Capitolo 2

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Spazio autrice

Spero vi piaccia. Ora inizierò a raccontare la storia usando la prima persona, principalmente dal punto di vista di Percy e Annabeth.

P.O.V. ANNABETH

Stavo finendo i compiti di matematica quando sentii l'ennesimo attacco di nausea. Non ce la facevo più.

Era da una settimana che continuava. Andai in bagno e rovistai nel reparto medicine e presi un Biochetase. Andai in cucina dove c'era mio padre e presi un bicchiere dalla credenza.

" è quel periodo del mese?" mi chiese scostando il giornale che stava leggendo.

" Cosa?"

" Mi hai sempre detto che era questo il motivo, e che erano sempre puntuali. È per questo che stai male?"

"Si, ora torno a fare i compiti" risposi fredda e velocemente me ne tornai in camera dopo aver bevuto la medicina.

Ora che mio padre me lo aveva fatto notare il ciclo era in ritardo. Il che era alquanto strano visto che mi veniva puntualmente l'ultimo del mese.

Ma decisi di non farci molto caso. Potevano esserci una miriade di fattori e in quei giorni ero molto stressata.

Tornai in stanza e finii i campiti di matematica e passai a quelli di scienze. In questo periodo stavamo studiando il corpo umano.

Qualche ora dopo mio padre mi chiamò dalla cucina dicendomi di andare a lavarmi le mani e di venire a tavola che era pronto.

Quando mi avvicinai alla cucina sentii l'odore di pollo fritto e mi tornò subito la nausea. Trovai la cosa molto strana, il pollo era uno dei miei cibi preferiti, e adoro il suo odore. Ignorai la nausea e mi sedetti a tavola.

Passarono velocemente i giorni, che passai in casa tra la stanza e il bagno, soprattutto di mattina. Volevo tanto uscire con Percy, ma o per la nausea o per il tempo non potevamo uscire mai!

Qualche mattina dopo mi svegliai con il sorriso sulle labbra. Quel pomeriggio dovevo salire sull'Olimpo per vedere come andavano i lavori, e da li a poco sarei tornata al campo mezzo sangue per le vacanze natalizie. Mi vestii con il solito paio di jeans e una maglietta più larga e la felpa di Percy, avevo quella felpa da qualche mese, e la indossavo sempre, era calda e sapeva di mare, proprio come lui. Ma cosa più importante era larga, in questo periodo mi era cresciuto il seno e la felpa lo nascondeva bene.

Scesi velocemente le scale e andai verso la scuola, per il mio ultimo giorno.

Alla terza ora venne un ginecologo a parlare con noi. Ora eravamo arrivati alla riproduzione in scienze, ma per me lo avevano chiamato dopo che due ragazze della scuola hanno detto di essere incinta!

Per la metà del tempo in cui il ginecologo parlò, soprattutto di contraccezione, avevo la testa altrove. Stavo pensando al tempio per Apollo, poi venni attratta da una conversazione.

" Mi scusi Mr. Cooper, quali sono i sintomi?" chiese una mia compagna.

" I sintomi per riconoscere una gravidanza sono tanti, ma principalmente la nausea, soprattutto mattutina, l'ingrandimento del seno. Ecco, tornando alla nausea, può essere che sia causata dai nostri cibi preferiti. Altri sintomi sono la vescica piccola, sbalzi di umore, ma soprattutto la mancanza del ciclo"

La mia mente scattò, avevo tutti i sintomi... no, non potevo essere incinta.

Ci sarà stata una spiegazione molto più semplice, era impossibile, lo avevamo fatto una sola volta ed eravamo anche stati attenti. Probabilmente la nausea era dovuta all'influenza che c'era in giro, l'ingrossamento del seno... poteva benissimo trattarsi degli ormoni. E riguardo il ciclo... era possibile che saltasse una volta.

Percabeth - 4ever-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora