56. Patti e sveltine

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Mi alzo e corro verso la porta, sospirando deluso quando mi rendo conto che è chiuso a chiave.

Addison ha infranto la promessa uscendo dalla stanza e intrappolandomi all'interno insieme ad 'AlexnascondosegretiaimieiamiciWalker', me la pagherà cara.

"Ora puoi ascoltarmi." Esordisce Alex.
"Potevo anche prima, solo che non mi andava, esattamente come adesso." Ribatto facendolo sbuffare.
"Non fare la femminuccia e ascoltami." Rimango in silenzio.

"Quest'estate da ubriaco sono andato a letto con Jake, è stato strano ma bello e dopo due mesi è accaduto di nuovo, e poi di nuovo ancora e ancora. Non mi definisco gay perchè ho passato la maggioranza della mia adolescenza a scoparmi ragazze e non credo che adesso mi farebbe schifo, ma Jake mi piace sul serio." Spiega tutto d'un fiato.

"E perchè l'hai tradito?" Domando lasciandomi guidare dalla curiosità.

"Come ho detto ad Addison, ero ubriaco e adesso credo che mi odi. Non stavamo insieme a tutti gli effetti perchè eravamo entrambi troppo spaventati del giudizio dei nostri genitori, ma la consideravamo una relazione esclusiva. Non credo mi vorrà più vedere." Si passa le mani sul volto sconfitto.

"Sei un coglione."
"Oddio Logan così si che mi aiuti."
"Non è quello il mio intento infatti. Sei un coglione perchè non mi hai detto niente, sei un coglione perchè hai tradito Jake e sei un coglione perchè ora stai qui mentre lui sta in salone a fare chissà cosa."

"Fottiti." Mi insulta.
"Sai che ho ragione, non dovresti avere paura del giudizio altrui se ti porta ad essere infelice."
"Non è facile come dici."

"Oh si che lo è. Conosco i tuoi genitori e so che a loro non fregherebbe un cazzo, ti vogliono bene e questo non cambierà." A differenza che a me. "Posso capire che Jake non voglia fare coming-out, ma tu? Non ci perdi niente."

"Non posso cambiare quello che ho fatto, ormai è passato." Sospira.
"Puoi cambiare il presente però. Puoi considerarti perdonato da me, non ho voglia di perdere tempo con te quando ora potrei essere di lá con Addison, ti rimangono due cose da fare e l'una facilita l'altra."
"In che senso?"
"Parla con i tuoi e poi fai un gesto plateale e cazzate del genere, a Jake queste cose sicuramente piacciono. Ovviamente devi farlo in privato, se Jake non vuole fare coming out non devi obbligarlo." Spiego.

"Non è quello che tu stai facendo con me? Obbligarmi a dire tutto ai miei?" Domanda.
"Sai che non è così, i miei sono semplici consigli preziosi e sinceramente io li seguirei se fossi in te."
"Non sai quanto mi faccia piacere parlare di tutto questo insieme a te Log."
"Potevi farlo prima." Gli ricordo.
Gli ho detto di averlo perdonato perché è quello che aveva bisogno di sentirsi dire per fare la cosa giusta, ma infondo fa ancora male.
Appena si sistemerà tutto per farsi perdonare non ha idea di quante birre dovrà offrirmi.

"Te? Che mi dici?" Chiede.
Aggrotto le sopracciglia così si rispiega.
"Addison?"

"Ah. Bene bene, andrebbe ancora meglio se ora lei fosse al posto tuo quindi per favore chiamala e dille di tornare qui." Sussurro stendendomi di nuovo sul letto.
"Grazie ancora Log." Sorride riconoscente e dopo aver fatto una chiamata esce dalla camera.

Rimango qualche minuto in completo silenzio osservando il soffitto e valutando l'opzione di prendere il cellulare e giocarci.
Lo scricchiolio della porta cattura la mia attenzione e osservo Addison entrare lentamente con un'espressione colpevole sul viso.
"Ops." Dice imbronciandosi e facendomi ridacchiare.
Probabilmente non si aspettava questa mia reazione perché inarca un sopracciglio e mi squadra alla ricerca di qualcosa.

Ogni secondoWhere stories live. Discover now