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426 dove tornare indietro, doveva trovare quell'uomo, adesso ne era sicuro nei suoi ricordi c'era il suo viso, un nome. Indossò l'anello e corse a perdifiato verso il pub, c'era una piccola speranza che ancora fosse li, ma come riconoscerlo? Non aveva visto il suo viso, il pensiero di dover toccare ogni uomo presente, di dover entrare a forza nei ricordi di così tante persone gli provocò di nuovo la nausea, la ricacció indietro, non poteva farsi turbare proprio adesso, doveva trovarlo a tutti i costi.

Si ritrovò in una bolgia di corpi sudati, da alcuni veniva toccato involontariamente, altri era lui a toccarli, dopo una quantità incolcalibile di contatti, la testa iniziava a dolergli, le orecchie gli fischiavano così tanto da impedirgli di pensare, il locale si stava lentamente svuotando e di quell'uomo non vi era nessuna traccia.

Alle sette del mattino aveva la prima anima da prelevare, tornato a casa si gettò esausto sul letto, dopo aver rimurinato a lungo nei suo pensieri si addormentò.

Fuori era l'alba aveva dormito meno di due ore, si infilò sotto il getto di acqua calda, doveva escogitare un piano, il pub era l'unico luogo di partenza da dove cercarlo, si sarebbe concentrato su quello, anche se avrebbe dovuto passare anni in quella topaia, prima o poi sarebbe tornato e lui l'avrebbe trovato.

Eseguì il suo lavoro in maniera impeccabile, non poteva e non doveva dare nell'occhio in nessun modo. Se il consiglio avesse saputo quello che aveva in mente, avrebbero potuto fermarlo o peggio, non sapeva i loro piani ne tanto meno come agissero, quindi l'unica cosa da fare era agire nel modo più segreto possibile.
Acquistò altri due anelli e una collana di argento, pensò che più ne avesse e maggiormente sarebbe sembrato un umano qualsiasi, si recò al pub con il solo intento di farsi assumere, voleva passare il più tempo possibbile li dentro, l'unico problema era il cone avrebbe fatto se avesse dovuto prelevare delle anime durante l'orario di lavoro, ma non importava,  ci avrebbe pensato quando si sarebbe presentato materialmente il problema.
Si avvicinò al bancone in legno grezzo e si rivolse ad una ragazza intenta a pulire dei bicchieri.

"Scusami....posso parlare con il proprietario?"

La ragazza lo guardò per qualche istante.

"La donna alla cassa"disse indicandola con il capo.

Frederich si avvicinò alla cassa, dietro la quale una donna di circa quarant'anni,  molto appariscente, era occupata a scrivere qualcosa su dei fogli di carta.

"Scusi.."

La donna sollevò lo sguardo, e con il sorriso di un cacciatore d'avanti alla sua preda lo guardò dritto negli occhi.

"Dimmi dolcezza"

"Scusi....volevo sapere se avesse bisogno di personale"

La donna uscì da dietro il banco e lo squadrò dalla testa ai piedi.

"Che sai fare?"

"Posso fare qualsiasi cosa, ma mi piace lavorare a contatto con il pubblico"

Mentì.

La donna portò il pollice e l'indice sotto il mento mentre continuava ad andare su e giù  con lo sguardo sul suo corpo.

"Potresti servire, o se vuoi potresti stare all'esterno come buttafuori, sai, controllare i documenti, sempre quslche testa calda, cose così....sei troppo magro ma hai lo sguardo di chi potrebbe farti fuori senza battere ciglio....mi piace"

"Ok, mi sta bene fare il buttafuori"

"Va bene dolcezza, ma solo il venerdì e il sabato, dalle ventuno fino a chiusura, per la paga fanno ottanta a sera, ti sta bene?"

"Si signora mi va benissimo"

"Dolcezza non chiamarmi signora qui sono per tutti Anna la strega, ma va bene anche solo Anna"

Allo shinigami scappò un sorriso, quella donna era veramente insolita.

"E il tuo nome qual'è?"chiese la donna tornando dietro la cassa.

426 non aveva idea di cosa rispondere, non aveva pensato minimamente che avrebbero voluto sapere il suo nome, che avrebbe dovuto quasi sicuramente presentare un documento identificativo.

"Aiden Smith"rispose di getto.

"Ok, Aiden...allora ci vediamo venerdì alle nove, e mi raccomando completo scuro, anche se non mi sembra un problema per te"

426 alias Aiden salutò e andò via dal locale, una parte del suo piano era riuscita, ma adesso avrebbe dovuto procurarsi un documento che attestava che il suo nome fosse davvero quello, ma non sapeva da dove iniziare, dove ci si procura dei documenti falsi?

Come ogni cosa illegale bisognava partire dal basso, dalle periferie più disagiate, iniziò a chiedere ad ogni losco individuo che incontrava, se fosse stato alla ricerca di droga ne avrebbe già trovata di ogni genere e tipo di somministrazione, ma dopo due notti di ricerca non aveva ancora trovato quello che cercava, mancava solo un giorno e avrebbe dovuto iniziare a lavorare, il tempo stringeva.

All'ennesima richiesta trovò un ragazzo che a quanto pare faceva al caso suo, dopo essere stato mandato ad una macchinetta automatica per fototessere gli fu detto che il giorno seguente sarebbero stati pronti, la somma da pagare era considerevole di cui metà in anticipo, poteva essere una truffa, avrebbe potuto  sborsare buona parte della sua rendita per poi trovarsi con un mucchio di mosche, ma ormai quale altra scelta aveva?

Dopo aver svolto il suo ruolo da cattura anime, si diresse nel luogo e all'orario stabilito per la consegna dei documenti.
Aspettò in quel parco più di mezz'ora, ormai era quasi certo di essere stato bidonato e di aver perso un sacco di soldi, ma cosa peggiore avrebbe potuto perdere la possibilità di lavorare al pub.
Dopo un'ora d'attesa quel tipo si avvicinò con fare circospezione.

"Dammi i soldi!"

"Dammi i documenti!"

"Non ti fidi? Dammi i soldi e io ti consegno i documenti"

"Tsk....sto perdendo la pazienza!"426 mostrò il suo sguardo più duro.

"Ok amico non ti scaldare...tieni"

Il ragazzo gli consegnò una busta, 426 ne guardò il contenuto, non aveva idea se fossero o non fossero fatti bene o che sarebbero stati credibili, in fondo non aveva mai avuto bisogno di documenti, dopo aver pagato il resto della somma si separarono senza più dire una parola.

In quella busta c'era qualcosa che avrebbe potuto stravolge completamente la sua vita da non vivo.

Ritrovarsi....un amore lungo due viteDonde viven las historias. Descúbrelo ahora