Cap.1

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Si risvegliò con la luce del giorno.
Il raggio di luce che filtrava dall'oblò la colpì proprio sul viso.
Alzò leggermente il busto, scoprendosi intontita e dolorante dalla nottata appena passata su quel letto, se così si poteva chiamare quella cosa che non aveva nulla a che fare con il materasso morbido a cui era abituata.
Si era accovacciata, cercando di occupare il minor spazio possibile e tentando di non lasciare alcuna parte di pelle scoperta a contatto con quelle “lenzuola” non sue.
Fortunatamente l'ampia gonna le copriva interamente le gambe.
Il suo cuscino erano state le sue braccia, incrociate, appunto, sotto la testa, onde evitare di toccare col viso il “letto”, con le maniche tirate fino a metà palmo.
Storse il naso all'ennesimo doloretto lungo la schiena, rendendosi conto di aver dormito nella medesima posizione per tutte quelle ore.

Il suo subconscio aveva chiaramente compreso che non avrebbe sopportato il minimo contatto con quel pagliaio neanche da addormentata.

Pagliaio che quel pirata che le aveva ceduto anche come se le facesse un favore.
Senza che lei avesse chiesto nulla.
Okay.

Quel Capitan Jack...

Ispezionò con gli occhi la cabina del capitano in cui era stata... rinchiusa?
La porta era chiusa a chiave?
Non lo ricordava.

Del pirata nessuna traccia.
Tanto meglio.

Si rivoltò di nuovo verso l'oblò, consolandosi dell'unica gioia che quel rapimento comportava:
l'alba.
L'alba vista dal mare era tutto ciò che a casa sua avrebbe potuto solo sognare.

Tra i fogli ricoperti di calcoli, disegni schematici e ricchi di note, le pile di libri e gli strumenti, raramente si concedeva di affacciarsi alla finestra ad ammirare il paesaggio, che dopo 20 anni, inoltre, era diventato abbastanza monotono.

Ma quello che vedeva ora, era meraviglioso.
Magico.

Non aveva mai visto il sole irridiare una luce così intensa e dorata, seppur in perfetta armonia con l'azzurro tenue del cielo.
E tutti quei riflessi e sfumature si ammiravano perfettamente nel mare, una pura e immensa distesa d'acqua che appariva senza confini.

Era talmente rapita da quella visione da non accorgersi del leggero scricchiolio della porta che si apriva.

Il Capitano si affacciò, sperando di non dover sopportare nuovamente le acute urla di quella donna catturata dai suoi uomini.

Perché l'avevano rapita?
Non se lo spiegava.

Probabilmente speravano di aver trovato qualcuno con cui divertirsi, in quelle immense giornate in cui l'unica vista era data dalle acque infinite che circondavano la nave.

Non avevano però considerato di aver rapito una raffinata aristocratica, poco incline a quel "tipo di divertimento".

E ora doveva portarsi lui il fardello sulle spalle.

E così era finita: addirittura impossibilitato di entrare liberamente nella sua cabina e costretto a passare la notte dirovagando in tondo sul ponte.

Bene. Meraviglioso. Splendido.

Per fortuna c'era il rum a consolarlo in quei momenti.

Diede una veloce occhiata alla stanza: almeno tutto sembrava al proprio posto.
La ragazza era sul letto, intenta a guardare fuori da uno degli oblò e sembrava non essersi accorta della sua presenza.

Ne approfittò per osservarla e cercare di capire cosa aveva attirato tanto i suoi uomini di quella donna.

Non sembrava tanto alta e il vestito ingombrante non permetteva di scorgere alcuna curva del suo corpo se non la vita stretta.
Il suo profilo non aveva nulla che non avesse già visto in altre donne facili ai bordelli: naso dritto, labbra piene, ora leggermente dischiuse, e gli occhi grandi, contornati da una linea nera, ormai sfumata, e da lunghe ciglia nere.

Waiting For... ||JackSparrow x NewCharacter|| Pirati Dei CaraibiWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu