CAPITOLO 2

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Il desiderio è rivoluzionario

perché cerca quello che non si
vede.
-Platone

Alexander

«Ti ha steso per bene» ridacchia Jared con fare strafottente. Ci sono delle volte nelle quali odio il mio migliore amico, specialmente quando ha ragione.

«Ti fa ancora male?»
«Cosa?» domando mentre cammino insieme a lui verso il mio appuntamento.

Occhi caldi e verdi si insinuano nel mio cervello per deflorarlo. Qualcosa ha non ho mai provato prima si espande nel mio petto e nei palmi caldi che ho sui fianchi.

«L'ego...sai...deve fare male!» esclama cominciando a ridere come un idiota.
Chissà per quale motivo io lo abbia scelto come amico. Jared è l'unico che mi conosca veramente, l'unico con il quale io abbia anche pianto delle volte.

Volte delle quali mi vergogno, ma non avendo perso la mia virilità non mi importa.
È così, siamo amici da una vita. Lui è la mia spalla, mio fratello. Ha riempito i vuoti che quella stronza ha lasciato.

Appena abbiamo varcato la soglia della sala allenamenti ho pensato di aver avuto un'allucinazione.
La donna più bella che avessi mai visto era davanti a me, così simile a me.

Con le fasce allacciate, il sudore sulla fronte. La sensualità che le colava da ogni poro.

Poi Jared mi ha dato un colpetto di spalla e mi sono ripreso da quella visione.
Quel caschetto castano chiaro. Gli occhi verdi ardenti.

Un'altra cosa che ha fatto Jared? Mi ha preso in giro come al solito.
Per questo è mio amico.
Per questo gli voglio bene.

Perciò, sì, nel profondo non mi pento affatto di camminare insieme a questo coglione. Non mi pento che mi prenda in giro e più di tutto non mi pento che stia ridendo di me, in questo momento.

Entriamo nel negozio più famigerato di tatuaggi e rimango perplesso, non ci credo.
La bionda del quale non so il nome è lì, seduta dietro alla scrivania in legno di rovere che ci guarda a bocca aperta.

«C-ciao...» saluta alzandosi in piedi e cercando di darsi un contegno mentre passa lo sguardo da me a Jared.
«Mi stavo giusto chiedendo se ti avrei rivisto. Mi chiamo Jared.» Ed ecco la personalità da latin lover del mio migliore amico.

«S-sono Carol. Come posso aiutare voi ragazzi?»
Schiocco leggermente la lingua e cerco di non alzare gli occhi al cielo.

Adesso Jared può intaccare un'altra linea sulla sua testiera del letto.

«Sono l'appuntamento delle 2:45 p.m.»
È una bellissima ragazza, con delle curve davvero spettacolari e chiunque non la guardi sarebbe un pazzo. Il suo corpo a clessidra spicca molto nei jeans aderenti.

Nel mio cervello si insinua l'immagine della donna col caschetto, la sua amica. Ed il mio corpo ha un fremito di piacere.
Carol è bellissima ma la ragazza castana con gli occhi liquidi ha qualcosa di spettacolare. Il suo corpo smilzo e magro, l'altezza non esagerata.

Il viso perfettamente bianco e senza alcuna imperfezione, eppure era struccata.
Esistono ancora donne bellissime senza trucco?

«Sei tu? Oh, ti divertirai. Lungo il corridoio sulla prima porta a destra.»
Seguo la sua indicazione salutandola con un cenno.

Strana.

Quasi titubante abbasso la maniglia, notando dopo che la porta era socchiusa.
Non si accorge subito della mia presenza ma sono certo che è lei, la ragazza con il caschetto.

Legame- oltre l'attrazione Vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora