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Gulf raggiunse la finestra e tirò delicatamente il cordoncino della tapparella. La luce ancora intensa del giorno che andava calando inondò la stanza illuminando tutto con una leggera tinta arancio.
Saint era in piedi,senza parole, mentre guardava Mew che, come se nulla fosse, stava finendo di sistemarsi. 

"Preferisci che vi lasci soli?" chiese Gulf sorridendo dolcemente al suo compagno.

"Si Bii, grazie"

"Ci vediamo più tardi. Quando hai finito chiamami." disse Gulf  afferrandogli delicatamente la mano e stringendola per qualche secondo. 

"Ok" gli sorrise in rimando Mew lasciando andare con riluttanza la stretta appena ricevuta.

Gulf passò davanti a Saint salutandolo velocemente congiungendo le mani davanti al viso e inchinandosi un poco. 

Saint replicò il gesto istintivamente riabbassando le mani solo quanto sentì la porta alle sue spalle chiudersi.

"Dai siediti. Non stare li in piedi" gli disse Mew completamente a suo agio.

Saint si avvicinò senza dire una parola, mosse la sedia davanti a lui e si accomodò ancora incerto se parlare o meno.

"Sei silenzioso" Mew piegò la testa leggermente in aventi cerando gli occhi nascosti dalla frangetta del ragazzo più giovane davanti a lui.

"Non capisco...." stranamente anche Saint mantenne un volume molto basso per i suoi standard. "...mi hai chiesto di venire qui e..."

"Si, ma non sapevo se saresti venuto veramente...o in orario..."

"Ma sapevi che sarei potuto arrivare da un momento all'altro" il tono seccato di Saint cominciò ad alzarsi.

"Si, ma non ne avevo certezza. Non hai nemmeno risposto al mio messaggio"

Me ne sono completamente dimenticato...

"Comunque..." continuò Mew "...spero che quello che hai visto non ti abbia dato fastidio"

Certo che mi ha dato fastidio! 

"Bè...entrare in una stanza e trovare due persone che...insomma.." il suo viso parlava di più della sua bocca. Era ancora rosso e accaldato e non per l'elevata temperatura esterna.

"Ovviamente. E infatti mi scuso. Anche se ho come la sensazione che non ti sia dispiaciuto poi così tanto." Mew rise delle sue stesse parole.

"Smettila di scherzare!" Saint continuava ad agitarsi e faticava sempre più a distogliere dalla mente quello che aveva visto pochi minuti prima.

"Ok, torniamo seri. Volevo parlarti perchè forse non sono stato troppo chiaro stamattina. Mi rendo conto che non sono nessuno per dirti quello che devi o non devi fare, ma mi farebbe piacere se considerassi sinceramente le mie parole"

"P' io ti stimo tantissimo e lo sai, te l'ho sempre detto, e non immagini quanto fossi agitato stamattina al pensiero di rivederti di nuovo, ma fidati se ti dico che ho imparato a badare a me stesso."

"Questo non lo metto in dubbio, ma ti chiedo una cosa: dove pensi che sarei io senza Gulf in questo momento?"

Saint ancora una volta rimase senza parole stupendosi di quanto a Mew importasse poco di esternare la sua vita privataa.

"Non credo che la serie avrebbe avuto lo stesso successo se non ci fosse stato lui, ne che avremmo la fama che abbiamo ora. E' stato destino incontrarci? Credo proprio di si, ma tutto il resto lo abbiamo costruito noi."

"Ok, mi fa piacere tutto questo, ma ancora non capisco cosa centra con me o con questa serie e il motivo che ti ha spinto a partecipare nonostante non volessi farlo."

"Non sottovalutare i regali che il destino ti fa. Sei una persona molto credente giusto?"

"Si, lo sono"

"E allora perchè non accetti anche questo incontro come un dono?"

"Guarda che sono felice di avere incontrato P'Zee. E' molto gentile con me, premuroso e stiamo lavorando molto bene insieme"

"Ma?"

"Ma il nostro è solamente un rapporto professionale e di amicizia. Non c'è altro!"

"Non c'è altro perchè TU non vuoi che ci sia altro"  Mew incrociò le braccia e accavallò le gambe e con sguardo sicuro continuò a fissare il giovane davanti a lui in attesa della sua reazione.

Saint trattenne il fiato sentendo quelle parole. In fondo al cuore sapeva bene di aver costruito un solido muro per evitare che qualcuno entrasse e lo ferisse ancora, ma ricordava anche ogni singolo gesto mostrato da Zee, della sua innocenza, dell'onestà e della voglia di prendersi cura di lui. 

Si era ripromesso che si sarebbe concentrato solo su se stesso e sul suo lavoro. Si sarebbe impegnato al massimo e avrebbe dimostrato a tutti che poteva farcela con le sue sole forze. Certo la promozione della ship era importante e i momenti di condivisione con Zee erano stati tutti spontanei e piacevoli, ma non voleva che si trasformasse in qualcosa di più. Si era reso disponibile per lui in qualunque momento; se aveva dei dubbi poteva chiamarlo o potevano incontrarsi per discutere di certe scene. Durante i workshop lo aveva visto imparare e migliorare ad una velocità sbaloriditiva ed erano riuciti a creare un'ottima chimica, ma niente che andasse oltre alla sfera lavorativa. Le loro vite private dovevano rimanere separate.

Alzò gli occhi cercando di mostrarsi il più convincente possibile.

"Sinceramente stiamo lavorando molto bene insieme, ma credo che tu stia vedendo qualcosa che non esiste. Sia da parte mia che da parte di Zee. Lui si preoccupa per me esattamente come si preoccupa per gli altri, è disponibile e attento ma è fatto così, fa parte del suo carattere. Non trovarci per forza qualcosa di sentimentale."

"Quante giustificazioni per qualcosa che non ho nemmeno detto"

"Ma sei stato tu a dire che potrebbe essere qualcosa di più!" Sant alzò il tono, si stava innervosendo.

"Si, ma non ho mai parlato di qualcosa di sentimentale" freddo e tagliente Mew accennò un sorriso, come se avesse appena toccato il tasto giusto. "Quello di stamattina voleva essere solo un consiglio, ma visto come ti sei scaldato ho capito che c'era qualcosa di più e volevo approfondire."

"Scaldato? Te lo dico un'altra volta, stai sbagliando se pensi che tra me e Zee ci sia o possa esserci in futuro qualcosa in più di un'amicizia"

"Bene, in tal caso te la senti ancora di scommettere con me?"

Saint esitò un momento  incerto se ancora una volta Mew lo stesse prendendo in giro o fosse serio.

"Certo. Non mi piace vincere così facilmente, ma se insisti tanto è tutto di guadagnato per me."

Il giovane, spavaldamente, allungò la mano verso il suo interlocutore.

Mew la prese e con forza lo attirò a se costringendo Saint a sollevarsi dalla sedia. Le loro labbra si sfiorarono per un brevissimo istante

"Ricodati" la voce di Mew era bassa e vellutata "Io detesto perdere"

𝙎𝙖𝙮 𝙨𝙤𝙢𝙚𝙩𝙝𝙞𝙣𝙜Where stories live. Discover now