Cap.4

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"Lo amava e non lo sapeva"
Cit.

~
Quel giorno Grace dovette studiare tutto il giorno italiano e latino. Il giorno dopo avrebbe avuto due compiti di fila, ma quelle materie non erano mai state un problema per lei. Amava la letteratura e amava scrivere. Il professore di italiano l'adorava praticamente, era la sua alunna preferita.

Organizzò il programma della giornata, come faceva sempre.
Dalle 15 :00 alle 16:00 = italiano
Dalle 16:00 alle 17:00 = latino
Dalle 17:00 alle 18:30 = pianoforte
19:00 : palestra.
Non riusciva mai a rispettare gli orari ma erano un punto di riferimento. La cosa che la irritava di più era il fatto che non riuscisse mai a trovare più di un ora di tempo per studiare pianoforte. Doveva sempre fare qualcosa che le impediva di impegnarsi davvero, era molto indietro negli studi eppure all'accademia era una dei più bravi.
"Ha talento" dicevano.

Aveva sempre dubitato di quel talento, ma i risultavi che riusciva ad ottenere senza studiare parlavano da soli.

Il telefono sembrava parlarle mentre studiava.
"Prendimi prendimi. Controlla cosa starà facendo Evan! Controlla dai!"

Non resistette più.

Prese il telefono e cercò il suo profilo. C'era una foto, l'aveva pubblicata un ora prima,come stato aveva scritto qualcosa sugli incontri e sull'amore. Sentì accelerare il battito, stava parlando di lei? L'aveva colpita forse? Ma come poteva averla notata? Uno come lui, una come lei. Continuò a far scorrere la pagina, il cuore le si fermò per un attimo. Il mondo si era fermato, le lancette dell'orologio si erano fermate. Sentì come un vetro rompersi e vide quel post.
Restò 5 secondi a fissarlo, le schegge di quel vetro le lacerarono la schiena.

~ Evan
Evan andava al Nautico, amava il mare, semplicemente questo. Eppure non gli piaceva studiare, nulla, se non navigazione, in quello era bravo. Sarebbe riuscito presto a realizzare il suo sogno e imbarcarsi, dopo aver compiuto 18 anni. Quel pomeriggio lo passò studiando con il suo migliore amico, l'indomani avrebbe avuto il compito di navigazione, erano bravi entrambi, sarebbe stato facile. Eppure non riusciva a togliersi dalla testa quei fantastici occhi.
Era piccola, e così bella.
Non poteva funzionare.
Evan voleva vivere quello che gli capitava, quello che la vita gli dava, amava giocare. Essere libero.

Grace gli dava quella sensazione, un profumo, un modo di parlare ma soprattuto di guardare. Forse è lo sguardo quello che rende donna una ragazza.
Sicuramente la consapevolezza, una ragazza consapevole è gia donna a qualsiasi età. Lo si capiva da come attraversava lo spazio, come muoveva l'aria.

Ma ormai da tempo si sentiva con un'altra ragazza, si chiamava Clare.
Clare era simpatica, divertente e aveva un corpo da paura. Il suo unico difetto era quello di essere una patita dell'elettronica, non che sia un difetto, ma ne era ossessionata.

Ogni cosa che faceva, lo scriveva ovunque, facebook,instagram, twitter,tumblr.
Tutti sapevano quel che faceva.

Però a Evan piaceva, gli teneva testa e aveva anche la sua età. Fece il primo passo e si misero assieme quello stesso giorno, non aspetto neanche un attimo per pensarci.

Lui era un tipo che appena sentiva di fare qualcosa si buttava a capofitto, se sbagliava sbagliava, ma possibilmente faceva la cosa giusta. Era sicuro di sè, e di quello che poteva fare. Ma nascondeva una fragilità femminile.
Clare era una donna intraprendente, una di quelle che fanno il primo passo anche se di solito sono i ragazzi a farlo, quindi riusciva a spiazzarlo. Si buttò a capofitto anche lei.
Lo pubblicò su facebook, sulle home di tutti i loro amici apparì quella notifica:

"Evan Stringer è ufficialmente fidanzato con Clare Mends."

Due note e un'armoniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora