VII

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Ryō si accasciò a terra. era seduto in una pozza di sangue, scarlatto sulle mattonelle blu del bagno. Sangue, alcol e pezzi solitari di quella che una volta era una bottiglia di vetro riempivano la stanza. poggió la schiena alla vasca e provò a respirare.
non ci riuscì.
la testa gli girava, annebbiata dall'alcol. fissò il soffitto che non stava fermo, e si accasciò, arrendendosi al sangue che scorreva, fresco sulle ferite che bruciavano. chiuse gli occhi. 

Adam bussò alla porta del bagno, ormai in preda al panico.  provó ad aprirla ma era chiusa a chiave. la forzó, e quando riuscí ad aprirla corse dentro, verso il suo ragazzo che, morente, era seduto a terra, la testa rivolta al soffitto e gli occhi stanchi e confusi che lo fissavano.
si rese conto che la stanza puzzava di alcol. con le mani che tremavano cercò delle bende e del disinfettante, e medicó alla meglio le coscie del suo amante, distrutte ormai dai tagli.
fece scorrere l'acqua calda nella vasca e, delicatamente, fece sedere il ragazzo dentro. Ryō non riusciva a mettere a fuoco cosa stesse succedendo, ma percepì Adam, beandosi del suo tocco amorevole. "ehi, Adam..." provò a sussurrare.
non ci riuscì perché perse i sensi.
Adam lo lavó. voleva piangere, e stava per perdere il controllo ma in quel momento non poteva permetterselo. gli ritolse le bende e gliene mise delle altre, baciando e accarezzando i tagli e incolpandosi per non averlo fermato prima.
lo asciugò e lo portò in camera, lasciandolo steso sul letto, le coperte bianche che lo coprivano fino al collo. lo baciò a lungo, e sentí male al petto.
colpa sua. era solo colpa sua.
andò in bagno e lo ripulí, rabbrividendo ai pezzi di vetro insanguinati sparsi per il pavimento. in silenzio pianse.
quando tornò in camera, Ryō si era addormentato. stava tremando nonostante fosse sotto le coperte, ed era steso su un fianco.
Adam si stese davanti a lui. quella notte fu per il riccio lunga. ogni volta che guardava Ryō fitte di sensi di colpa gli laceravano il petto. pensava di meritare quel dolore.
aveva voglia di uscire e prendere aria ma non riusciva ad allontanarsi dal giapponese.   gli accarezzò i capelli,
passò la notte fermo, terrorizzato, e non riuscì a chiudere occhio.
verso le quattro, quando sentiva gli occhi bruciare ma nemmeno un po' di sonno, il suo ragazzo aprì piano gli occhi. rimase steso nella stessa posizione, e lo fissò. Adam gli accarezzò il volto, e fece per dire qualcosa quando, però, venne interrotto.
"scusami davvero tanto, Adam" gli sussurrò. sembrava fosse lucido.
"ehi, no, amore non scusarti" gli rispose subito il ragazzo, a voce bassa,dandogli un lungo bacio sulle labbra. "non è colpa tua"
si baciarono ancora, come se fosse il loro ossigeno, unica ancora di salvezza. il più grande lo strinse a sé e l'altro si rannicchiò nel suo petto, con il respiro che piano si regolarizzava.
"ero andato in crisi" gli confidò Ryō. "non capivo più niente, avevo il fiato corto e non riuscivo a pensare. poi ho bevuto ed è stato ancora peggio. volevo solo che smettesse di farmi male. volevo solo sentirmi tranquillo"  cacciò tutte queste sensazioni e sentí le mani di Adam sulla sua schiena. "poi ho pensato a te. ho smesso. e tu sei arrivato. mi dispiace averti rovinato la serata, mi dispiace davvero"
"ti amo" lo interruppe. " non hai rovinato la serata a me. ti amo davvero tanto e sai che vorrei solo vederti felice"
si baciarono e rimasero in silenzio.

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⏰ Last updated: Jun 22, 2022 ⏰

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Tante piccole storie d'amore.-raccolta di One shot-Where stories live. Discover now