6.una sparizione misteriosa

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Ambra era tornata a casa in lacrime, io ero distrutta dalla verità...Forse c'era una speranza che io e Ambra fossimo...
...sorelle
Anche se ora che ci pensavo era impossibile: io non ero stata adottata!
O forse si?

L'unica che mi poteva dare spiegazioni era mia madre.
Quella mattina però dovetti andare a scuola, incontrare Vero, i professori e sopratutto incontrare Ambra.

Stai tranquilla,ormai siete più legate, cosa potrà mai succedere di male?

Pensai tra me e me.
Appena entrai a scuola Vero mi si avvicinò
《Ehi ciao! Come va?》
《Bene...》dissi con un tono che significava tutto tranne che bene

Tralaltro stanotte non ho dormito molto e quindi avevo delle occhiaie da far invidia ad un vampiro

《Sicura? Sei pallida come un fantasma e poi...cosa sono quelle occhiaie?! Tienimi la borsetta, che ti passo il correttore》

Borsetta? Quella che mi aveva passato era un borsone! Sembrava quello di Mary Poppins, non mi stupirei se dentro ci trovassi un lampadario...

《No grazie, non mi piace truccarmi》
《Ma dai su, in casi estremi serve》

Decisi di prendere il correttore, questo non mi fece sentire meglio moralmente ma secondo Vero esteticamente ero migliore

Suonò la campanella

Durante la lezione di storia mezza classe era addormentata, solo io e qualcun'altro ascoltavamo affascinati la conquista del mondo da parte dell'Impero Romano.
All'improvviso Ambra mi passò un bigliettino, lo aprí e fui molto confusa

Il bigliettino raffigurava un omino stilizzato che parlava con un altro omino stilizzato, ma più grande. Non capivo:che razza di scherzo era?! Subito dopo mi arrivó un altro bigliettino, sempre da Ambra, questa volta ci era scritto qualcosa:
Possibile che non capisci! Quando torni a casa devi parlare con tua madre di questa cosa! Oh, e tralaltro non fidarti di Veronica:non è come sembra

Finalmente quel messaggio aveva un senso,anche se il disegno di prima era davvero incomprensibile...
Comunque non capivo una cosa: perché non dovevo fidarmi di Vero? Forse Ambra era solo gelosa che avessi una migliore amica? Non capivo proprio...Comunque sia l'unica cosa certa era che dovevo parlare con la mamma, io dovevo sapere la verità.

Finita la scuola tornai a casa, stranamente non trovai mia madre, dico 'stranamente' perché lei non lavorava, quindi stava tutto il giorno a casa. All'improvviso notai che le calamite a forma di lettere sul frigo erano state spostate! Appena mi avvicinai però vidi che l'unica parola che era stata composta era Love, e attaccato ad esso c'era un foglietto che praticamente diceva che la mamma era uscita per fare la spesa e che sarebbe tornata il prima possibile.

Non ci potevo credere! Per la prima volta che le dovevo chiedere una cosa importante lei era uscita! Ma vabbè, tanto sarebbe tornata presto. Nel frattempo presi una merendina dalla credenza e chiamai Vero. La conversazione andò più o meno cosi:

Io: hey ciao! Come va?
Vero: bene perché?
Io: così, mia madre non è ancora tornata e mi annoiavo
Vero: ah ok, senti scusami Sofy ma per me questo non è proprio il momento giusto per parlare, poi ti richiamo ciao!

Lei attaccò

Chissà cosa stava succedendo a Vero in quel momento, decisi allora di chiamare Ambra, ma partì la segreteria telefonica e una voce meccanica (molto probabilmente era sempre quella della segreteria) che diceva che il telefono al momento non era raggiungibile.

Annoiata passeggiai un po' per casa e mi riguardai il bigliettino, me lo rigirai tra le mani ma c'era un qualcosa che non mi quadrava:l'odore.
Sì ok, può sembrare strano, ma mia madre ha sempre avuto la mania di improfumare i suoi bigliettini con della Lavanda, ma questa volta non aveva nessun odore, era un normale bigliettino di carta, probabilmente se ne era scordata ma ero ancora in dubbio...forse tutte queste paranoie erano dovute al fatto che ieri mi sono vista un telefilm poliziesco dove la figlia lascia un biglietto alla madre dicendo che era uscita con degli amici ma poi non era più tornata, in seguito si scoprì che il biglietto non era stato scritto da lei:La calligrafia e le lettere erano molto diverse da come le scriveva la ragazza.
Comunque sia, questa è la vita vera, quello era solo un film, quindi è meglio se non mi facevo strane idee.

Le ore passarono, e io avevo una fame tremenda ma purtroppo non sapevo cucinare, decisi quindi di usare i pochi risparmi che mi restarono per comprare qualcosa alla rosticceria sotto casa.
Mentre mangiai le patate arrosto e la lasagna mi preoccupai un po' per mia madre:possibile che dopo tre ore non era ancora tornata??!!
Decisi di chiamare papà, lui faceva il poliziotto e nonostante mi fosse proibito chiamarlo mentre era in servizio quella era un'emergenza.

Io: Hey Papà!
Papà: Sofia! Quante volte ti ho detto che non devi chiamare mentre lavoro!
Io: lo so ma questa è un emergenza! La mamma è scomparsa! Sono tornata a casa e non c'era ed è da tre ore che non torna!

Un silenzio tombale cadde tra di noi

Arrivo subito-fu la sua risposta.

SOFIA BENIGNI-Il mistero della famiglia LawreneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora