Era il diciassette novembre, e Percy e Annabeth avevano deciso di incontrarsi al campo mezzo sangue quella mattina. Il primo ad arrivare fu Percy, anche perché aveva Blackjack gli aveva dato un passaggio.
Iniziarono a passeggiare per il laghetto delle canoe, il campo verso quel periodo era deserto, e loro avevano l’autorizzazione di Chirone di poter restare un giorno.
Annabeth quella mattina si era messa i soliti indumenti, un paio di jeans e la maglietta del campo, con sopra una felpa felpata, iniziava a fare freddo in quel periodo.
Nel pomeriggio, visto che al campo non potevano restare soli senza qualcuno che li spiasse, andarono verso Central Park a prendere un gelato e sistemandosi in un posticino.
“Annabeth” chiamò Percy mentre sistemava una coperta dove potevano sedersi.
“Dimmi”
“Lo sai?
“Cosa?”
“Tu dimmi se lo sai o meno”“Ma cosa Percy?” chiese Annabeth
“ Prima rispondimi, si o no”
“ Ahhh, no, contento?”
“ Ma come! Non sai che ti amo!” scherzò Percy
“ Idiota, sei un idiota!”
“ Lo so” si avvicinò e la baciò.
Quando tornarono dal parco, dopo aver cenato in un ristorante greco lungo la strada, era sera e andarono nella capanna numero tre, quella dedicata a Poseidone.
“ Ci pensi” disse Percy aprendo la porta “ Domani è quindici mesi che stiamo assieme!”
“ Già, passa velocemente il tempo. Testa d’Alghe, io.. sarà meglio che vada” rispose lei guardandosi attorno. Percy però le fece di no con la testa e prendendole il polso la trascinò dentro, chiuse la porta dietro di lei con un calcio e si affrettò a chiudere tutte le finestre. Poi tornò da Annabeth e si mise dietro di lei, le scostò i capelli con una mana iniziando a baciarla sul collo mentre con l’altra le massaggiava il braccio.
“ Percy devo andare, se lo scoprono siamo morti. Soprattutto se lo scopre mia madre” sbiascicò Annabeth.
“ Correrò il rischio. E poi non ci beccheranno. Però prima…”la girò verso di se e la baciò, con tutta la passione che poteva. Sentì le mani di Annabeth scendergli lungo la schiena facendogli venire i brividi. Le sentì scendere fino ai jeans e poi cercare il bordo della sua maglietta. Percy le diede una mano e se la tolse da solo e la lanciò lontano. Ora era il turno della maglia di Annabeth.
Percy amava con tutto il cuore Annabeth, ma in quel momento sembrava persino più bella della dea Afrodite, e non le interessava se fosse scesa in quel momento a contestare. Fece indietreggiare Annabeth fino al letto dove la fece sdraiare e le tolse scarpe e jeans.
“ Percy” ansimò lei con un sorriso. Lui sorrise e tornò a baciarla…
Verso l’alba qualcuno bussò alla porta e senza aspettare risposta entrò.
“Fratellinooooo!!!!”
“Tyson! Esci immediatamente!” gli ringhiarono contro.
Poi lui vide Annabeth che lo guardava furiosa tenendosi le coperte alte con una mano e Percy di fianco a lei a torso nudo. Guardò in giro per la stanza e be’, vide i loro vestiti.
“Oh, Tyson ha capito tutto” disse diventando rosso
“ Si, ma ora esci e non dirlo a nessuno”
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Percabeth - 4ever-
Fanfiction"Annabeth" chiamò Percy mentre sistemava una coperta dove potevano sedersi. "Dimmi" "Lo sai? "Cosa?" "Tu dimmi se lo sai o meno" "Ma cosa Percy?" chiese Annabeth " Prima rispondimi, si o no" " Ahhh, no, contento?" " Ma come! Non sai che ti amo!" sch...