Cap.2

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"Ma sono io fuori luogo o questo non è il luogo giusto?"

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Non riusciva a dimenticare quegli stupendi occhi. Era impossibile, erano dolci e allo stesso tempo conferivano un senso di freddezza. Grace non aveva neanche per un momento pensato ai muscoli, forse neanche li aveva guardati. Si era soffermata sui particolari del suo viso, ad esempio, quando sorrideva spuntava una tenera fossetta in un solo lato della bocca. E gli occhi, ormai li conosceva benissimo, il colore castano andava a diventare sempre più chiaro verso l'esterno. Di solito era al contrario. Rimase a guardare fuori dal finestrino, immaginando una di quelle storie da film. Magari si sarebbero incontrati un'altra volta, e allo scambiarsi di quei sorrisi si sarebbero innamorati. Ma cosa andava a pensare? Cosa poteva fare lei con un ragazzo tanto bello? Era anche più grande, avrà avuto 18 anni, non che fosse quello il problema. Però per lui probabilmente lo era, chi lo sa? In tutti i casi, sicuramente aveva un sacco di ragazze che facevano di tutto per stare con lui e non avrebbe mai potuto scegliere lei.

Tornata a casa, andò ad aiutare sua madre a preparare la cena come faceva sempre. Iniziarono a mangiare, ognuno usava raccontare la propria giornata, passavano almeno due ore prima che si alzassero tutti. Grace appena finiva di raccontare le poche cose che aveva fatto, di solito nulla che la emozionasse, si alzava e andava in camera ad ascoltare della musica per poi iniziare a studiare. Ormai i suoi genitori non le dicevano più nulla, inizialmente si arrabbiavano perchè dovevano mangiare tutti assieme. Era una regola, persino suo fratello Robert che ormai aveva 23 anni prima di uscire doveva mangiare a casa. Rare volte accettava di mangiare fuori, o almeno solo in occasioni speciali. Erano una famiglia molto unita e i suoi genitori si impegnavano al massimo per renderla tale. Eppure Grace non riusciva a stare più di 10 minuti seduta su quella sedia con tutti gli altri. Da anni ormai si sedeva, era la prima che raccontava la giornata,mangiava e se ne andava. La sua presenza era equivalente alla sua assenza, comunque sarebbe rimasta a tavola senza dire una parola. Quella sera tornò nella sua camera e aprì il cellulare per guardare se aveva notifiche su facebook, sicura che non ne avrebbe trovate come sempre. Notò di avere un messaggio, forse era un altro dei messaggi che mandavano per pubblicizzare delle feste.
O cazzo, era Evan.
"Che bella voce!" Aveva scritto.
Gli tremavano le mani, non sapeva cosa rispondere. Magari avrebbe dovuto ringraziarlo e basta, ma infondo con quel complimento non era d'accordo quindi avrebbe dovuto negare,ma sarebbe passata per quel tipo di ragazza che cercava solo complimenti su complimenti.
"Grazie, ma non è vero!" Rispose alla fine.
"Ma si invece! E sei anche molto carina!"
La situazione si stava facendo strana.Quasi piangeva, che reazione imbarazzante ed esagerata, era solo un ragazzo.
" grazie" non era vero, ne era sicura. Cosa aveva in mente? Forse voleva solo essere aiutato nel canto.
" Quanti anni hai?:)"
Ecco infatti, se per un attimo aveva pensato che sarebbe potuto iniziare qualcosa adesso era il momento di tornare con i piedi per terra. Ma forse non era un problema, forse erano solo fissazioni che aveva.
"15 e tu?"
"17, peccato.. Sei piccolina per me!"
No, no. Era un problema, infatti. Si limitò a rispondere "ok" e non ricevette alcuna risposta. In fin dei conti come aveva potuto pensare che sarebbe andata diversamente?
Che sciocca, illusa.

Due note e un'armoniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora