5. Albero del Tè

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Voleva estorcergli più informazioni possibili senza fargli domande dirette perché sapeva che non avrebbe mai esposto la sua famiglia, la sua casata. Per qualunque motivo fosse scappato non lo avrebbe detto a Jungkook, non ora che si conoscevano solo da così poco.

Gli parve già strano che si fosse presentato come Kim, senza mentirgli sul suo cognome. Forse l'aveva fatto perché Jungkook aveva tranquillamente detto di essere un Jeon e, capendo di essere nella stessa situazione, non si era fatto troppi problemi a rivelare la sua identità.

-"Come mai eri qui quando sono arrivato se hai detto che la capanna l'hai costruita da un'altra parte?"- Domandò Jungkook tanto per fare conversazione.

-"Oh, ero venuto a fare un bagno nel fiume."- Rispose Taehyung sinceramente. –"Ma non ti preoccupare, lo posso fare domani mattina quando te ne andrai."- Continuò.

-"Guarda che non mi dai alcun fastidio, puoi farlo se vuoi."- Lo rassicurò il nobile.

-"Non importa davvero, tanto ora devo tornare alla capanna. Ti lascio restare qui a riposare tranquillo."- Lo avvertì il castano.

-"Non andartene."- Disse Jungkook. –"Potrei farti compagnia fino a quando non riparto. L'hai detto tu che sei sempre solo qui."- Tentò di convincerlo.

Non voleva che Taehyung se ne andasse ma non perché aveva paura di restare solo in quel bosco, ma perché voleva continuare a parlare con lui e a scoprire piano piano il mistero che si portava dietro.

-"Jungkook, forse non mi hai ascoltato bene prima. Ho detto che sono solo e che voglio rimanere solo."- Tuonò il castano. Usò un tono di voce che non ammetteva repliche facendo sobbalzare sorpreso il nobile.

Lo vide alzarsi e scuotersi via dai pantaloni ogni traccia residua di terra ed erba per poi guardare Jungkook dritto negli occhi per un'ultima volta.

-"Addio."- Pronunciò serio prima di incamminarsi.

Taehyung si avvicinò ad uno di quegli alberi pieni di incisioni, tirò fuori il suo coltellino e aggiunse sulla corteccia l'ennesimo segno verticale e poi sparì tra la vegetazione, lasciando Jungkook nel silenzio più totale.

-"Arrivederci!"- Urlò il nobile ma Taehyung era troppo lontano ormai per sentirlo.

Passò le successive ore a riposarsi e a riflettere. Era scappato dal palazzo per riuscire a svuotare la mente, invece adesso era invasa da mille pensieri diversi e tutti incentrati su un'unica cosa: il ragazzo che aveva appena incontrato.

Quantomeno poteva dire che questo viaggio gli era stato utile per dimenticarsi tutti i suoi problemi da nobile per qualche giorno, ma l'aveva riempito di nuove domande a cui poteva rispondere solo il ragazzo che non voleva altro se non restare solo.

Con questi pensieri si addormentò e non si svegliò fino alle prime luci dell'alba quando il canto degli uccellini iniziò ad infastidire il suo sonno.

Mangiò una delle ultime provviste rimaste nel sacco, recuperò il proprio cavallo e, dopo esser salito in sella, galoppò via.

Si allontanò da quel posto controvoglia e con il desiderio di ritornarci al più presto. Magari diventare amico di Taehyung poteva essere il giusto compromesso nella sua vita che gli permettesse di essere il nobile che era destinato a diventare ma con la consapevolezza di avere un posto lontano da tutto e tutti in cui rifugiarsi quando la vita al palazzo iniziava a stargli stretta.

Il viaggio di ritorno durò quanto quello d'andata eppure a Jungkook sembrò estremamente breve perché proprio non voleva tornarci a casa sua. Però si fece coraggio e, appena varcò le mura che delimitavano la sua abitazione, si accorse di come i preparativi per il matrimonio di sua sorella fossero già cominciati.

Silver Chair ~ [Taekook]Where stories live. Discover now