capitolo 5

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Ecco a voi il 5° capitolo! 👋

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Salì ľultima rampa di scale, per poi arrivare davanti alla porta della sua classe. Ogni mattina, prima di varcare la  soglia, leggeva sempre °2'B°, prendeva un bel respiro, per poi aprire quest'ultima.

Era sempre una delle prime ad arrivare in classe. C'erano sempre lei e le prof.

Salutò la prof di matematica, facendole un cenno con la mano. Gli è sempre stata simpatica, ma non la materia che faceva.

Si sedette in seconda fila, sia attaccata alla parete fredda Che alla finestra. Iniziò a tirare fuori dallo zaino i libri e quaderni, mentre la classe si riempiva pian piano.

Quando suonò la campanella, segno che la lezione stava per iniziare...

La lezione quella mattina non era stata tanto noiosa, visti che avevano iniziati un nuovo argomento, quindi sapeva già che per il pomeriggio doveva fate una marea di compiti.

Uscì per andare a prendere i libri che le serviranno per la lezione successiva.
Andò verso il suo armadietto colore bordeaux, quando a un certo punto sentì un male allucinante provenire dalla mano destra. D'istinto tirò un urlo ne troppo forte ma neanche piano, ma abbastanza da far girare tutto ľintero corridoio.

< Reginetta dei ghiacci i tuoi genitori non ti hanno insegnato a stare attenta quando chiudi l'armadietto?> disse quel presuntuoso di Liam. <m-mi stai facendo male... Ti p-prego...> disse con un filo di voce. <certo piccola Cloe>disse con un sorriso da tagliare a pezzettini con un coltello.

Ovviamemte invece di aprire l'armadietto, spinse ancora più forte.
Di conseguenza tiró un altro urletto.

<credevi veramente che ti avrei aiutato? Povera illusa...> disse con una cattiveria che in una persona non aveva mai visto.

Iniziò a sentire gli occhi inumidirsi e le dita bruciare come carne arrosto.
Le lacrime iniziarono a bagnare dolcemente le sue guance bianco latte.

Quando poi sentì una voce di una ragazza.< Hey tu non vedi che le stai facendo male? Oppure sei così rincoglionito che non ci vedi?>disse la ragazza che la salvò da quelľincubo.

Si avvicinò a lei, prese il braccio di Liam e glielo tolse ľarmadietto, per fargli  tolgliere le dita dalla fessura.

Disse che poteva andare in infermeria, intanto lei pensava a Liam, chiamandolo *coglione*.

Non se lo fece ripete due volte che iniziò a corre per i corridoi e scendere le tre lunghe rampe di scale.

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Quando arrivò davanti alla porta delľinfermeria bussò tre volte, per poi essere aprita dalla nonnina che ha amato come sua nonna.

<oh! Ma chi si rivede! Cloe> disse per poi abbracciarla. Si staccò, quando si accorse del perché era li.

<ma che ti è successo alle povere dita?> chiese con stupore.
<niente di che stia tranquilla Mariarosa, sono sempre la solita sbandata!>disse Cloe.

< Ero andata in bagno stavo per chiudere la porta, quando mi accorsi troppo tardi che c'erano la mie dita> disse facendo una risata, sperando che non si insospettisse.

<va be dai, vediamo se posso fare qualcosa> gli prese la mano, iniziando a muove prima un dito poi ľaltro.

Intanto Cloe stava cercando di non piangere e urlare dal dolore intenso che faceva le dita.

<in realtà non posso fare più di tanto...
Ma i dottori si, adesso ti metto una pomata, poi ti guarderò la mano.>

<mi scusi ma, quindi devo andare alľospedale?> chiese, solo il pensiero di quale altra scusa doveva inventare per far giustificare ľinconveniente hai suoi genitori, gli veniva voglia di sotterrarsi.

<Cloe ovviamente> disse mentre iniziò ad avvolgere la garza nella sua mano.
<adesso su!andiamo a dirlo alla prof>

Gli prese la mando non infortunata, e iniziò a salire le scale.

☆{MORAL OF THE STORY}♧Where stories live. Discover now