III

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Michael aveva i capelli rossi,gli occhiali e il collo stretto dalle mani di qualche bulletto di turno. Erano nei corridoi e lui,per la prima volta, era riuscito a non farsi mettere i piedi in testa fin da subito.
Ma poi si erano arrabbiati, il più alto aveva iniziato a stringergli il collo e ora il rosso si ritrovava con la testa nella porta di un armadietto. Non riusciva a respirare, boccheggiava parole incomprensibili. aveva anche smesso di muovere i pugni in aria perché si era reso conto che era finito in quella situazione perché aveva provato a ribellarsi, e forse farlo ancora avrebbe solo peggiorato le cose. Decise di fare ciò per cui era più portato: lasciarsi trasportare in modo passivo dal corso degli eventi e aspettare.

Nicolas camminava annoiato nei corridoi della scuola: era l'ora di pranzo ma non aveva particolarmente fame e non sapeva che fare. I suoi capelli biondi erano spettinati e i suoi bellissimi occhi grigi circondati da profonde occhiaie. Molti lo avrebbero definito una "bellezza sprecata".
Girò l'angolo e si ritrovò di fronte l'ultima cosa che avrebbe voluto vedere. Dei ragazzi che stavano picchiando un ragazzino sicuramente più piccolo di loro. Aveva i capelli rossi, le lentiggini e Nicolas si sorprese a pensare di volerle baciare una ad una. Si disse che non erano affari suoi e che sarebbe stato meglio andarsene.
Ma quindi perché stava correndo verso di loro? Le sue gambe si muovevano da sole e non ebbe il tempo di metabolizzare che stesse succedendo quando tirò un pugno al ragazzo.
Si girarono verso di lui.

I due erano nello stanzino delle scope,trattenevano il fiato per fare silenzio.
Era successo all'improvviso: Michael aveva visto un ragazzo biondo e straordinariamente bello picchiare il bullo che stava per soffocarlo. All'inizio credette che sarebbe finita male ma il ragazzo se la  cavò con solo qualche livido sparso. In fretta si trovò mano nella mano con il suo eroe,in cerca di un nascondiglio.
Stettero stretti l'uno a l'altro per un po',fino a quando si convinsero che i bulli se n'erano ormai andati. Uscirono fuori e si guardarono attorno
"Io... Sono Michael"
"Nicolas"
Si strinsero la mano e Michael arrossì; la mano del biondo era calda e avrebbe voluto non lasciarla mai.
"Ti ringrazio infinitamente per avermi salvato..." Abbasso la testa in segno di riconoscimento. "Senza di te credevo che sarei morto."
"Stai esagerando..." Mormorò il biondo, colpito dalla dolcezza dell'altro.
"Sono serio! Quello lì non aveva intenzione di mollare la presa."
"Sembra che tu stia parlando di un cane" commentò Nicolas per alleggerire la situazione e calmare l'altro.
"Infatti! Un bulldog che ti stringe e non ti lascia più" iniziò a fare l'imitazione di un cane arrabbiato.
Il biondo ridacchiò. "A me sembri più un chiwawa"
Scoppiarono a ridere entrambi.
"Ehi, senti... Cosa vuoi in cambio?"
"In cambio?"
"Si! Mi hai salvato la vita. Te ne sono grato. Se vuoi posso farti i compiti,o comprarti il pranzo per tutto il tempo che vuoi-"
Nicolas si avvicinò a lui, così tanto che poteva sentire il suo respiro sulla pelle.
"Non ce n'è bisogno" sussurrò. "Diventa solo mio amico"

Erano passati mesi da quell'incontro,e i due erano riusciti a legare tantissimo.
Per un motivo o per un altro,entrambi non avevano altri amici.
Michael era timido, così tanto che pareva più ansia sociale. Non riusciva ad avvicinarsi ai gruppi di persone,il pensiero lo faceva piangere. Con le persone singole se la cavava meglio,ma nessuno gli si era mai rivolto in modo così dolce come aveva fatto Nicolas.
Quest'ultimo,invece, aveva un forte desiderio di avere almeno un amico ma il suo modo di fare diretto allontanava tutti. Non era assolutamente cattivo! Aveva solo modi di fare troppo sinceri, non aveva peli sulla lingua  e la maggior parte delle volte trovava solo dei deficienti per cui non valeva la pena sforzarsi.
I due erano seduti sul retro del pick-up di Nick,che era di un anno più grande, e si gustavano il bottino preso dal McDonald's vicino e una cassa di birra.
Il rosso fece una battuta che il biondo non capì a pieno. Era concentrato sul lato destro della bocca di Michael, sporco di maionese, e sull'eliminare quei pensieri poco casti.
Si era innamorato. si era innamorato così tanto che,la notte, non riusciva a fare altro che pensare al rosso. Pensava alle sue lentiggini,ai suoi occhiali,ai suoi capelli. Al suo corpo più piccolo, a come sarebbe stato bello abbracciarlo.
  Avvicinò il suo volto a quello del rosso che,per un momento, si paralizzò.
"Hai dello sporco qui..." Gli sussurrò, pulendogli il volto con il pollice. Il rosso schiuse la bocca e si diede dello stupido mentalmente.
Mostrare così i propri sentimenti non è mai stato buono,lo sapeva, ma accanto a quel ragazzo,il ragazzo per cui si era preso una cotta, si sentiva al sicuro.
"Si è tolto?" Socchiuse gli occhi.
Il biondo gli passò il dito sulle labbra umide e desiderose. L'altro,in totale silenzio, spostò le proprie mani dietro i capelli dell'altro. Lo avvicinò a se, e poggió le proprie labbra su quelle dell'amato.
Il mondo scoppiò,e i due smisero di pensare. In quel momento  erano nulla. Non più degli studenti,non più due ragazzi, non più due amici. In quel momento, erano due anime che si univano per diventarne una, uniti da un sentimento così forte da essere impossibile da ignorare.
Non erano più Michael e Nicolas,ma appena si staccarono e tornarono ad esserlo si resero conto che,forse, Michael e Nicolas non erano mai esistiti e che non erano mai stati vivi fino ad allora,fino a quell'unione di anime mozzafiato, e che, dopo quel contatto,non stavano vivendo  le loro vite ma residui di quel che successo prima.
Decisero di voler vivere ancora, e si baciarono di nuovo.
Il primo amore. Indimenticabile, fresco ma anche caldo, dolce, amaro, quello che ti lascia senza fiato e ti crea dipendenza.
E non sapremo mai se Nicolas e Michael sono andati oltre a quel primo amore e siano riusciti ad amarsi ancora, di giorno in giorno sempre di più,e a riempire la vita dell'altro.
Ciò che conta é che,in un pomeriggio seduti nel retro di un pick-up, due ragazzi per la prima volta sono riusciti a vivere e a ritrovare se stessi.

Tante piccole storie d'amore.-raccolta di One shot-Where stories live. Discover now