe salvata. Dovevo solo aspettare e sperare.

Sprofondai nuovamente nella poltrona e cercai di concentrarmi su un altro possibile metodo per svegliare qualcuno da un incantesimo del sonno. Scoprii presto che non era facile.

«Tu hai usato una pozione, vero?» chiesi a Lucille, che era andata a sedersi su un divanetto accanto a Robert e Jack.

Lei annuì cupamente: «E tu hai usato un incantesimo. Questo significa che i due metodi principali per contrastare una magia sono già stati utilizzati... Quali altre alternative abbiamo?»

Sbuffai, passandomi le mani tra i capelli: «Esiste una pianta o qualcosa del genere?»

Questa volta la bionda scosse la testa: «Non che io sappia e sicuramente non nella serra della scuola. Fuori non può uscire, quindi questa opzione è esclusa. In ogni caso non avrebbe abbastanza tempo...»

Lanciai un'occhiata all'orologio: dieci minuti.

«Non faremo mai in tempo...» singhiozzai.

Mi bruciavano gli occhi, mentre cercavo di trattenere le lacrime a tutti i costi. Passai la mano tra i capelli di nuovo, nel disperato tentativo di tenermi impegnato.

«La McGranitt non la lascerà morire, vero? Non può farlo...» cercai di autoconvincermi.

Lucille incrociò le braccia al petto, rimanendo in silenzio. Singhiozzai di nuovo, stringendo i braccioli della poltrona il più forte possibile cercando di evitare di piangere.

Non l'avrebbe mai uccisa. Non era da McGranitt. Ma non si poteva mai sapere con questo Torneo, erano già morte tante persone. Mio padre mi aveva raccontato la sua Seconda Prova, quando aveva dovuto salvare anche zia Gabrielle oltre allo zio Ron.

E se fosse capitata la stessa cosa? Se Edmund si fosse arreso e l'incantesimo fosse diventato irreversibile? Nemmeno Albus Silente in persona avrebbe potuto scioglierlo.

«Ci deve essere un piano B... Non lasceranno che ne paghi il prezzo una ragazza innocente...» Jack si stava rifacendo una treccia, osservando seria il pavimento.

Mi alzai in piedi, sfregandomi le mani e cominciando a camminare avanti e indietro: «Magari non si aspettavano che qualcuno non riuscisse a terminare la Prova. Non avevano programmato questa eventualità e ora non sanno cosa fare... La lasceranno morire e-»

«Adesso calmati.» Robert mi appoggiò una mano sulla spalla e mi guardò negli occhi con uno sguardo serio «Frignare non serve a niente. Andrà come deve andare, torna a sederti e abbi un minimo di fiducia in Hoffmann.»

Aprii la bocca per protestare, ma feci come mi aveva detto e affondai per la millesima volta nella poltrona dietro di me.

La cosa che più mi preoccupava era che non avevo neanche ascoltato Ellie. Non avevo voluto sentire la sua versione della storia, né provare a vederla da un altro punto di vista. Ora lei sarebbe rimasta per sempre con la convinzione che io la odiassi. Non si sarebbe mai svegliata e non avrei mai potuto chiederle scusa.

Legacy - James Sirius PotterWhere stories live. Discover now