'Regards your last words..'

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'Regards your last words...'
'Considerale le tue ultime parole...'

'Layla, vuoi sposarmi?' Si chinò di fronte a me tirando fuori dalla tasca un piccolo cofanetto. Il cuore mancò di un battito e il respiro divenne affanoso.
'Si, lo voglio.' Justin mi infilò l'anello al dito prima di alzarsi a baciarmi con foga.

'Layla, sveglia.' Qualcuno mi chiamò riportandomi alla realtà. Sentivo gli occhi pesanti, quanto avevo dormito? 'Layla, andiamo, Justin ti aspetta per andare alla festa.' Portai entrambe le mani sugli occhi per stropicciarli e quando la vista fu chiara, vidi Elena. Aveva i suoi lunghi capelli castani raccolti in uno chignon, sul viso aveva messo un filo di trucco che risaltava i suoi grandi occhioni da cerbiatto.
Portai i piedi fuori dal divano e mi sedetti.
'Non so se vengo, non ho nemmeno comprato il vestito oggi.' Mi appoggiai a peso morto allo schienale del divano sbadigliando con non-chalance. Come farebbe una vera signorina, dopotutto...
'Muoviti! Layla non sto scherzando o ti alzi o ti infilo un palo in culo.' Spalancai gli occhi quando Elena pronunciò quelle parole e scoppiai a ridere. Portò il peso sulla gamba destra e le mani sui fianchi 'Ti ho messo un vestito in camera mia. Muovi quel bel culo!' Quasi urlò tirandomi in piedi. Le sorrisi recandomi in camera.

'Sembrerò una troia.' Affermai guardando il mini-tubino appoggiato sul gande letto a baldacchino.
'Vacci piano fenomeno, è un mio vestito.' Mi spinse afferrando il capo di abbigliamento dal letto per mostrarmelo meglio 'Non è molto corto.' Sorrise.
Misi in il broncio pensando a qualcos'altro da mettermi. La mia attenzione cadde su una gonna appoggiata sulla poltrona dall'altra parte del letto. Superai Elena salendo sul letto per raggiungere la gonna.
'Hai qualcosa da abbinarci?' Chiesi mostrandole la gonna. Annuì felice tirando fuori da una valigia una maglietta bianca raffigurante il muso di topolino.
'Per le scarpe opterei per delle vans o tacco, decidi tu.' Sorrise andando verso la porta.
'Non sono tipo da tacchi.' Risi e iniziai a prepararmi.

Quando scesi non trovai nessuno oltre Justin ad aspettarmi. Mentre camminavamo verso la sua macchina, la mia mente spontaneamente ripensò al sogno fatto una mezz'oretta prima. Sarebbe mai successo? Mi avrebbe mai chiesto di sposarlo? Ma cosa sto dicendo? Niente dura per sempre.  Finiremo anche noi due.
'Sei bellissima...' Alzai lo sguardo sorridendo timidamente a Justin 'Lo sei sempre.' Si avvicinò al mio orecchio, provocandomi milioni di brividi.

Finalmente eravamo alla festa.
Un'enorme villa immensa, un viale illuminato sul quale passavano le macchine più costose - a quanto pare Jackson aveva dimenticato di dirci che era ricco. Appena entrata vidi ragazze e ragazzi ubriachi che si strusciavano l'uno sull'altro.  Disgustoso. Un uomo vestito con eleganti vesti ci chiese il giubbotto. Quando mi fui liberata della stoffa in eccesso, la mano di Justin raggiunse il mio fianco, avvicinandomi a lui. Sulla nostra strada incontrammo una grande porta in vetro e una grandissima sala con lampadari enormi che penzolavano dal soffitto. In mezzo al salotto c'era una pista da ballo dove vi erano altri adolescenti con gli ormoni a mille. Dall'altro lato decine di tavoli apparecchiati. Di fianco alla pista da ballo, una grande finestra mostrava una piscina.
Una Brooke ubriaca mi venne incontro di corsa seguita da Jackson. Sperai che non dicessero niente su Justin, mi sarei sentita troppo a disagio. Non parlavo con Brooke dal giorno in cui mi disse che Justin era un pericolo, ma non sembrò interessarle il ragazzo che avevo di fianco perchè mi tirò subito in mezzo alla pista seguita da Justin.

Tutto stava andando liscio. Elena e Stefan stavano ballando da ore e tra me e Justin era tutto perfetto.
All'improvviso Jazmine e John avanzarono verso il divanetto su cui io e Justin eravamo seduti.
'Che cazzo ci fa con quello?' Era turbato, lo si poteva notare dal tono di voce.
'Si sono.-' Prima che potessi finire un forte rumore, sembrava uno sparo di pistola. Justin mi tirò a terra quando partì un altro colpo.
'Stai giù!' Mi impose prima di allontarsi da me. Gattonai fino a dietro il divano, al muro vi era un foglio. Mi guardai intorno prima di afferrarlo velocemente per leggerlo.

'Guardati le spalle, sono ovunque e da nessuna parte...'

La scritta era composta da lettere di giornale. Nessuna calligrafia e nessun indizio. Forse era la stessa persona che aveva ucciso Blair.
Alzai lo sguardo verso la finestra e vidi un ombra allontanarsi, così presi la decisione di uscire e vedere chi vi fosse. La casa era in subbuglio, i ragazzi che prima stavano ballando erano spariti, permettendomi di raggiungere meglio la porta-finestra che portava in giardino. Una volta all'esterno della casa cercai Justin con lo sguardo, ma niente, non c'era nessuno della banda. Subito mi piegai per raggiungere le caviglie coperte dai corti stivaletti che mi aveva fatto indossare Elena ed estrassi una pistola.

Mi girai di scatto non appena sentii un rumore di foglie muoversi.
'Chi c'è?' Chiesi avanzando con la pistola tra le mani, quando qualcuno mi tappò la bocca da dietro facendomi cadere la pistola dalle mani, il che permise al mio nemico di bloccarmi le mani dietro la schiena.
'Considerale le tue ultime parole, piccola.' Detto questo portò un panno pieno di  cloroformio sopra la mia bocca e non vidi più niente. Assolutamente, buio.

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⏰ Last updated: Jun 10, 2020 ⏰

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Collide Again//Justin BieberWhere stories live. Discover now