Capitolo 18

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Dopo ore chiusa in camera a cercare di cacciare via i pensieri negativi, decido di uscire dalla mia stanza e andare a prendere qualcosa da mangiare.
Sono quasi le nove di sera, a quanto pare ho dormito per parecchio tempo. Non so come farò a riprendere sonno stanotte dopo così tante ore passate a dormire. Guarderò un film su netflix, o comunque cercherò un modo per non pensare a quello che è appena successo.
Apro il frigo ma non trovo nulla di sfizioso, così decido di prendere del gelato che Tom ha comprato qualche giorno fa che trovo in freezer.
Nei film quando le ragazze hanno avuto delle giornate no, mangiano il gelato. Dicono tiri su il morale, e anche se non penso sia così, ho bisogno di qualcosa che me lo faccia pensare.
Cerco di non farmi sentire, non voglio che mio fratello mi fermi e inizi a farmi una valanga di domande, non sono ancora pronta per affrontarlo. O forse non sono ancora pronta ad affrontare l'argomento. Di nuovo.
Sfortunatamente però, dato che ma fortuna in questi giorni a deciso di essermi nemica, lo incontro uscendo dalla cucina, cerco di non guardarlo e di procedere per la mia strada ma mi prende per un braccio e mi trascina in cucina.
Mi fa sedere sulla sedia e si mette difronte a me.
" Ora dimmi. Che cosa cazzo è successo ieri sera? Perchè sei tornata stamattina? Dove sei stata tutta la notte? Perchè sei entrata in casa piangendo? Dimmelo."
Questa era esattamente il tipo di conversazione e situazione che volevo evitare oggi. Sapevo perfettamente che Thomas mi avrebbe riempito di domande, e nonostante ciò non mi sono nemmeno preoccupata di capire se fosse sveglio o no prima sgattaiolare in cucina e prendermi del cibo senza farmi sentire.
" Tom non mi va di parlarne okay? Quando ne avrò voglia ti racconterò tutto." Sono sul punto di piangere, un'altra volta. Non pensavo che una persona potesse contenere così tante lacrime all'interno del suo corpo.
" Dimmi solo se ti hanno fatto del male, intendo fisicamente, come..."
" No, nessuno mi ha toccata. Mi hanno fatto male moralmente e psicologicamente. "
Dico interrompendolo prima che finisca quella maledetta frase. Il mio cervello comincia a collegare i ricordi e tutto il mio sistema va in tilt.
Ho già pensato abbastanza al mio passato nelle ultime ventiquattro ore, ci mancava soltanto sentirne parlare da Thomas.
Mi alzo dalla sedia e torno in camera mia. Seno mio fratello sbattere qualcosa contro il tavolo. A volte penso di essere un peso non solo per i miei genitori, ma anche per Thomas.
Mi è sempre stato vicino e mi ha sempre protetto. Quando l'anno scorso sono successe quegli episodi a scuola, lui è venuto a saperlo dopo un mese intero, ha dato di matto. Ha iniziato a dire che era un pessimo fratello, e che avrebbe dovuto accorgersi di cosa le persone mi stessero facendo, ma io ho sminuito tutto dicendogli che non era colpa sua, ma mia. Ci sono voluti tre mesi per riacquistare la sua fiducia, sia di se stesso che la mia.
Ma ho paura di dirgli quello che è successo, insomma ho baciato due suoi amici e uno di questi è James, la persona con cui Tom mi ha severamente impedito di uscirci.
Ho bisogno di qualcuno che mi aiuti a capire cosa fare però. In questa occasione avrei chiamato Megan, ma ormai non ci parliamo più. Dopo ieri sera non si è fatta più sentire, e questa volta l'ho combinata davvero tanto grossa. Ma non è andata come pensa lei, non sono stata io a baciare Matt, ma lui me. Devo assolutamente spiegare a Megan come sono andate le cose. Non posso lasciare che pensi sia stata io a soffiarle il ragazzo. Che gran casino.
Come seconda scelta opterei per Thomas, ma non deve assolutamente sapere di quello che è successo tra me e James, quindi scarto anche questa carta.
Per la prima volta mi ritrovo in una situazione del tutto nuova e devo affrontare tutto da sola, senza l'auto di nessuno. Perfetto.
Domani ho il compito di matematica, e martedì il corso di italiano. Almeno una cosa positiva in una lista di cose negative.
Anche se sono le 9.30 ripasso la lezione di matematica, l'argomento l'ho capito abbastanza bene quindi non dovrei avere problemi con il test.
Finisco di riguardare gli ultimi appunti e decido di guardarmi un episodio della mia serie, Anne with an E, mentre mangio il gelato, che nel frattempo si è sciolto un pò, ma non mi dispiace, lo preferisco sciolto.

Le 6.30.
Con tutte le mie forze cerco di alzarmi dal letto, e iniziare questa settimana sperando solo di non combinare altri guai. Questo fine settimana devo parlare con Megan, devo spiegarle tutto. Devo parlare anche con Matt, non ha idea del guaio in cui mi ha cacciata. E James. Con James ho chiuso. Definitivamente. Mi ha illuso, e non merita le mie parole. Quindi un problema in meno, forse.
La giornata anche se è iniziata con brutti presentimenti, procede abbastanza bene, fortunatamente. Non ho incontrato nessuno di importante e sono tornata a casa con Tom. La febbre gli è passata e ha deciso di venire a scuola, anche se io gli avevo detto che si sarebbe dovuto prendere un giorno di pausa, ma testardo com'è non ha voluto ascoltarmi.
Durante il pomeriggio sono tentata a scrivere un messaggio a Meg. Scorro più volte il dito sulla sua chat e sull'icona della chiamata ma ci ripenso, ha bisogno ancora di tempo per smaltire la rabbia.
Domani ho il corso di italiano. Sono davvero elettrizzata all'idea di imparare una lingua del tutto nuova. Adoro riuscire a comunicare con la gente, anche se non nella mia lingua. Mi piace venire a conoscenza dei loro costumi, delle loro usanze e tradizioni. Amo anche la mia America. Se dovessi presentare a un turista la California probabilmente dovrebbero cercar e il tasto di interruzione per spegnermi. Un qualcosa di introvabile credo.
Preparo lo zaino e infilo dentro anche il quaderno di Lingua Italiana. La settimana non è iniziata malissimo, e spero che le cose non si complichino.

Martedì. Oggi non ho in programma nessun tipo di test. Quindi voglio concentrarmi bene sulla lezione di Italiano.
Quando entro nell'aula mi ritrovo seduta accanto ad Edward.
" Ehy tu!!" Dice prima ancora di capire con chi stia parlando.
" Ce l'hai con me?" Dico indicandomi.
" Si, con te." Mi risponde ridendo.
" Oh allora, ehy Edward come stai?" Cerco di rendere la situazione meno imbarazzante.
" Tutto bene, anche tu al corso di Italiano?"
" Si, lo frequento già da due settimane in realtà. Sei tu quello nuovo qui." Dico accennando un sorriso.
" Giusto. Ho cambiato corso all'ultimo. Quello di informatica non mi faceva impazzire."
" Oh, si può cambiare corso durante l'anno?" Se mi dice di si, giuro che la prima cosa che faccio è togliermi dal corso di biologia. So che non dovrei farmi influenzare dalla presenza del ragazzo ricciolino con gli occhi verdi che ormai non nomino nemmeno più, ma mi sembra la cosa più giusta. Non scappo dai guai, cerco di non crearmeli.
" No, fino a settimana scorsa si poteva perchè le iscrizioni erano ancora aperte. Ma le hanno chiuse pochi giorni fa." Sento l'ansia salire. Non avevo pensato al fatto che domani è già mercoledì, quindi corso di biologia, quindi James. Fantastico l'ho nominato.
" Ma se dovessero esserci problemi puoi sempre scrivere una lettera alla preside, elencarle i motivi per il quale vuoi lasciare il corso e a seconda di questi motivi, sceglie se farti cambiare corso o no."
Penso che se dovessi scrivere una lettera alla preside in cui scrivo che voglio cambiare corso per James Richards, probabilmente mi espellerebbe.
La lezione inizia e non la trovo per niente una lingua difficile, ma credo che sia perchè mi appassiona tanto imparare una nuova lingua.
Edward invece durante la lezione continua a chiedermi i vocaboli di alcune parole, e spesso mi strappa una risata per come le pronuncia.
" Non ci ho capito niente, spero che la prossima lezione sia più semplice. Altrimenti dovrò inventarmi qualcosa." Dice Edward appena la lezione è finita.
" Forse dovresti cercare di distrarti di meno, capisco che le scritte sulla tua matita siano più belle e affascinanti, ma così ti perdi il bello dell'imparare." Dico ridendo.
" Non sei per nulla simpatica sai? E per tua informazione ho scoperto che è una matita vecchissima, cioè la sua marca avrà almeno cent'anni."
Ridiamo insieme e poi io aggiungo: " Se vuoi una mano io sono disponibile."
" Oh sarebbe fantastico, grazie Jo. Sei la migliore." Dice abbracciandomi.
Mi coglie un pò alla sprovvista ma io ricambio l'abbraccio. Edward è davvero molto simpatico e gentile, non avevo mai parlato per così tanto tempo insieme a lui e mi pento di non averlo fatto prima.
Ha gli occhi di un marrone chiarissimo, alla luce del sole sembrano quasi gialli, ho potuto notarlo prima in classe perchè un raggio di sole puntava dritto ai suoi occhi.
E' abbastanza alto, e ha i capelli biondi. Si veste sempre con dei jeans chiari e delle magliette bianche, e al collo ha sempre una collana con lo stessa di una squadra di basket, suppongo.
"Ti do uno strappo a casa?" Chiede Ed appena si stacca da me.
Non ci penso due volte e decido di accettare subito il suo passaggio e avviso mio fratello di non venire a prendermi.
Durante il tragitto continuiamo a parlare della sua pronuncia in italiano e non riusciamo a smettere di ridere.
Mi fa bene stare con lui in questo momento, è riuscito a farmi dimenticare il resto.
Arrivati a casa lo ringrazio e lui mi dice : " Allora alla prossima lezione, mia cara."
Rido per il modo buffo in cui l'ha detto.
" Alla prossima lezione." Dico con il sorriso ancora sulle labbra.
" Oh scherzavo comunque, magari questo fine settimana faccio qualcosa con Thomas. Ma volevo fare questa scenetta perdonami." Dice con gli occhi dolci.
Faccio cenno di no con la testa per quello che ha appena detto. Mi giro e alzo la mano per salutarlo. Lui suona il clacson e va via.
Ho passato davvero un pomeriggio sereno con Edward, ma ora i miei pensieri negativi cominciano a ritornarmi alla mente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 08, 2020 ⏰

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