Grown | Dramione

Capitolo 13

«Per raccogliere le partecipazioni, i Direttori delle vostre case passeranno nelle vostre sale comuni entro questo fine settimana. » stava annunciando la McGranitt. «Sarà ovviamente possibile, se volete, tornare a casa per Natale e rientrare prima del Ballo, ma dovrà essere segnalato. Per quanto riguarda la sera del ballo, pretendo da tutti un atteggiamento rispettoso e decoroso. Come dissi ai vostri Capiscuola quando li informai dell'organizzazione di questo evento, per troppo tempo abbiamo lasciato che sentimenti inopportuni si frapponessero sull'unità della scuola, e tutti ne siamo colpevoli. Ma con il nuovo anno, è ora di lasciarsi tutto alle spalle. »
Hermione girò distratta lo sguardo verso Darrington, che teneva gli occhi fissi sul piatto, l'espressione stranamente mite. Sospirò, sperando che quel ragazzo riuscisse a mettere da parte il rancore che provava verso i Serpeverde, che da parte loro sembravano estremamente assonnati. La maggior parte di loro presentava occhiaie profonde, sguardi da post-sbronza, ma continuavano a fingere di ascoltare la comunicazione della McGranitt con aria distaccata. Solo le teste degli allievi del settimo anno sembravano leggermente più all'erta, e vagavano con gli sguardi lungo tutti i tavoli, attenti ad intercettare qualsiasi tipo di problema. Una di queste era una testa bionda reduce dalla partita vincente del giorno prima.
Dopo essere rientrati dalla partita, Draco era stato evidentemente preso dai festeggiamenti dei compagni, e la sera prima non si erano visti. In compenso Hermione aveva passato l'intera serata a sorbirsi le lamentele di Harry Ron e Ginny per aver perso la partita, celando un sorriso ogni volta che pensava, suo malgrado, all'espressione felice sul volto di Draco quando aveva preso il Boccino.
Alla ronda con Daphne, lei le aveva detto che quando era sceso in Sala Comune gli avevano organizzato un'enorme festa a tradimento da cui non si era potuto svincolare. Hermione aveva fatto finta di niente, mentre le sue orecchie in realtà erano tutte drizzate verso di lei
«Tranquilla Granger, se non l'avessero praticamente rapito sarebbe subito corso da te. » aveva fatto Daphne con un ghigno esteso sulla faccia.
Hermione era avvampata di colpo «Ma che dici Daphne, non so di cosa tu stia parlando...»
«Oh, ti prego, non la si dà a bere ad un Serpeverde. Poi Draco è decisamente troppo felice in questi giorni, non ha schiantato nessuno per 72 ore di seguito, è un evento raro. È ovvio che debba esserci dietro tu. »
Hermione aveva tentato una domanda confusa, ma Daphne aveva riso. «Sei una pessima investigatrice. » e con si era incamminata verso i sotterranei.
Hermione aveva avuto il feroce desiderio di seguirla, e raggiungere Draco nei sotterranei, il suo ambiente da sette anni, il posto dove ogni notte dormiva, ed ogni mattina si svegliava. Invece, aveva preferito tornarsene alla torre e stendersi a letto, tentando almeno di recuperare un po' di sonno perduto.

Ora, lo scrutò per un attimo, mentre prestava distrattamente attenzione alla McGranitt che terminava il suo discorso. Lui non si voltò, forse non accorgendosi che lo stava guardando, così ebbe modo di osservarlo meglio. Il profilo era deciso, ma in qualche modo delicato. La pelle chiara e priva di barba, il naso sottile e diritto, le labbra piccole ma carnose. Due occhiaie leggere albergavano sotto gli occhi, segno che la festa era durata davvero fino al mattino. I capelli biondi erano ancora più scomposti del solito, gli cadevano in lunghe ciocche sulla fronte. Hermione provò il forte desiderio di scostarglieli dalla pelle. Godric, quanto avrebbe voluto baciarlo!
Si riscosse dai suoi pensieri grazie ad una gomitata poco delicata di Ginny, che le passò ironicamente la mano sugli occhi più volte.
«Bell'addormentata, se non te ne fossi accorta, la McGranitt ha finito, e noi abbiamo lezione. Okay che Ruf-Non-Mi-Sono-Accorto-Di-Esser-Morto non è particolarmente sveglio, ma sei l'unica che prende gli appunti, ci servi! »