|| SCELGO LE STELLE ||

Capitolo 9

"UAU, CHE BEL POSTOOO... O MIO DIOOO GUARDA CHE LUCI, LE FINESTRE, LE.. "
"soré abbassa la voce"
"ah si scusate, non volevo, ma sono così EMOZIONATA" urlò Francesca mentre i sette si dirigevano al loro tavolo, elegantissimo: posate d'argento, bicchieri di vetro finissimo e tovaglioli fatti con mano precisissima, tutto perfetto, anche troppo. Iniziarono ad ordinare:
"qual è il menu del giorno?" disse il più grande di tutti, il cameriere lo disse, con una certa fierezza, e tutti presero quel menù.
Edoardo e Lauro mangiarono il primo con una foga incredibile, mentre gli altri se lo gustarono. Parlarono della sera prima, di quanti articoli e radio avevano parlato di loro e di quanto "Achille Lauro e Boss Doms" avessero spaccato.
"è da stamani che ne parlano alla radio, ma c'era qualche radio che vi ha registrato tutto il concerto?
" certo! C'erano RTL 102.5 e Radio Italia, quindi in contemporanea era su cinque canali diversi, anche sei o sette se metti pure ski"
"accidenti Lauro..."
"oh Frà, volevamo che fosse speciale"
"e lo è stato, amore, ero lì davanti a te, sei il migliore" disse Fede avvicinandosi per baciarlo
"DAIII, BASTA VOI DUEEE"
"che sei geloso Luca?"
"NO MA, BLEAH"
"tra un po di anni me lo ridirai quanto fa schifo baciare una donna come tua madre"
"GNE GNE GNE"
.....
Arriva il secondo, un piatto à base di pesce, visto che Lauro è vegetariano,
"devo dì una cosa, puahahah, ve prego capitemi"
"che devi dì Edoá? "
"sei un vegetale, quindi hai ordinato il pesce e non la carne"
"AHAHAHHHHHHH ma che simpatici che siamooo... Vieni Scricciolo ti taglio la carne" disse Lauro a Luca lanciando un'occhiata a Edo che rabbrividì all'istante, come se qualcuno o qualcosa lo avesse colpito alle spalle.
"scusate regà, arrivo, devo andare al bagno..."
"tutto bene?" disse Valentina con tono confuso
"certo, certo, arrivo" disse lanciando un'occhiata gelante a Lauro.

Erano dieci minuti, ormai, che Edo "era andato al bagno", quindi Lauro decise di andare a vedere come stava
"daje, vo à vedé come sta"
"meglio" disse Vale.
E si diresse verso il bagno degli uomini.
"EDOÁ, T'APPOSTO?"
"SEH SEH COME NO"
"FAMMI ENTRÀ"
"NO."
"E DAI"
"NO, VATTENE VIA"
"NO"
"TANTO NON TI APRO"
"TI SEI RICORDATO TUTTO VERO?"
"FORSE SÌ, FORSE NO, VATTENE"
"DAI ESCI FUORI E NE PARLIAMO, TI PREGO"
" NO, NON VOGLIO VEDERTI!!"
"SARÀ UN PO DIFFICILE, VISTO CHE SIAMO NELLO STESSO HOTEL"
"NON ME NE FREGA UN CAZZO, TOGLITI DA QUESTA PORTA"
"NO, FINCHÉ NON NE PARLIAMO NON VO VIA"
"OKAY PARLIAMONE, COSÌ POTRÒ USCIRE E DARTI UN CALCIO IN CULO"
disse Edo e aprì bruscamente la porta, facendo sobbalzare il più giovane.
"cosa intendi fare?"
"PICCHIARTI."
"no, non abbiamo più quattordici anni, non puoi trattarmi così"
"È TU NON PUOI DIRMI QUELLO CHE MI HAI DETTO STANOTTE..."
"SÌ CHE POSSO, SONO I MIEI SENTIMENTI, QUINDI POSSO DIRLO OTTANTA VOLTE, O ANCHE CENTO, TI AMO. "
"FALLA FINITA, SMETTILA, HAI UNA FAMIGLIA, ABBIAMO UNA FAMIGLIA, NO POSSIAMO INNAMORARCI L'UNO DELL'ALTRO"
"E PERCHÉ NO? SE IO TI AMO SONO LIBERO DI FARLO..."
Edoardo no lo lascia finire e gli tira un calcio, che viene però schivato
"CHE CAZZO FAI? VUOI UCCIDERMI ADESSO? STANOTTE..."
"NO, NOI NO PARLEREMO MAI PIÙ DI QUANTO È SUCCESSO STANOTTE. CHIARO?"
"AH, QUINDI QUEL CHE MI HAI DETTO, CHE MI AMI, NON È VERO?"
" SEI UN PEZZO DE MERDA."
"AH QUINDI È VERO?"
"CERTO CHE È VERO, MA NON POSSIAMO, NON POSSIAMO AMARCI, NON POSSIAMO SGATTAIOLARE IN UN BAGNO E FARE SESSO, NON POSSIAMO, IL NOSTRO MASSIMO È BACIARSI SUL PALCO E FAR CREDERE CHE SIA TUTTA SCENA, NON POSSIAMO, NON..."
"MA A ME NON BASTA, EDO, NON MI BASTA BACIARTI O LASCIARTI IN SUCCHIOTTO SUL PALCO, IO TI VOGLIO, ti amo, ti ho sempre amato. Solo che non me ne sono mai reso conto, e adesso me ne pento"
"anche io ti ho sempre amato, da quando ti ho visto diciassette anni fa per la prima volta, ti amo Lauro, ma no..."
"possiamo, lo so"
"vieni qua"
Si avvicinarono e si strinsero in un abbraccio fortissimo, che sprigionava tutto l'amore che avevano l'uno per l'altro.